Per il caso del Liceo scientifico Mancini sequestrato dal 3 novembre 2017 sono state dichiarate chiuse le indagini. Inviando due avvisi di garanzia all’allora Presidente della Provincia, oggi consigliere comunale di Ariano Irpino, Domenico Gambacorta, e all’ingegnere Giovanni Micera. Sono accusati di non aver fatto eseguire i lavori per rimuovere i pericoli legati alla sicurezza dell’edificio. Il fabbricato fu sequestrato dai carabinieri perché ritenuto sismicamente vulnerabile. Gli indagati, che hanno respinto finora le accuse mosse, hanno ora hanno venti giorni di tempo per replicare, chiedendo di essere ascoltati dal Procuratore della Repubblica di Avellino Rosario Cantelmo e dai pm Roberto Patscot e Cecilia De Angelis. La vicenda riguarda la sicurezza di alcuni solai dello stabile di via De Concilij.
LA VICENDA INIZIATA NEL NOVEMBRE 2017. Il caso è iniziato il 3 novembre 2017, quando i Carabinieri apposero i sigilli alla storica sede del Liceo Scientifico Ps Mancini di Avellino, sede della scuola dal 1930. Il sequestro fu disposto dal giudice delle indagini preliminari su richiesta della Procura della Repubblica di Avellino, che riteneva a rischio la tenuta dell’edificio, minato dai solai della palestra, a dispetto della perizia depositata nelle settimane precedenti dalla Provincia di Avellino, secondo la quale non sussistevano i pericoli contestati. Da quel momento i 1.219 alunni del liceo si sono ritrovati senza la sede scolastica, poi reperita nel tempo dall’Ufficio Scolastico Regionale di Avellino guidato dal Provveditore Rosa Grano e dallo stesso Presidente della Provincia Domenico Gambacorta. Il caso, che è stato accompagnato in questi quasi due anni da manifestazioni studentesche, iniziative delle famiglie, ricorsi al Tribunale del Riesame, guadagnò i titoli dei giornali nazionali, anche per una circostanza particolare. Poche settimane prima il Liceo Scientifico Pasquale Stanislao Mancini ottenne dalla fondazione Mondo Digitale il premio speciale per il progetto dedicato alla fisica astro-parcellare più innovativo tra quelli presentati dai licei italiani.
LA RABBIA DELLE FAMIGLIE A QUASI DUE ANNI DAL SEQUESTRO, MENTRE PARTONO I LAVORI. Proprio pochi giorni fa, all’inizio di giugno, le famiglie si sono ritrovate per fare il punto sulla vicenda del Liceo Scientifico di Avellino, esprimendo il proprio disappunto per la mancata soluzione al caso, nonostante siano trascorsi venti mesi dall’avvenuto sequestro della sede. La rappresentante della componente genitori del Consiglio d’Istituto e la portavoce dei docenti, Roberta Rossani e Manuele Muscetta, hanno lanciato l’ultimo grido d’allarme, chiedendo di evitare agli studenti e al corpo docente un altro anno scolastico, sostanzialmente sarebbe il terzo, in una condizione precaria e inammissibile. Le speranze sono affidate all’intervento di consolidamento appaltato dalla Provincia di Avellino alla ditta Formisano, autorizzata dal Gip ad accedere ai locali sotto sequestro. I lavori serviranno a realizzare una struttura di supporto della copertura. Le opere dovranno essere realizzata alla presenza dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco e dovranno essere terminate entro 40 giorni. Subito dopo l’ente di Palazzo Caracciolo avanzerà una nuova istanza per il dissequestro.
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