Zootecnia, Limone illustra il potenziale irpino e chiama i giovani. “L’azienda di macellazione di Guardia Lombardi è un primato per l’Irpinia”

Il direttore generale dell'Istituto Zootecnico Sperimentale del Mezzogiorno si pronuncia sulle capacità ancora inespresse del comparto dell zootecnia in provincia di Avellino, che grazie alla nascente azienda di Guardia Lombardi potrebbe dare un concreto impulso alla nascita di ulteriori attività. Nella visione annunciata da Limone, il comparto offre concrete possibilità di lavoro nel packaging, nella ricerca, nella sperimentazione del sottovuoto, nel marketing commerciale e nella definizione di un marchio di tipicità

La costruenda struttura dedita alla macellazione di Guardia Lombardi eliminerà gli esuberi degli animali nelle stalle e consentirà di introdurre nuovi capi di allevamento e animali a fine carriera, tale da rispondere ad una logica di espansione dell’attività zootecnica dell’intero comprensorio, con un incremento delle economie locali, registrando un primato per la provincia di Avellino. A confermare l’ambizioso progetto di innovazione e ampliamento del comparto, il direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico di Portici Antonio Limone, artefice fra gli altri della progettazione dell’Azienda Zootecnica dell’Alta Irpinia che ha accompagnato di recente il Governatore campano Vincenzo De Luca presso gli stabilimenti della Realbeef di Flumeri.

“La presenza di una struttura di macellazione così importante come quella di Guardia offre ricadute su tutta la zootecnia del posto” commenta Limone. “La posibilità di introdurre nuovi capi destinati alla macellazione è un elemento virtuoso per il territorio che raggiunge un primato destinato a rafforzare l’intero comparto e a farne una eccellenza. Si tratta di una struttura ad alta capacità che sarà riferimento per un circuito impegnato in questo settore e si alimenterà l’economia di tutta l’attività zootecnica”.

Oltre al fronte occupazionale, su cui mancano gli elementi per poterci pronunciare, si prospetta un intervento caratterizzato da un ampliamento a raggiera di attività, legate tanto all’iniziativa dei singoli, quanto all’attività delle rete creata con l’Aziende Zootecnica dell’Alta Irpinia, derivante dalla concertazione fra comuni e partnership private per la nascita della grande rete di promozione e valorizzazione delle tipicità. “La nascente struttura di Guardia consente di rilanciare le imprese zootecniche in momento di grave abbandono delle aree interne da parte dei giovani, che invece possono spendere qui la laurea e il titolo di studi” puntualizza Limone. “Si tratta di una fondamentale freccia nell’arco che rafforza l’economia del territorio. Sull’Azienda Zootecnica siamo pronti: attendiamo soltanto il decreto dalla Regione Campania che potrebbe essere licenziato a giugno, per poi partire con le attività” continua il direttore generale.

“Siamo fermamente convinti che le nostre produzioni locali e le tipicità sono di alta qualità, e hanno bisogno di valorizzazione, ovvero di implementare una politica che chiamerà in causa i diretti interessati, in primo luogo, ma anche l’intera filiera di rete dei produttori. La Regione Campania ad esempio persegue questo obiettivo attraverso il Cripat- Centro di riferimento regionale per la sicurezza della ristorazione pubblica- e sono certo che ci saranno delle convergenze su questo obiettivo”.

Le piccole produzioni locali in questo momento sono al centro dell’attenzione degli organi regionali e della costruenda Azienda Zootecnica in seno al tavolo del Progetto Pilota. Se fino a qualche tempo fa, la spinta verso l’acquisto al km zero prevedeva l’estromissione dei controlli, da oggi l’Istituto Zooprofilattico si prefigge il compito di controllare per offrire tutte le garanzie sulla tracciabilità del prodotto utili al consumatore. In questo senso Limone si spinge fino ad un appello ai giovani a rientrare in Irpinia, per mettere a regime un comparto in via di espansione.

“L’Alta Irpinia attraverso l’adesione delle imprese al partenariato con i comuni sta maturando una consapevolezza che la zootecnia è una risorsa per il territorio che non va sprecata e rappresenta una grande occasione di sviluppo dell’economia locale. Lancio un appello soprattutto ai giovani, per incoraggiarli a mettere in campo le competenze professionali acquisite: la pastorizia non si deve intendere più in maniera tradizionale, ma in un’ottica di packaging, marketing commerciale, ricerca, salubrità al consumatore. A Trevico ad esempio, un’azienda di giovani laureati in biotecnologie sta sperimentando la produzione di una pasta ricavata dalle farine di grano Armando” aggiunge.

Al pari del vino e dell’olio, la zootecnia e le tipicità che offre il territorio possono trovare un fiorente sbocco sul mercato, oltre che una valorizzazione reale del prodotto che consentirebbe ai giovani di frenare l’abbandono e “ricucire il rapporto con le radici, che non si recide mai” come sottolinea in conclusione il direttore. “Rilanciare il settore significa non ripercorrerlo nel solco della tradizione, ma in chiave dinamica e innovativa, inclusiva di una serie di competenze e professionalità. Immagino oltre al packaging, il sottovuoto, ricerche sulle biotecnologie, prodotti connotati da Qr Code, tracciabilità ed altri. Il Cripat intende fare proprio questo: aprire un’azione di sistema per sostenere le produzioni locali e la ricerca. Invitiamo a tale proposito tutte le aziende che necessitano del supporto dell’Istituto, ci saremo”.


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