La Regione Campania approva il progetto dell’Azienda Zootecnica dell’Alta Irpinia. Con decreto dirigenziale numero 112 del 21 giugno scorso, la direzione generale per le politiche agricole, alimentari e forestali approva il progetto sulla zootecnia nell’ambito del progetto pilota della Strategia Nazionale per le Aree Interne e guidata dall’Istituto Zooprofilattico di Portici.

Risultata unica proposta progettuale candidata alla misura 16.7.1 del Piano di Sviluppo Rurale come “Sostegno a strategie di sviluppo locale di tipo non partecipativo”, la costruzione dell’Azienda Zootecnica potrà finalmente decollare. L’ufficio regionale di Avellino, in qualità di soggetto attuatore, ha svolto tutte le attività di
competenza relative alla verifica dell’ammissibilità, alla valutazione della domanda di sostegno con attribuzione di punteggio, al controllo delle dichiarazioni e autocertificazioni. Conclusa l’istruttoria, gli amministratori dovranno essere convocati per formalizzare la nascita dell’Associazione Temporanea di Scopo e dare vita al partenariato pubblico privato.

Antonio Vito Limone, Direttore dell’Istituto Zooprofilattico durante un convegno

LA PARTNERSHIP: ECCO CHI ENTRA. Tredici privati, 25 amministrazioni comunali e tre soggetti pubblici. Il 21 febbraio scorso, l’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno in qualità di ente capofila del progetto, incaricato dall’ufficio di presidenza dell’assemblea dei sindaci di Nusco, ha depositato il fascicolo per concorrere alla pianificazione e costruzione di quella che è stata definita Azai- Azienda Zootecnica dell’Alta Irpinia. I fondi a disposizione previsti dalla misura del Psr ammontano a 200 mila euro per lo studio di fattibilità, e 300 mila euro per l’azione di definizione delle linee di indirizzo, anche se la cabina di regia dell’Istituto Zooprofilattico, di concerto con la struttura del progetto pilota lavorerà per intercettare altri fondi strutturali per integrare il budget. Il percorso dello studio di fattibilità si concluderà in 24 mesi: un periodo di tempo in cui è previsto non solo l’ascolto degli operatori coinvolti, ma anche le esperienze positive già sperimentate nelle aree interne del Piemonte e dell’Emilia Romagna. La vera novità espressa dall’ufficio di Portici è che il partenariato dei privati che oggi include 13 aziende, potrà essere ampliato in base all’esito dello studio di fattibilità. Alla manifestazione di interesse pubblicata ad ottobre scorso, hanno risposto 13 aziende, e soltanto uno non è stato ammesso per decorrenza dei termini. Di queste, 9 sono aziende zootecniche, 2 orticole e 1 impegnata nell’allevamento di conigli. Fra le aziende inserite oggi nel costruendo partenariato ci sono le aziende agricole di: Aldo Carbone di Montella, Benedetto Cestone di Calitri, l’azienda Carrafone di Graziella Ciccone di Nusco, Giovanni Colicino di Montella, Maria Rosaria Di Conza di Nusco, Carlo Pizza di Lioni, Azienda Biancaniello di Torella dei Lombardi, Angelo Ciccarella di Bisaccia, Agrizootecnica Cunagri di Giovanni Storti di Torella dei Lombardi, Antony Luongo, la Società cooperativa Agricola Pecorino Bagnolese, e la società Resource Srl di Napoli- ovvero una società di servizi per l’agricoltura.

I TRE SOGGETTI PUBBLICI AL TIMONE. Nessuna delle aziende avrà una dotazione finanziaria, che invece sarà gestita dai tre soggetti pubblici, ovvero dall’Istituto Zootecnico che è capofila del progetto, dal centro di ricerche Crea Di Bella, e dall’Ordine dei Medici Veterinari di Avellino. Quest’ultimo è stato indicato come “portatore di interesse” in grado di mettere in comunicazione l’attività di consulenza per le aziende con il servizio di controllo dell’Asl di Avellino. Uno dei compiti che avrà l’Istituto e la partnership scientifica sarà quello di definire quali sono i prodotti che realizzeranno e la filiera distributiva commerciale. Ora tocca progettare l’azienda.


LEGGI ANCHE:

Pronta l’Azienda Zootecnica. Privati e istituzioni, tutti i nomi

 

ARTICOLI CORRELATI