Largo del Nazareno, dove si trova la sede del Partito Democratico a Roma

Ad Avellino il Pd e il Centrosinistra sono al lavoro in questo prolungato ponte pasquale con il candidato sindaco Luca Cipriano per completare il programma e definire le liste. Il Pd riunisce la Direzione (allargata) domani, oggi 23 aprile, per un confronto politico che servirà a ratificare il percorso avviato in queste settimane. Il gruppo dirigente del partito verificherà sul piano formale ciò che è già acclarato e acquisito su quello politico. Con Luca Cipriano ad Avellino, Enrico Franza ad Ariano Irpino e Mario Bianchino a Montoro, riparte dalle città irpine sopra i 15mila abitanti la costruzione tra la gente di una nuova coalizione, legittimando il progetto largamente maggioritario nel partito, numeri alla mano. Il Pd non si presenterà diviso il 26 maggio, si stabilirà domani, perchè avrà un solo simbolo in campo, espressione della convergenza dei segretari Nicola Zingaretti, Leo Annunziata e Giuseppe Di Guglielmo. Intorno a quella che da Roma a Napoli ad Avellino viene letta come una autentica sfida bipolare, anche alla luce delle evoluzioni nazionali, si compatta il partito che si prepara ad affrontare la sfida elettorale di europee e amministrative tra un mese, quella delle regionali tra un anno.

Un momento della Assemblea del Pd irpino per il Centrosinistra

IL NUOVO PROFILO DEL PARTITO. La Direzione sarà allargata, con la partecipazione delle componenti impegnate a dare forma al nuovo partito e ai suoi nuovi equilibri interni, frutto dei congressi nazionale e regionale in Campania. Il gruppo dirigente che si ritroverà in via Tagliamento è sia quello eletto dal congresso provinciale lo scorso anno, che quello frutto delle primarie nazionale e regionale di marzo, accanto ai riferimenti istituzionali. Da Rosetta D’Amelio a Enzo De Luca, da Carmine De Blasio a Roberta Santaniello fino al Segretario Giuseppe Di Guglielmo, in via Tagliamento saranno rappresentati iscritti e popolo delle primarie in misura largamente maggioritaria, come non accadeva ormai da anni. Si prenderà atto di chi non ci sarà, ma con lo sguardo già oltre. Il Nazareno non contempla variabili nella costruzione della alternativa ai populismi. Nè lo farà il partito irpino. La Direzione allargata affronterà nel merito tutte le questioni: le candidature apicali nei 46 Comuni al voto in provincia di Avellino, le alleanze, il profilo programmatico, lo scenario nel quale matura la sfida elettorale del 26 maggio. Avellino è una delle migliaia di piazze italiane dove il Pd costruirà il suo progetto riformista per il Paese.

Il segretario nazionale del Partito Democratico Nicola Zingaretti

VACILLANO LE INTESE POLITICHE NAZIONALI TRA I DIVERSI SOVRANISMI. L’ipotesi di elezioni politiche anticipate ad ottobre, rilanciate in queste ore da autorevoli esponenti parlamentari come l’ex Presidente della Camera Pierferdinando Casini, oltre che dalle ricostruzioni di molti osservatori e analisti politici, la debolezza conclamata dalla alleanza gialloverde, impongono la responsabilità più alta e decisiva dell’unità al Partito Democratico, quale perno della alternativa europeista, si dirà domani. Spetta ai Democratici garantire la massima compattezza. E al loro interno il dovere diventa un imperativo per i livelli istituzionali, eletti nelle diverse occasioni da chi spera oggi di rivedere competitiva la prospettiva riformista e democratica nel Mezzogiorno e in Italia. Il chiarimento definitivo delle posizioni, avviato sabato scorso durante la riunione cittadina promossa dal Segretario regionale Leo Annunziata, si completa sul piano provinciale con la scelta del gruppo dirigente.  Il Pd di Avellino e d’Irpinia in queste ore segue il solco del nuovo percorso che il Partito Democratico ha intrapreso per sbarrare la strada a tutte le forze euroscettiche. Se in Parlamento il sovranismo unisce Lega e Cinque Stelle, nel Paese reale dei territori e delle città è incarnato soprattutto dal Carroccio. Il messaggio che arriva dal Nazareno non lascia spazio ai distinguo. Il 26 maggio gli elettori del Pd dovranno confermare la fiducia alla alternativa votando il simbolo del Pd in campo per Bruxelles come per Avellino, Ariano Irpino e Montoro, è la linea che verrà fuori dalla Direzione provinciale. Ogni altra scelta sarà contro il Pd e l’alternativa: favorirà le forze della Destra populista e sovranista.

IL NUOVO INIZIO, COME 24 ANNI FA. Come nel 1995, quando partì dalle città la rincorsa del laboratorio ulivista che portò l’anno successivo Romano Prodi a Palazzo Chigi, il 2019 rappresenta nella strategia dell’attuale Nazareno il momento di svolta storica, dopo la disfatta dei Democratici che proprio le divisioni e i personalismi hanno determinato il 4 marzo 2018. Come un quarto di secolo fa, il laboratorio potrebbe rivelarsi nei due turni, capitalizzando politicamente il ballottaggio per costruire qualcosa di importante oltre una convergenza elettorale.

Luca Cipriano, candidato sindaco incaricato di Avellino per il Centrosinistra

AVELLINO LABORATORIO DEL NUOVO CENTROSINISTRA. Da domani Luca Cipriano sarà anche sul piano formale l’unico candidato sindaco del Partito Democratico in campo il 26 maggio. Politicamente lo è già da settimane, nell’ambito di una convergenza di forze partitiche e di civiche che da questo momento dovranno proseguire nello sforzo di dialogare, includere ed unire anche e soprattutto dopo il 26 maggio. A differenza di quanto accaduto nel 2018, quando lo schieramento ampio messo in campo al primo turno si presentò diviso al secondo, compromettendo le premesse favorevoli della prima fase di campagna elettorale, paradossalmente oggi Luca Cipriano si appresta ad affrontare il mese di confronto nelle piazze e tra la gente avvantaggiato. Sapendo che le forze in campo con lui potranno sono crescere, è consapevole di non poter contare su alcuni settori fino a poche ore fa ancora ritenuti amici. Lo strappo che Nello Pizza subì inaspettatamente a urne aperte un anno fa, Luca Cipriano può gestirlo prima ancora di affrontare il confronto diretto con la Destra e il Movimento Cinque Stelle. Per lui l’avversario è uno, l’articolato fronte sovranista a geometrie variabili, gli ricorderanno in queste ore. Proprio per questo, a Cipriano si richiederà lo sforzo di disporsi al dialogo, la capacità di ricomprendere nel suo programma per una città concretamente proiettata sulla provincia tutte le istanze compatibili. Dovrà saper guardare a sinistra e al centro, pronto a costruire i ponti che la gente, le famiglie e le imprese si aspettano da una politica finalmente interprete dei bisogni e capace di dare soluzioni.


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