Emergenza Miele in Irpinia e Sannio: il clima cancella la produzione di millefiori primaverile e acacia

COPAGRI CAMPANIA: «È STATO DI EMERGENZA PER L’APICOLTURA. LA PRODUZIONE DI MIELE HA RISENTITO DEL CLIMA PAZZO DEI PRIMI MESI DEL 2019». La Presidente Vera Bonomo lancia l'allarme riprendendo i dati dello studio realizzato dall’Ismea: produzione in picchiata rispetto alle attese

Emergenza Miele in Irpinia e Sannio: il clima cancella la produzione di millefiori primaverile e acacia

Emergenza Miele in Irpinia e Sannio, dove il clima di questo periodo ha cancellato la produzione di millefiori primaverile e acacia. Lo riferisce Copagri Campania, attraverso la presidente Vera Buonomo, che cita l’analisi del mercato apistico e prime valutazioni sui danni economici per la campagna produttiva 2019, realizzata dall’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea). «Il maltempo oltre ad azzerare la produzione di miele ha causato problemi alle famiglie che in questo periodo sono alla massima espansione e dovrebbero essere nel picco produttivo», si legge nel documento diffuso da Copagri. «Il calo della produzione è stato aggravato anche da altre cause che sono comunque legate al cambiamento climatico». Per esempio, «la presenza maggiore del gruccione, un uccello che si nutre di api, vespe e calabroni e che attacca gli alveari. O della varroa, un acaro parassita che uccide le api. Ma si sono registrati anche casi di avvelenamento da fitofarmaci che hanno causato lo spopolamento degli alveari». Si delinea un quadro complicato per il settore del miele in Irpinia, Sannio, ma più in generale sull’intero territorio regionale.

Un apicoltore

A RISCHIO POSTI DI LAVORO E REDDITI PER LE FAMIGLIE. Le ripercussioni non mancano a livello economico e sociale. «In Campania, dove l’apicoltura rappresenta la fonte di reddito principale per circa 1.100 operatori, 2.941 apiari, 13.208 sciami e conta 76.876 mila alveari, quasi il 5% per cento del totale nazionale, la situazione è molto critica con produzioni completamente azzerate o insignificanti», spiega Paolo Conte, Direttore della COPAGRI Campania. Nel dettaglio per provincia, «ad Avellino e Benevento le piogge costanti per tutto il mese e le basse temperature non hanno consentito né di produrre il millefiori primaverile né l’acacia», mentre «il raccolto di miele di sulla è in corso ma le stime a raccolto quasi concluso sono di appena 5 kg/alveare». Inoltre, «alcune zone sono state anche colpite da grandinate che hanno distrutto ogni fioritura». Quanto agli altri comprensori, «in provincia di Salerno qualche chilo di miele è stato portato a melario ma spesso non abbastanza da giustificare la raccolta dei melari. Le rese stimate a melario sono in media di 3-5 kg/alveare, mediamente per il miele di erica, 5-8 kg/alveare per il miele di agrumi, 05 kg/alveare per il miele di acacia. Situazione analoga in provincia di Napoli e Caserta con rese stimate in media di 3-5 kg/alveare di miele di acacia, 3 kg/alveare di miele millefiori che non è stato neanche raccolto».

Gli uffici della Regione Campania ad Avellino

«PERDITE PER 4 MILIONI DI EURO». In Campania, prosegue  Conte, le valutazioni che provengono dal mondo produttivo indicano un calo medio sugli alveari esposti alla crisi di circa il 20%. Sul fronte dei mancati ricavi conseguenti a tali cali produttivi, nell’ipotesi di un prezzo di mercato di 5,80 euro/kg e una resa media di 29 kg/alveare, si genererebbe una perdita media di ricavo per alveare di circa 100 euro che, riferito all’intera produzione regionale, risulta pari a circa 4 mln di euro. Vera Buonomo chiede lo sblocco degli investimenti pubblici, peraltro già accordati dalla Unione Europea: «Vogliamo ricordare alla Regione Campania che la Commissione europea ha aumentato il sostegno all’apicoltura a 120 milioni di euro nei prossimi tre anni. Si tratta di un intervento che si applicherà ai programmi nazionali apicoli a partire dal primo agosto 2019 e fino al 31 luglio 2022. Chiediamo, pertanto, che questo intervento venga messo immediatamente a sistema, considerate le analisi di mercato diffuse ieri dall’ISMEA».


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