Blocco del traffico ad Avellino: da oggi per 2 mesi targhe alterne. L’ordinanza

PER MOLTI MA NON PER TUTTI: I VEICOLI EURO 6 CIRCOLANO. Mentre continuano i roghi nelle campagne e restano in funzione gli impianti di riscaldamento domestico scatta la stretta sulla circolazione veicolare in piena primavera. Il capoluogo irpino diventa caso nazionale

Scatta il blocco del traffico ad Avellino: da oggi e per i prossimi due mesi si circola solo a targhe alterne. L’ordinanza firmata il 30 aprile dal Commissario Giuseppe Priolo produrrà i suoi effetti subito.

Fino al 30 giugno saranno in vigore le targhe alterne nella fascia oraria compresa tra le ore 9 e le 18,30. Bloccati tutti i veicoli che non hanno alimentazione a metano, gas, elettrica o ibrida oppure che non siano omologati Euro 6. Nella sostanza, come ha rilevato il Libero Sindacato di Polizia, si impone lo stop della circolazione a chi lavora e alle famiglie.

Nei giorni dispari possono circolare i veicoli con targa dispari, negli altri giorni circolano gli ultimi numeri pari. La domenica bloccati tutti i veicoli indipendentemente dal numero di targa, con la solita deroga per i veicoli alimentati a benzina o diesel classificati Euro 6. Faranno eccezione le domeniche interessate dalla tornata elettorale, il 26 maggio ed eventualmente la seconda successiva in caso di ballottaggio.


L’ORDINANZA IN VIGORE DA OGGI | Scarica la in formato pdf

La sede operativa della Polizia municipale di Avellino

Il dispositivo è stato deciso dopo lo sforamento ripetuto dei tetti di inquinamento tollerabili, stando ai dati registrati dalle centraline in funzione nel Capoluogo. Purtroppo le centraline non rilevano i dati sulla conurbazione avellinese, pertanto il dispositivo è destinato a non produrre effetti pratici, sostengono gli analisti. Come è noto, lo spazio atmosferico ricomparso nell’area urbana non distingue i confini amministrativi, che sono puramente convenzionali. L’aria che si respira in piazza Libertà ad Avellino non è dissimile da quella in cui sono immersi i bambini a passeggio con i genitori a Torrette di Mercogliano durante lo shopping oppure quella che tocca ai residenti di via Appia ad Atripalda. Le emissioni veicolari che alimentano l’inquinamento nel perimetro amministrativo di Avellino non sono solo quelle prodotte dal traffico nell’area comunale del capoluogo. Incidono drammaticamente i flussi veicolari generati dalle grandi arterie extraurbane, dove si impongono limiti di velocità ma non si rileva l’inquinamento generato. Vale per l’Autostrada A16, il raccordo A2 Avellino Salerno Reggio Calabria, l’Ofantina bis Ss7, le strade statali che irradiano verso Benevento e Napoli. Fuori controllo il capitolo delle combustione private nei fondi più o meno agricoli e nei giardini, per non parlare dei caminetti e degli impianti di riscaldamento, attivi anche nelle giornate calde sopra la media stagionale dell’ultima settimana.

Il Palazzo di Governo, la sede della Prefettura di Avellino

La stretta sul traffico di oggi certifica il fallimento dei tavoli di confronto istituzionale, capaci di generare in sette degli ultimi 48 mesi di tentativi una sperequazione tra i diritti di chi usa la città di Avellino per lavoro, commissioni, studio, acquisti, e tutti gli altri cittadini dell’area urbana. Anche per le attività produttive e commerciali l’incapacità amministrativa su scala sovracomunale di affrontare il problema si risolve in una penalizzazione. L’immagine di Avellino in definitiva perde quella attrattività che si paga in termini di fatturato e redditi.

Palazzo di Città e la Torre dell’Orologio, simbolo di Avellino

Alla amministrazione comunale che si inserirà nelle prossime settimane toccherà affrontare prioritariamente la situazione nel merito, per evitare che questi dispositivi, inefficaci a contrastare gli effetti di polveri sottili generate fuori da Avellino, si risolvano in adempimenti utili solo a scaricare responsabilità formali.


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