Aquilonia, la giunta De Vito replica alla minoranza: vittoria di Pirro

"Se prima la minoranza poteva avere accesso agli atti del comune, oggi, a seguito della sentenza per venire in possesso degli atti amministrativi, anche nel rispetto della legge sulla privacy, dovrà, dopo aver consultato il protocollo informatico, fare richiesta di trasmissione dei documenti sempre e comunque nel rispetto delle norme che regolano la materia".

L’amministrazione comunale di Aquilonia guidata da Giancarlo De Vito replica all’accoglimento del Tar del ricorso presentato dal gruppo di minoranza Aquilonia- Futura, rilevando l’aggravio di costi che questa comporta sulle casse comunali, e una dilatazione ulteriore delle lungaggini burocratiche per avere accesso agli atti del Comune.

“Una sentenza del TAR chiara ed inequivocabile, è stata sbandierata come una vittoria da parte del gruppo consiliare Aquilonia-Futura. Ci riferiamo, naturalmente, alla sentenza n. 545 del 3/04/2019 della II sezione del TAR Salerno che ha accolto, solo parzialmente e con forti limitazioni, il ricorso promosso dal consigliere comunale Egidio Ciliento” scrive in una nota l’esecutivo De Vito. “A beneficio dei cittadini ricordiamo che il signor Ciliento aveva avanzato richiesta al sindaco per accedere quotidianamente ad ogni documento presente sul protocollo informatico, quindi, chiedeva una sorta di accesso indiscriminato sulla corrispondenza del comune.

Il sindaco, in maniera molto democratica e trasparente, aveva dato la disponibilità, previa richiesta scritta, al rilascio degli atti nelle 24 ore. Non contento il consigliere di minoranza, evidentemente l’obiettivo era tutt’altro, ha adito il TAR, e questo è assurdo se solo si pensa che, di fatto, la richiamata sentenza ha depotenziato la richiesta giudiziale del Ciliento.
Altro che vittoria.

La motivazione del TAR non si presta ad equivoci, infatti, l’organo amministrativo ha così sentenziato: “il ricorso va accolto nei sensi e nei limiti di cui in motivazione” precisando “l’accesso al protocollo non deve tuttavia essere esteso al contenuto della documentazione in arrivo o in uscita  dall’amministrazione ma ai soli dati di sintesi ricavabili dalla consultazione telematica del protocollo”. Cosa accade ora, se prima Ciliento con una semplice richiesta, grazie alla concessione del sindaco, poteva avere accesso, pur nei
limiti delle sue prerogative, agli atti del comune, oggi, a seguito della sentenza (che evidentemente non è stata letta bene) per venire in possesso degli atti amministrativi, anche nel rispetto della legge sulla privacy, dovrà, dopo aver consultato il protocollo
informatico, fare richiesta di trasmissione dei documenti sempre e comunque nel rispetto delle norme che regolano la materia.

Inoltre, a tale lungaggine amministrativa vanno aggiunti i maggiori costi a carico del comune per apportare le opportune implementazioni e manutenzioni al software amministrativo per permettere la solo lettura del protocollo informatico. È palese ed evidente che l’autorizzazione concessa dal Sindaco al consigliere Ciliento era molto più favorevole rispetto a quanto sentenziato dal TAR. La prova provata che non c’è stata nessuna vittoria lo dimostra il fatto che il TAR ha compensato le spese di lite, che normalmente, in caso di vittoria vera, pone a carico della parte soccombente.

Va sottolineato che il Sindaco e la maggioranza consiliare ha improntato, sin dall’insediamento, una politica di democrazia e di trasparenza nel rispetto dei diritti e nell’interesse generale. Per Aquilonia-Futura, pertanto, non c’è stata nessuna vittoria, o
se c’è stata è come quella di Pirro. E’ stata per costoro, invece, l’occasione per avere un po’ di spazio sui giornali considerato che in un anno di consiliatura si sono distinti per il nulla”.

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