Giuseppe Di Guglielmo, segretario provinciale del Pd Avellino

«Fin dall’avvio del confronto politico ci siamo sforzati di coinvolgere tutti per trovare una convergenza sui programmi e sugli obiettivi, ma evidentemente da parte di qualcuno non c’era affatto l’intenzione di condividere il percorso». Ad affermarlo è il segretario provinciale del Pd, Giuseppe Di Guglielmo, che respinge le critiche ricevute dalla componente De Caro (ma anche da altri esponenti del partito e da una parte degli alleati) e dall’ex consigliere comunale del capoluogo, Gianluca Festa, sulla gestione della fase delle trattative per la costruzione della coalizione e per la definizione della candidatura a sindaco per le elezioni amministrative di Avellino. (Leggi l’articolo)

«Questa condizione di indisponibilità – ha proseguito il numero uno di via Tagliamento – l’abbiamo verificata anche durante la riunione, sollecitata dai vertici nazionali e regionali del partito. Alla fine, si tratta sempre delle stesse persone, che anche negli altri passaggi decisivi per il Pd hanno scelto altre strade».

Le posizioni in campo, quindi, restano inalterate e le divisioni interne al Pd e alla coalizione restano inalterate: «Annunziata ha lanciato l’idea del terzo nome per superare i problemi interni al partito. Ma dall’altra parte quest’ipotesi è stata respinta. Andremo perciò avanti rispettando la linea che avevamo già tracciato. Ora si guardi alla definizione della coalizione».

Di Guglielmo non ritiene che il suo ruolo possa essere messo in discussione a causa delle rotture registrate, né teme che possa essere negato il simbolo del partito alla lista in allestimento: «Sono molto sereno su questo punto. Sono il segretario provinciale legittimamente eletto al Congresso e rappresento una federazione del Pd. Il partito sarà in campo col suo simbolo per queste amministrative. Non credo che si possa fare altrimenti».

Non c’è, dunque, nessuna contrapposizione con il segretario nazionale, Nicola Zingaretti, e con quello regionale della Campania, Leo Annunziata: «Abbiamo accolto di buon grado l’appello. C’è stata una discussione franca, con toni duri, sinceri, ma abbiamo dovuto registrare posizioni anche di autorevoli esponenti molto di indisponibilità al dialogo. Annunziata ha dovuto registrare il muro che ci siamo trovati di fronte».

Dopo l’ultimo improduttivo confronto, è necessario guardare in avanti ed occuparsi della imminenti scadenze: «E’ il momento di dedicare tutte le energie alla formazione delle liste e alla campagna elettorale. Il Pd deve impegnarsi, insieme agli alleati, per vincere e governare Avellino».

Gianluca Festa, leader del movimento civico Davvero. Sullo sfondo il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca

Diversa la lettura degli avvenimenti di Gianluca Festa, consigliere comunale uscente e candidato sindaco di un’aggregazione civica sostenuta dall’area De Caro e da altre associazioni: «Abbiamo partecipato all’incontro su sollecitazione del segretario nazionale Zingaretti, offrendo la disponibilità ad individuare un percorso unitario. Ma dall’altra parte non c’era alcuna volontà di rimettere in discussione le proprie posizioni. A dimostrarlo sono la nota stampa diramata alla vigilia della riunione ed il documento della presidente dell’assemblea provinciale del partito, Roberta Santaniello. D’altra parte non siamo mai stati ascoltati per la definizione del percorso. Ci hanno sempre esclusi».

Le strade, quindi, restano separate: «Ci siamo scontrati con la realtà dei fatti, la federazione provinciale aveva già assunto delle decisioni. Non potevamo che prenderne atto».


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