Il commissario straordinario al Comune di Avellino, Giuseppe Priolo. Accanto a lui, il Vice Prefetto Silvana D'Agostino e il Sub Commissario Francesco Ricciardi, nella sala stampa del Comune di Avellino alla conferenza stampa conclusiva, al termine di un incarico durato sette mesi

Il commissario straordinario del Comune di Avellino, Giuseppe Priolo saluta la città rivolgendo un monito alle rappresentanze consiliari, richiamando al senso di responsabilità il Consiglio comunale. Non superando i suoi limiti rigorosamente istituzionali, Giuseppe Priolo lancia sommessamente due segnali alla politica, uno esplicito l’altro indiretto. Rivolgendo gli auguri a Gianluca Festa, al quale ha riconosciuto una significativa conoscenza della macchina amministrativa, ha auspicato nei prossimi anni intorno al primo cittadino la stessa coesione che ha permesso alla sua squadra, come l’ha definita, di assolvere produttivamente il proprio compito. In questo senso, ha sottolineato che la conflittualità tipica della campagna elettorale è finita ed è tempo di mettersi al lavoro. Indirettamente, poi, fornendo le cifre dei provvedimenti adottati, ha dimostrato che il processo amministrativo rappresenta la convergenza di azioni coordinate dal senso di responsabilità. Nelle sue 106 delibere approvate con i poteri del Consiglio Comunale, le 100 delibere con le prerogative della Giunta, le 17 ordinanze in qualità di sindaco, le 44 direttive commissariali che hanno messo ordine nelle procedure e nel funzionamento degli uffici, ci sono anche i 15 regolamenti approvati. Le varie componenti dell’amministrazione pubblica non sono poteri autonomi e indipendenti, ma agiscono in armonia e in accordo con un disegno che la potestà democratica affida alla responsabilità apicale del sindaco con il consenso del consiglio comunale e la responsabilità degli uffici. Anche nella conferenza stampa conclusiva, dunque, Giuseppe Priolo non ha consumato un passaggio formale di circostanza, ma ha voluto far conoscere alla città le ragioni che hanno portato opinione pubblica e media ad esprimere apprezzamento per il suo operato. Non a caso con lui c’erano i collaboratori diretti, ma anche i dirigenti: il Segretario Generale Vincenzo Lissa; Luigi Cicalese; Gianluigi Marotta e Michele Arvonio, comandante della Polizia Municipale.

Il Capo di Gabinetto del Ministro dell’Interno, il Prefetto Matteo Piantedosi

IL RINGRAZIAMENTO AL VIMINALE E ALLA REGIONE CAMPANIA. Tra i messaggi lanciati nell’occasione da Giuseppe Priolo, uno era diretto ai cittadini. Delle istituzioni ci si può fidare, se è vero che in sette mesi la terna commissariale ha potuto operare in autonomia con la piena fiducia sia di chi l’ha nominata, che di chi ha collaborato con il Comune di Avellino. Nessuna interferenza e massimo rispetto istituzionale dal Ministero dell’Interno, nelle funzioni del Capo di Gabinetto Matteo Piantedosi e del Sottosegretario Carlo Sibilia. Apprezzamento sconfinato per il Prefetto Maria Tirone, per il Procuratore della Repubblica di Avellino, Rosario Cantelmo, ma anche rispetto e gratitudine per le rappresentanze istituzionali della Regione Campania. L’impegno professionale ispirato dal senso dello Stato, nella responsabilità della funzione, con la consapevolezza che solo la coesione e la collaborazione possono portare a risultati per il bene pubblico, sono la cifra di questi sette mesi trascorsi a piazza del Popolo, nel bilancio tracciato dalla terna commissariale.

Il Procuratore della Repubblica di Avellino, Rosario Cantelmo, accanto al Prefetto di Avellino, Maria Tirone (Archivio)

L’ARTICOLO 54 DELLA COSTITUZIONALE E L’ETICA DELLA RESPONSABILITÀ. L’intera conferenza stampa potrebbe sintetizzarsi come un invito garbato alla nuova amministrazione, perché prosegua sulla strada di risanamento e rilancio avviata, accantonando la litigiosità e le incomprensioni che hanno portato negli ultimi sedici anni a tre commissariamenti del Comune di Avellino. Ricordando di aver portato a termine molti procedimenti avviati nel passato, ha spiegato che chi verrà tra qualche giorno dovrà fare altrettanto con quanto seminato. Particolarmente significativo un passaggio dell’intervento pronunciato dal Vice Prefetto Silvana D’Agostino che, pur apprezzando pubblicamente il ruolo di sentinella della stampa in provincia di Avellino, ha richiamato lo stile e i doveri della pubblica amministrazione, chiamata ad operare per il meglio al di là del consenso. I funzionari sono «servitori dello Stato, cui spetta operare seguendo le leggi con onestà intellettuale al di là di ogni consenso», che resta apprezzabile, ma non necessario. La conferenza stampa della terna commissariale, per il valore pedagogico e culturale di molti passaggi sull’etica della responsabilità, avrebbe meritato la presenza degli studenti. Occasioni come queste, che permettono di vedere i princìpi cardine dell’ordinamento applicati sul campo, offrirebbero preziose opportunità di constatare il lato purtroppo meno pubblicizzato delle istituzioni pubbliche, quello sancito dal giuramento di fedeltà alla Repubblica e scolpito nell’articolo 54 della Carta Costituzionale: «I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge».

Il Vice Prefetto di Avellino Silvana D’Agostino e il Commissario straordinario del Comune di Avellino, Giuseppe Priolo
Bandiere dell’Ue davanti al Berlaymont building, quartier generale della Commissione Europea a Bruxelles

«COESIONE E SENSO DELLO STATO POSSONO FAR ECCELLERE IL COMUNE DI AVELLINO E IL MEZZOGIORNO». Sottolineando il valore del gioco di squadra, Priolo ha esortato la futura amministrazione e la città a valorizzare il concetto di coesione, soprattutto nella pianificazione degli investimenti europei. In questo senso ha ricordato che Bruxelles impone pianificazioni frutto della più ampia condivisione sociale e politica, al di là della estensione di un’area vasta o della complessità di un programma di sviluppo urbano. Il Mezzogiorno, non solo la città di Avellino, ha capacità di eccellere se sarà capace di trovare coesione, compattezza, unitarietà oltre l’individualismo.

«I CONTI DEL COMUNE SONO IN ORDINE, MA OCCORRE RIGORE». L’occasione di un passaggio sulla situazione finanziaria dell’ente ha permesso al commissario di elogiare pubblicamente il lavoro portato avanti in questi mesi dal Sub Commissario Francesco Ricciardi, definito tra i migliori dirigenti in forza al Ministero dell’Interno. Ha saputo andare oltre il dato ragionieristico ha spiegato Priolo, sottolineando la qualità del lavoro svolto. Certo, un passaggio che rende merito alla bravura del dirigente, ma consegna una responsabilità importante all’assessorato al Bilancio e alle Finanze di prossima nomina. In questo quadro, complimentandosi per la capacità professionale dimostrata dal personale comunale, Priolo ha anche osservato che l’attuale organico è numericamente infiora a quello che sarebbe necessario. Tra le iniziative avviate c’è un potenziamento degli uffici, a dimostrazione che il risanamento posto in essere è compatibile con la capacità di risposta che il Comune dovrà dimostrare nei prossimi mesi e anni.

Gianluca Festa

GLI AUGURI AL NUOVO SINDACO. Esprimendo rammarico per non aver potuto fare ancora di più di quanto consegnato nel bilancio di questi sette mesi, Giuseppe Priolo si è detto certo che chi assumerà la guida della amministrazione comunale potrà certamente raccogliere di più a vantaggio della comunità. Priolo ha confessato di essersi sentito ben accolto e a proprio agio ad Avellino, mettendosi a disposizione in futuro qualora l’amministrazione entrante avesse bisogno di ragguagli su quanto fatto dal 27 novembre 2018 al 27 giugno 2019, esattamente sette mesi. Con gli auguri di buon lavoro, Priolo ha rassegnato a Gianluca Festa anche un particolare messaggio sulle politiche sociali. Spiegando di aver dedicato alla pratica una particolare attenzione, ha puntualizzato la natura dell’azienda speciale creata per dare risposte alle fasce già deboli della popolazione. Il compito di questa azienda sarà occuparsi di chi vive il disagio, raccogliendo le risorse necessarie per assicurare i servizi. Un modo per esortare il nuovo sindaco a non tornare indietro, ma a procedere con la dedizione e l’impegno di chi per statuto è il presidente del nuovo soggetto.


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