I banchi del Consiglio comunale di Avellino

«È arrivato il momento di fare. Meglio e di più. Di proseguire nel solco tracciato lo scorso anno. Nella costruzione di una alternativa credibile per dare un futuro ad Avellino». E’ quanto sostiene il candidato sindaco del centrosinistra, Luca Cipriano, in un post pubblicato su Facebook.

Ufficializzate le liste, la campagna elettorale entra nel vivo. Ed i social si trasformano in un’agorà politica.
«Il nuovo percorso – prosegue l’esponente di Mai Più – è appena iniziato. E lo faremo insieme. La soluzione giusta sono i cittadini, siete voi. Io sono il candidato di una coalizione che ha detto no ai poteri forti per puntare sulle competenze e le sensibilità di tutti i mondi che hanno a cuore lo sviluppo di Avellino».

Ma l’ex presidente del consiglio Livio Petitto, promotore della lista “Ora Avellino”, che sostiene la candidatura di Gianluca Festa, lancia una caustica stilettata all’indirizzo dell’avversario: «Leggo che il candidato sindaco Luca Cipriano sarà sostenuto da Giuseppe Gargani, Gerardo Bianco, Nicola Mancino, Enzo De Luca, Rosetta D’Amelio, Maurizio Petracca e tutti i seguaci di De Mita… Scusate ma non avevano detto Mai Più?».

Il consigliere regionale, Maurizio Petracca, invece, illustra il progetto di Laboratorio Avellino, prima lista ad essere depositata a Piazza del Popolo, che ha messo a segno diversi colpi, non solo confermando le candidature dei consiglieri comunali uscenti dell’area popolare, ma incassando anche la disponibilità della capogruppo Pd, Enza Ambrosone, indicata come capolista, e del democratico Carmine Montanile: «Uno sforzo organizzativo, ma soprattutto uno slancio di partecipazione e di solidarietà, un progetto che sa di futuro. Nel nostro simbolo c’è tutto questo, un simbolo che mi piace, che contiene idee, energie e voglia di fare. Ringrazio di cuore tutti i candidati. Un grazie a tutti coloro che avevano dato disponibilità alla candidatura. Alla fine abbiamo deciso di fare sintesi, la migliore possibile, e di presentare una sola lista. Ricca di profili umani e professionali che sapranno lavorare per il bene di Avellino».

Una voce critica nei confronti di via Tagliamento è quella del coordinatore provinciale di Articolo Uno, Francesco Todisco: «Il Pd di Avellino è stato incapace di costruire le condizioni per una coalizione, larga, plurale, rinnovata che offrisse alla città il meglio che il centrosinistra può offrirle. Il Pd di Avellino è stato insensibile all’invito di buon senso rivolto da Zingaretti e al generoso lavoro del segretario regionale, Annunziata. Neanche la loro autorevolezza è riuscita a fermare un disegno involuto che ci consegna una esasperata frammentazione». (Leggi l’intervista)

Il consigliere alle Aree interne del governatore De Luca rivendica di aver spinto per un’ipotesi diversa e bacchetta anche gli altri pezzi di centrosinistra, che non avrebbero lavorato per la coesione: «Non mi iscrivo alla lista dei protagonisti di questa irresponsabilità che priva la comunità avellinese della possibilità di scegliere un centrosinistra degno della sua funzione. Ci sarebbe stato bisogno della politica che spiegasse e motivasse: ognuno partendo dalle proprie responsabilità, dai propri convincimenti, dai propri dubbi. Di chi come me, alle scorse amministrative, ha lavorato per un centrosinistra unitario e che per quel valore di unità ha dovuto subire (poco importa quanto abbia litigato e urlato) le mancate scelte di un candidato sindaco incapace di scelte coraggiose (incapacità che puntualmente l’ha condannato); di chi a sinistra, colpevolmente, allo scorso ballottaggio, fra i grillini e il centrosinistra ha gridato “né con l’uno né con l’altro”; di chi dicendo “mai più”, sempre in occasione del medesimo ballottaggio, invitò a votare per il candidato grillino, fianco a fianco con la destra».

Come deciderà di schierarsi, Todisco, quantomeno come elettore, non è ancora chiaro, almeno dalle sue parole: «La città farà sintesi e porterà due candidati al ballottaggio. Non sono uomo da “né l’uno né l’altro” o da scegliere l’avversario grillino o di destra pur di far male a sinistra. Sceglierò dopo aver ascoltato, osservato, valutato le proposte e i comportamenti dei candidati».

Anche sul fronte opposto, nel centrodestra, a prevalere sono le divisioni. Forza Italia si presenta con il suo simbolo, a sostegno della candidatura di Dino Preziosi, in campo anche con la lista civica La svolta inizia da te. L’ex consigliere comunale berlusconiano, Lazzaro Iandolo, lancia così la sua candidatura: «Sempre dalla stessa parte. Pronto ad affrontare tutte le difficili tematiche riguardanti la nostra amata Città. Convinto di aver sposato il progetto giusto».

Anche i Cinque Stelle dovranno fare i conti con le spaccature e con le polemiche interne. Non a caso, il sottosegretario agli Interni, Carlo Sibilia, si scaglia contro avversari, ex grillini e dissidenti. E le vele, oltre che per denigrare gli oppositori, vengono utilizzate anche per fare propaganda elettorale al candidato sindaco: «L’onestà veleggia. Il corrotto serpeggia. Ferdinando Picariello spazziamo via per sempre teatranti e voltagabbana. Forza e onore».

Ed ancora: «Per cambiare bisogna continuare. Perseverare nel solco tracciato lo scorso anno. Bisogna metterci qualcosa del proprio».

Anche l’ex sindaco Vincenzo Ciampi lancia un messaggio di sostegno al suo ex numero due, in corsa per la conquista di Piazza del Popolo, non senza uno sguardo al passato e alla sua difficile esperienza a Palazzo di Città: «La partita per il cambiamento, iniziata con le amministrative 2018 e interrotta dalla sfiducia di consiglieri che hanno sovvertito la volontà popolare, riprende oggi con la consapevolezza che il futuro di Avellino dipende dai suoi cittadini liberi».

Il segretario cittadino di Rifondazione Comunista, Costantino D’Argenio, candidato tra le fila di Si Può, chiarisce la linea e la prospettiva della compagine: «Che sia il solo Amalio (Santoro, candidato a sindaco della lista n.d.r.), io o i tanti altri compagni di lista ad entrare in consiglio comunale, ci troverete sempre dalla stessa parte: in difesa dei diritti di tutti contro i privilegi di pochi. Se poi dovessimo essere investiti dell’onore/onere di governare la città, state pur certi che la lasceremo molto meglio di come l’avremo trovata».

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