Crisi idrica in Irpinia, la Campania si riprende Cassano. Tavolo con la Puglia a Roma

Al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Regioni Campania e Puglia chiamate ad accordarsi sulla gestione della Galleria idrica Pavoncelli bis. L'Assessorato all'Ambiente e l'Eic pronti a cedere il controllo sulla infrastruttura in cambio di un ridimensionamento dei trasferimenti dall'Irpinia, aumentati per i prelievi dall'invaso di Conza. Intanto, l'Alto Calore chiede lo sblocco dei fondi per intervenire sulle reti: c'è di nuovo penuria di acqua

Crisi idrica in Irpinia e nelle Aree Interne da scongiurare, la Campania si riprende le Sorgenti di Cassano. Lunedì tavolo con la Puglia al Mit su questo tema. Il prossimo 8 luglio a Roma la Regione Campania è pronta a definire una intesa bilaterale sull’acqua con la Puglia che, ha urgente bisogno di entrare in possesso della Galleria Pavoncelli bis. Per l’amministrazione di Bari non è più possibile sottrarsi ad una ridiscussione degli accordi sullo sfruttamento delle sorgenti irpine, come ha sempre fatto quando si è trattato di impegnarsi su modifiche sostanziali. Nel 2012 l’allora amministrazione Caldoro sembrò sul punto di migliorare la posizione dominante dei pugliesi, puntando in un gioco di accordi bilaterali ad aumentare i trasferimenti per Napoli dal Molise. Ma i sindaci e l’Ato irpino bloccarono il disegno. Ora a Napoli l’amministrazione De Luca con il Vicepresidente Fulvio Bonavitacola (peraltro originario di Montella), ha cambiato la linea di Palazzo Santa Lucia. La Puglia deve rinunciare ad una parte dell’acqua oggi prelevata dalle fonti del Calore di Cassano, compensando con l’Ofanto dell’Invaso a Conza della Campania. Numeri e cifre a parte, contenuti negli studi elaborati da Assessorato regionale all’Ambiente e dall’Ente Idrico Campano, alle province di Avellino e Salerno occorre più acqua.

Ispezioni all’interno della Galleria Pavoncelli (Foto Aqp)

LA PIATTAFORMA: VERSO UNA INTESA TRA MIT, CAMPANIA E PUGLIA PER EVITARE L’AGGRAVARSI DELLA CRISI IDRICA IN IRPINIA E NELLE AREE INTERNE.Gli accordi sui trasferimenti idrici non possono produrre effetti se non hanno forza di legge. Il ruolo del Governo è decisivo per la ridefinizione degli accordi sulle sorgenti di Caposele e Cassano, sulla gestione della galleria di valico Pavoncelli bis, sugli invasi di Conza della Campania e Monteverde. Lo ha spiegato ad Avellino il Vicepresidente della Giunta regionale della Campania, Fulvio Bonavitacola, intervenendo ai lavori dell’Ente Idrico Campano, riunito con i rappresentanti del Distretto Calore Irpino, presenti il Presidente Luca Mascolo e il Direttore Generale Vincenzo Bongiorno. Ecco perchè il tavolo di lunedì non riguarderà solo percentuali di idroprelievi o ristori ai Comuni, altro tema che sara sul tappeto. Al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si metteranno sul tappeto innanzitutto le regole. La Campania intende garantirsi il controllo dell’effettivo transito delle acque attraverso la nuova galleria, considerando la penuria determinata dai mutamenti climatici, ma anche dalla riduzione delle falde registrata negli ultimi vent’anni per ragioni naturali e non. Non secondario sarà l’aspetto che riguarda invece il riequilibro delle fonti e delle quote. All’interno di questa partita anche il destino di Caposele, che sta conducendo una battaglia per rinegoziare i propri diritti riconosciuti da un regio decreto d’inizio secolo scorso, ceduti nel 2012 in base ad una convenzione oggi oggetto di revisione. Nessuna ostilità verso la Puglia. La Campania punta ad assicurare al governo regionale di Bari l’acqua necessaria, ma contemperando i diritti dei cittadini irpini, salernitani e campani. Se non si arriverà ad una intesa bilaterale bonaria, la Campania aprirà una vertenza nazionale nelle sedi dell’autorità meridionale.

Sorgenti del Calore a Cassano Irpino

RIORDINO DELLE SORGENTI, POI LA NUOVA GOVERNANCE DEL SETTORE IN CAMPANIA. Se Bonavitacola lavora alla cornice politica nella quale si inseriranno i nuovi accordi interregionali del Mezzogiorno, con riferimento all’asse Napoli-Avellino-Bari, il Direttore Generale dell’Eic Bongiorno punta alla costruzione dell’ambito unico della Campania, con la suddivisione in distretti, preludio alla riorganizzazione della gestione idrica nei diversi ambiti, a partire dalla individuazione di una tariffa distrettuale unitaria fino all’affidamento del servizio idrico integrato.

L’ALTO CALORE CHIEDE LE RISORSE PER I CANTIERI. Nel frattempo l’Amministratore unico dell’Alto Calore Servizi Michelangelo Ciarcia, a capo della società attualmente titolare del servizio idrico in Irpinia e Sannio, seppur a titolo provvisorio, batte cassa. Chiede i soldi necessari d intervenire sulle reti, mentre il nuovo caldo sopra le medie stagionali ripropone la solita crisi idrica in Irpinia.

La sede dell’Alto Calore Servizi in corso Europa ad Avellino. Il particolare degli uffici di presidenza

RISTRUTTURAZIONE DELLE RETI, SBLOCCARE SUBITO 20 MILIONI. L’Alto Calore chiede a Fulvio Bonavitacola di sbloccare dal plafond accordato di 60 milioni in tre anni (destinati a ridurre in maniera decisiva sulle perdite idriche attuali, stimate in oltre il 50 per cento dell’acqua canalizzata nell’acquedotto irpino sannita) un terzo subito.


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