Giulia Grillo

Il Ministro della Salute ci riprova sulla Sanità in Campania. Non solo chiede al Ministero dell’Economia e delle Finanze di reiterare il commissariamento della Regione Campania, pur essendo i conti in ordine da cinque anni consecutivi, ma in più sollecita anche la rimozione dell’attuale commissario, Vincenzo De Luca, cioè il responsabile del Piano Ospedaliero approvato dal suoi ministero.

E secondo le voci rimbalzate negli ambienti ministeriali, Giulia Grillo avrebbe addirittura inviato al Ministero il nome del sostituto, si parla del manager aretino dell’Asl di Arezzo. «I cittadini campani aspettano risposte», afferma il Ministro. «Spero che nessuno si opponga» perché «sarebbe un comportamento irragionevole che i cittadini non capirebbero», aggiunge. Una chiamata alla Lega, esattamente come accadde sette giorni fa.

Il Vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio

Il tentativo di commissariare il commissario in atto è il secondo, infatti, dopo quello andato a vuoto la scorsa settimana. Peraltro, la Grillo punta a far fuori il Governatore della Campania dopo l’esito positivo delle verifiche al tavolo interministeriale. Dipenderà dal Ministero dell’Economia valutare la proposta. In caso di diniego, la questione potrebbe passare all’attenzione dei Vicepremier. Ormai è chiaro che, cifre alla mano della Sanità campana, si tratta di un problema politico, più che di merito. La mossa della Grillo era stata anticipata dal Vicepremier Luigi Di Maio, ospite della trasmissione Porta a Porta la scorsa settimana. Aveva rilanciato il suo pressing sulla Lega per commissariare il Governatore: «Sul territorio i rappresentanti locali del Movimento Cinque Stelle chiedono la sostituzione di De Luca», aveva detto.

Il Viceministro dell’Economia, Massimo Garavaglia ospite di Sky

Contestare la qualità dei servizi ad una Regione sottoposta a Piano di Rientro, cioé condizionata da paletti stringenti di maggiore austerità rispetto a chi può esercitare poteri ordinari, è una contraddizione in termini. Peraltro la Corte Costituzionale lo scorso autunno ha affermato, a proposito di un pronunciamento su un aspetto del commissariamento in campo sanitario, che la sospensione delle prerogative costituzionali è finalizzata al ripristino di quelle prerogative appena possibile e in un tempo ragionevole, altrimenti si dimostra che la misura, di per sé un vulnus rispetto ai principi democratici stabiliti dalla Carta, va rimossa.

La sede che ospita il Ministero della Salute a Roma nel quartiere Eur

IL MEF: MANCANO I PRESUPPOSTI DEL COMMISSARIAMENTO. La Sanità in Campania ha i conti a posto e livelli essenziali di assistenza oltre la soglia della sufficienza fissata dalla legge. Approvato il Piano Ospedaliero, che sblocca gli investimenti e le assunzioni. Questo l’esito del tavolo tecnico al Mef, il Ministero di Economia e Finanze. Il tavolo tecnico ha completato la verifica sugli adempimenti finanziari e sui livelli essenziali di assistenza in Campania, passaggio decisivo per stabilire l’uscita dallo status commissariale iniziato 12 anni fa. “Nel corso della riunione i ministeri della Salute e dell’Economia hanno confermato e formalizzato l’approvazione del nuovo Piano Ospedaliero”, si legge in una nota della Regione Campania.”E’ stato confermato inoltre l’equilibrio finanziario raggiunto dalla sanità campana e il superamento della soglia prevista per i Lea, che sarà formalizzato, sul 2018, come accade per ogni annualità, al termine del primo semestre di quest’anno”. Inoltre, “è stato confermato che entro il prossimo mese di maggio sarà dato il via libera al piano di edilizia ospedaliera”. Alla luce delle certificazioni del Mef, in caso di intervento del Governo contro l’esito delle verifiche ministeriali, si aprirebbe un conflitto istituzionale senza precedenti, di portata non prevedibile. Da Napoli l’amministrazione regionale promette battaglia.

Il Governatore Vincenzo De Luca, Commissario per il Piano di Rientro della Sanità in Campania e, a sinistra, il consigliere delegato Enrico Coscioni

INCOMPATIBILITÀ TRA RUOLO DI GOVERNATORE E DI COMMISSARIO DELLA SANITÀ, DECIDERÀ LA CONSULTA. La incompatibilità funzionale tra ruolo di Commissario e di Governatore per la Regione Campania ed altri enti locali è materia per l’Alta Corte, che peraltro si è già pronunciata nell’autunno scorso, rilevando l’eccesso di poteri commissariali in Campania decretati dai Governi dal 2007 a oggi, a danno dei diritti degli elettori campani. La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella riunione del 13 dicembre, ha approvato un ordine del giorno con il quale si richiama il Governo al rispetto dei pronunciamenti della Consulta in materia di Sanità. In particolare, si ritiene necessario rispettare il pronunciamento che impone al tavolo convocato per il Patto della Salute la discussione sulla conferma o sull’eliminazione del regime straordinario, portato avanti da oltre dieci anni, attraverso Piano di Rientro e commissariamento. Inoltre, si esorta il Ministero a prendere atto dei dubbi sollevati dai giudici costituzionali di fronte ad un prolungarsi della sospensione dei poteri ordinari, in luogo del libero esercizio della potestà democratica, sottratta con il commissariamento agli elettori.


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