Piazza del Popolo durante i lavori serali del Consiglio comunale (archivio)

Sarà un accordo tra le forze politiche a designare il candidato sindaco del Centrosinistra ad Avellino. Il Pd rinuncia alle primarie, d’accordo con i partiti e le liste civiche alleate. Unanime l’esigenza di condividere la scelta di chi dovrà guidare la realizzazione del programma, di cui si è iniziato preliminarmente a discutere già stasera. Il candidato sindaco dovrà rappresentare nello stesso modo tutte le forze alleate, andando oltre la propria provenienza politica. In questo senso si ripropone lo schema proprio del sistema maggioritario sperimentato negli anni ’90, ben incarnato in quella stagione nel Centrosinistra ulivista di Antonio Di Nunno.

«NON SI ELEGGE SOLO IL SINDACO, MA ANCHE UNA MAGGIORANZA». Le primarie avrebbero scavato un solco tra i diversi interlocutori, che al tavolo del Centrosinistra avranno pari dignità. In minoranza l’opzione di lasciare decidere ai gazebo anche in considerazione del fatto che chi verrà eletto dovrà avere sufficiente forza per amministrare con il pieno consenso delle liste un programma che tutti dovranno sentire proprio. Il Pd ha confermato che non ci saranno imposizioni e si rispetterà lo stile degli interlocutori. In questo senso, i Democratici hanno messo a disposizione degli alleati un documento contenente proposte che saranno elaborate e integrate con il confronto e i documenti che perverranno da parte di tutti. La discussione è scivolata via sullo scambio di opinioni su metodo e programma, che in ultima analisi sarà una sintesi coerente con una visione collegiale della città nei prossimi anni.

UN TAVOLO AFFOLLATO. Presenti tutte le forze annunciate alla vigilia, alle quali si sono aggiunti altri soggetti ed ex consiglieri comunali. Il Pd ha fatto gli onori di casa, rappresentato dal segretario regionale Leo Annunziata, dall’omologo provinciale Giuseppe Di Guglielmo, dalla Presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, presente il consigliere Carlo Iannace. Con loro i referenti dei circoli cittadini, quattro su sei, con l’eccezione dei due che fanno riferimento agli ex consiglieri Gianluca Festa e Livio Petitto, che da tempo hanno preso una strada diversa. C’erano i Popolari con Giuseppe De Mita, Giuseppe Del Giudice e il consigliere regionale Maurizio Petracca, accanto alla civica ‘Mai più’ con Luca Cipriano e alla componente espressione di Vincenzo Alaia e quella dei Socialisti. Si sono rivisti altri ex consiglieri un tempo del Pd, come Ettore Iacovacci e Nicola Poppa, così come in rappresentanza di un’altra civica legata alla sinistra cittadina, c’era l’ex Rifondazione Giuseppe D’Alessandro. Mancava, invece, Sinistra Italiana, che aveva obiettato sul metodo, ma nel Pd si lavora per un recupero già dal prossimo incontro. «Contiamo di allargare l’attuale tavolo fin dalla prossima riunione, che convocheremo ad inizio settimana», ha spiegato Di Guglielmo al termine dei lavori. «Come si può constatare, si sta discutendo alla luce del sole, in un clima costruttivo e sereno, privo di veti o egemonie, con la consapevolezza che non stiamo discutendo di sommare voti, ma di offrire all’elettorato una amministrazione in grado di dare soluzioni e risposte ai problemi sociali, sui temi dello sviluppo nel contesto di un Mezzogiorno dinamico che vuole essere protagonista in Europa».  Alla fine della riunione giudizi positivi sull’esito di quello che è stato definito l’avvio di un percorso. Di incontro «utile e positivo» ha parlato Luca Cipriano.

DEL BASSO DE CARO «ASSENTE GIUSTIFICATO». Nel complesso circa trenta i rappresentanti al tavolo del nuovo Centrosinistra, con una presenza imponente del Partito Democratico, che stasera ha offerto una immagine di forte compattezza. Lo stesso Umberto Del Basso De Caro, che nei giorni scorsi aveva espresso riserve sulla propria partecipazione, ha scritto al segretario di non poter intervenire a causa di impegni istituzionali concomitanti, come ha riferito il segretario Di Guglielmo. Ribadendo la sua posizione a favore delle primarie, De Caro formalmente ha evitato uno strappo che avrebbe avuto conseguenze politiche fino a Roma.

APERTO IL CANTIERE DELLA COALIZIONE. In sostanza, può dirsi insediato ad Avellino il tavolo del nuovo Centrosinistra, promosso dal Partito Democratico su iniziativa del segretario regionale, Leo Annunziata, nei giorni scorsi. Si è trattato di un primo momento di confronto, ma sufficiente a confermare l’intenzione delle forze presenti di dare vita ad una coalizione riformista che dovrà confrontarsi con Lega e Cinque Stelle alle elezioni comunali del 26 maggio prossimo.

RIFLESSIONE PER UNA «CANDIDATURA DI COALIZIONE». Condivisione, dialogo e pari dignità tra i soggetti politici e civici in campo, i punti chiave della serata. Dalla discussione sono venuti fuori i primi nomi di potenziali candidati sindaco, avanzati in particolare dai vari circoli cittadini presenti, un passaggio che consentirà nei prossimi giorni di superare la fase preliminare e arrivare alla candidatura vera, quella cioè condivisa da tutte le forze in campo. Dai circoli sono venuti fuori i nomi di Antonio Gengaro, Ida Grella e Ivo Capone, indicati rispettivamente dai circoli rappresentati da Lello De Stefano, Franco Russo e dal De Sanctis. Gli alleati non si sono sbilanciati, tantomeno il gruppo dirigente del Pd ha ancora avanzato una propria proposta. L’impressione è che il nome potrebbe venire fuori invece alla prossima riunione, dopo una fase di riflessione che ora seguirà nel fine settimana i lavori.

Il primo passo è stato fatto, altri ora sono attesi. Il 26 maggio queste forze dovranno presentarsi all’elettorato parlando collegialmente una voce sola.


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