Don Gnocchi: sfida in Altirpinia su ricerca e medicina del territorio

LA RIABILITAZIONE DALL'OSPEDALE AL TERRITORIO: LA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE FRAGILE DALL'OSPEDALE AL RIENTRO A CASA. Presentato presso il presidio ospedaliero Criscuoli a Sant'Angelo dei Lombardi il piano strategico della Fondazione che dal 2003 opera in Alta Irpinia. Dopo 16 anni la nuova frontiera è la ricerca e la personalizzazione del servizio. La relazione del direttore generale Francesco Converti

Il polo riabilitativo Don Gnocchi lancia la sfida in Alta Irpinia su ricerca e formazione. Lo ha annunciato il nuovo direttore generale Francesco Converti questa mattina in occasione del convegno “Curare e prendersi cura della persona fragile: un percorso assistenziale fra ospedale e territorio”, che è stata anche l’occasione per annunciare un ambizioso piano di rilancio della fondazione che non potrà prescindere dalla creazione di una rete a maglie strette fra tutti i portatori di interesse. Dall’assistenza della “persona fragile” in ospedale, passando per la fase riabilitativa e fino al suo rientro a casa, la nuova governance annunciata da Converti è di implementare un piano avvalendosi di tutti gli attori impegnati sul territorio e di utilizzare al meglio tutti gli strumenti organizzativi e tecnologici.

“La continuità aziendale si basa sui pilasti del nostro fondatore, il Beato Carlo Gnocchi, che son la carità cristiana, la condivisione, la condivisione della sofferenza e la solidarietà sociale” ha spiegato alla platea istituzionale, ma composta anche da medici, operatori sanitari e studenti universitari. “Tutte le sedi della Don Gnocchi sono Irccs- Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, e bisogna riuscire a traslare una realtà come Sant’Angelo dei Lombardi nella grande organizzazione, che noi vorremmo rendere omogenea in tutte le sedi” ha annunciato.

I numeri registrati dalla Fondazione ad oggi non possono essere ignorati dalle istituzioni regionali e nazionali. “Chi ha la responsabilità della decisione deve interloquire con noi per legiferare: la fondazione rappresenta i pazienti e quindi le comunità” ha spiegato. “Tutto quello che facciamo deve avere una sostenibilità e l’efficienza che riusciamo a garantire in Regione Campania in cui c’è un piano di rientro, è un grande sforzo da parte nostra, ma è anche immorale perchè la sostenibilità non si fa da soli, ma solo grazie ad alleanze strategiche”.

Intenzione della nuova direzione generale sarà quella di recuperare le strutture dipartimentali. “In Campania le stime di crescita della popolazione anziana sono dell’11 per cento e la Fondazione intende farsene carico, condividendo delle linee guida, e offrendo una corretta rappresentazione di ciò che facciamo. Nelle strutture dipartimentali la struttura di Sant’Angelo dovrà far coincidere scienza, sostenibilità economica e appropriatezza. Il polo qui ha l’alta specialità e siamo pronti ad aumentare l’innovazione e a dare complessità alla struttura”.

Il nuovo corso annunciato da Francesco Converti che è intervenuto in maniera speculare al direttore scientifico Maria Chiara Carrozza, prevede un ribaltamento del piano industriale, che mette al primo posto le persone e si conclude con la sostenibilità degli istituti di credito. Poi il rapporto con la Regione Campania. “Le nostre strutture di Sant’Angelo e Salerno operano nel contesto regionale campano, che è soggetto al piano di rientro e prevede una sfida più alta. Le risorse ben indirizzate ci mostrano che è possibile mettere in moto dei meccanismi e che il modello di accreditamento di può ‘modellare’ sulle realtà. I finanziamenti regionali vanno ben spesi nella rete dei servizi, di cui siamo protagonisti dopo l’ospedale, insieme ad altri attori sul territorio. Ci candidiamo a qualunque soluzione organizzativa intendiate affidarvi”.

Il riferimento del direttore generale è al costruendo centro per l’autismo che sarà inaugurato entro tre mesi nei locali del primo del presidio ospedaliero del Criscuoli. La fondazione chiede di rafforzare la sinergia fra ospedale e polo riabilitativo, e sperimentare la sinergia su questo terreno di diagnosi e cure. “Sull’autismo ci vuole più coraggio di fare diagnosi. Stiamo sviluppando partenariati importanti sull’autismo per trattare la patologia. Nella struttura c’è questo servizio, ma noi non ci siamo” puntualizza Converti.

Il servizio accreditato, nella vision del manager toscano, è servizio pubblico. “Qui c’è una scuola con tirocinanti e l’Università che frequentano corsi di laurea, che per la fondazione è una grande ricchezza in quanto considera la rete una crescita professionale. Le alleanze strategiche sono al centro della nostra politica e a cui si lega la responsabilità sociale: stiamo per presentare il bilancio di missione e lo faremo il 19 giugno alla Bocconi di Milano, dove siete tutti invitati, per parlare di rendicontazione sociale come strumento di responsabilità sociale” ha concluso.

 

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