Vince Ciarcia, annullato il congresso del Pd irpino. Arriva il commissario

SEGRETARIO DACADUTO, DI GUGLIELMO: VALUTO RICORSO IN APPELLO. Il giudice ha accolto il ricorso presentato dal candidato alla segreteria che aveva contestato l'anagrafe degli iscritti. Verso il congresso estivo con il tesseramento certificato a febbraio per le primarie regionali e nazionali. Con Giuseppe Di Guglielmo non più segretario, decadono presidente e tesoriere Santaniello e Romeo

Michelangelo Ciarcia

Vince Michelangelo Ciarcia, annullato il congresso del Pd irpino dalla elezione delle segretario al tesseramento. Zingaretti nomina il commissario. Si è concluso così il lungo contenzioso che ha accompagnato per un anno la vicenda politica di un partito costretto a celebrare un congresso con regole non legittimate dai livelli sovraordinati del partito. Il Giudice Monocratico Giuseppe De Tullio ha accolto il ricorso di Michelangelo Ciarcia contro il Pd avellinese, con sentenza del 7 maggio, ma ha stralciato la posizione del partito nazionale. Dichiarando non legittimo il regolamento in base al quale è stato celebrato il congresso a partire dal tesseramento, base della contestazione del regolamento stesso, nel partito l’unico tesseramento valido è quello certificato del febbraio 2019, prodotto nell’ambito del congresso nazionale e regionale.

Largo del Nazareno, dove si trova la sede del Partito Democratico a Roma

CONGRESSO CELEBRATO CON REGOLE NON VALIDATE, DECISE DA AVELLINO UNILATERALMENTE. Accolta la tesi di Michelangelo Ciarcia, per il quale «il regolamento congressuale adottato è nullo per violazione dell’art. 3 n. 2 e n. 6 lett. g) del regolamento nazionale delle commissioni di garanzia, che prescrive il parere obbligatorio e preventivo della Commissione Regionale di Garanzia sul regolamento per l’elezione degli organismi dirigenti regionali e locali, a norma dell’art. 15 co. 11 dello Statuto». Ciarcia aveva aggiunto che «il regolamento congressuale di Avellino, nelle sue varie versioni, ed anche in quella definitiva del 12.4.2018, non è mai stato sottoposto all’esame dell’organo di garanzia». Secondo il giudice, «la Federazione provinciale di Avellino del Partito Democratico ha adottato il ‘Regolamento’ per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea Provinciale, per le tornate del 22 e 23 aprile 2018, senza che sia stato richiesto il prescritto parere della Commissione regionale di Garanzia, che, secondo la normativa associativa sopra richiamata, è richiesto anche per “… l’elezione degli organismi dirigenti … locali …”, quindi anche per l’ambito territoriale della provincia». L’intera procedura congressuale, ivi compresa la compilazione della anagrafe degli iscritti contestata dalla mozione sulla carta maggioritaria (quella guidata da Michelangelo Ciarcia, attuale Presidente dell’Alto Calore Servizi, sostenuto da Enzo De Luca e Umberto Del Basso De Caro, oggi divisi su fronti opposti) è da considerarsi priva di legittimazione. In questo senso nella sentenza il giudice spiega che «il Regolamento congressuale n. 1/2018 del 12.4.2018», quello impugnato, «è da considerare soggetto alla normativa statutaria (art. 15 comma 11) e regolamentare delle commissioni di garanzia del Partito Democratico (art. 3 n. 2 e n. 6 lett.g), trattandosi di un atto che assume la valenza di un vero e proprio regolamento generale finalizzato specificamente a stabilire le regole per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea provinciale nelle giornate del 22 e 23.4.2018». Lo stesso operato del commissario provinciale, David Ermini, non aveva autorità per decidere al di sopra delle regole statutarie. «Il parere della Commissione regionale di Garanzia era indefettibile e non poteva essere vanificato da alcun altro organo, neanche dal Commissario straordinario, on. David Ermini, che pure è intervenuto nella vicenda de qua», si legge testualmente. Il giudice ordinario ha annullato il congresso perchè celebrato con regole non legittimate e validate, con cui l’intera procedura è stata gestita. Di qui le contestazioni circa l’anagrafe degli iscritti, considerata dubbia da chi ha proposto il ricorso contro il regolamento. In particolare sarebbero state considerate nulle molte schede attribuite al segretario. Viceversa altre ammesse era considerate sospette.

La sede del Coordinamento provinciale PD ad Avellino, in via Tagliamento

UNA VITTORIA E UNA SCONFITTA TRASVERSALE AI DUE BLOCCHI OGGI CONTRAPPOSTI. Accolto il ricorso di Michelangelo Ciarcia che era il tesoriere, ma anche il candidato alla segreteria. Ma l’esito del ricorso non consente di gioire completamente a nessuno dei blocchi contrapposti. I leader che avevano sostenuto Ciarcia ora si ritrovano contro divisi su due fronti, così come chi aveva sostenuto Giuseppe Di Guglielmo, eletto alla guida del partito dopo essere stato subcommissario nella squadra nominata dal Commissario David Ermini, ora vicepresidente del Csm. Con lui c’erano, ad esempio, Rosetta D’Amelio, Gianluca Festa e Roberta Santaniello. Michelangelo Ciarcia aveva denunciato le violazioni commesse imponendo un regolamento congressuale non validato. L’elezione degli organismi dirigenti locali era stata permessa senza aver sciolto il nodo della anagrafe, quindi del tesseramento, portati all’attenzione della commissione di garanzia, materia su cui un diverso regolamento avrebbe sortito forse esiti diversi.

Roberta Santaniello

DECAPITATO L’INTERO VERTICE DI VIA TAGLIAMENTO. Per il giudice sono pertanto nulle e inefficaci le elezioni del Segretario e dell’Assemblea Provinciale che si erano tenute il 22 e 23 aprile 2018. Con Giuseppe Di Guglielmo decadono anche Roberta Santaniello, presidente dell’Assemblea Provinciale e Gianni Romeo, tesoriere del partito. La sentenza del giudice aiuta a fare chiarezza nel Pd irpino, dove il segretario continuava a procedere, nonostante gli appelli di Enzo De Luca, pronto a realizzare una gestione unitaria per superare la frattura, ma anche a dispetto dell’aperta sfiducia sia di Umberto Del Basso De Caro che di Gianluca Festa. Quest’ultimo gli aveva revocato l’appoggio alla vigilia delle elezioni comunali.

La Vicesegretaria del Partito Democratico, Paola De Micheli

ALLE ELEZIONI COMUNALI LA SCELTA DEL SIMBOLO ERA STATA FATTA DAL NAZARENO, NON DA AVELLINO. La posizione del segretario provinciale era considerata talmente in bilico che il simbolo e l’appoggio al candidato sindaco del Pd in coalizione, Luca Cipriano, erano stati accordati direttamente da Roma, dal Segretario Nicola Zingaretti, che ora farà con ogni probabilità celebrare il congresso, nominando nelle more un commissario (potrebbe essere addirittura Ciarcia). Con un tesseramento già fatto a febbraio, certificato per la elezione degli stessi segretari nazionale e regionale, a questo punti va solo fissata la data per candidature e consultazioni.

Giuseppe Di Guglielmo, segretario provinciale del Pd Avellino

IL SEGRETARIO DECADUTO DI GUGLIELMO: VALUTO APPELLO.  «Prendo atto della sentenza del Tribunale di Avellino afferma Giuseppe Di Guglielmo – nella quale si dichiara la nullità e l’inefficacia del regolamento per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea provinciale», scrive il segretario provinciale decaduto.  «Il giudice ha ritenuto che il commissario nazionale dovesse trasmettere e far approvare alla commissione regionale di garanzia il regolamento congressuale, non bastava la sola commissione nazionale di garanzia. La platea certificata degli iscritti è regolare e non viene scalfita in alcun modo dalla sentenza, la regolarità delle operazioni di voto non viene contestata. Prendo atto della sentenza dunque, perché così si fa, senza commentare e senza aprire inutili fronti interni, valuteremo nelle prossime ore insieme ai mie legali se presentarci in appello. In questa esperienza tanto bella quanto difficile e faticosa, ci ho messo anima e corpo. Con tutte le forze ho provato a normalizzare il Partito Democratico in provincia di Avellino. Senza nulla a pretendere e senza mai chiedere niente. Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto e dato una mano in questi mesi. Da ora in poi mi aspetto che ci si confronti, finalmente, sui contenuti, sulle idee e sulle questioni è non più sulle beghe burocratiche. Sono già in contatto con il partito nazionale che dovrà gestire l’ennesima fase delicata del nostro partito provinciale, affinché tutto si svolga nell’unico interesse della salvaguardia della dignità della comunità democratica irpina. Buon lavoro a tutti i militanti irpini che in questi giorni dovranno dimostrare grande attaccamento e passione per affrontare questa fase». conclude Di Gugliemo.

 

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