Traffico in via Circumvallazione

Ad Avellino nuovo incontro tra le rappresentanze dei Comuni dell’area urbana e dell’immediato hinterland del Capoluogo per definire i contenuti del nuovo protocollo anti smog. Nella sede municipale avellinese il confronto ha riguardato il solito tasto dei provvedimenti da adottare in caso di aumento dei tassi di PM10, cioè di polveri sottili, nell’aria. Il nuovo protocollo rappresenta una evoluzione di quello già adottato lo scorso anno, ma per ora si infrange sulla resistenza dei Comuni contermini, che non vogliono ricorrere al blocco delle auto.

Per ora i punti su cui si registra la convergenza sono una più stringente regolamentazione finalizzata al contrasto ai roghi e il potenziamento del trasporto pubblico per disincentivare l’uso delle auto.

Un tratto della Autostrada A16 Napoli-Canosa-Bari

NUOVE INFRASTRUTTURE PER RIORGANIZZARE I FLUSSI VEICOLARI IN TRANSITO AUTOSTRADALE ED EXTRAURBANO. Se nel primo caso appare urgente agire contro le emissioni nocive nell’atmosfera, nel secondo caso, è stato osservato che non è il traffico veicolare interno ai centri urbani a determinare l’inquinamento, ma quello dei grandi assi viari extraurbani, che attraversano l’area urbana da ovest a est e viceversa, ma anche in direzione sud e nord. Due caselli autostradali, interessati dal transito di mezzi pesanti e di pendolari, che spesso non si fermano ad Avellino ma raggiungono altre mete collegate, incrociati a grandi vie di comunicazione statale, come l’Ofantina bis, la SS7bis e l’Ofantina bis, rappresentano la fonte principale dell’inquinamento atmosferico, cui si aggiungono le emissioni derivanti dal riscaldamento domestico e le attività produttive.  Intervenire sul traffico veicolare interno, in questo quadro, potrebbe non risolvere, esattamente come avviene, un problema che è strutturale. Una decina d’anni fa si pensava alla complanare per deviare il traffico dai centri urbani di Monteforte, Torrette di Mercogliano, Avellino e Atripalda, ipotizzando in alternativa il declassamento della autostrada tra i due caselli di Avellino Est e Ovest, a vantaggio di un raddoppio della tratta in parallelo.

Nella sede operativa della Polizia municipale di Avellino

Per ora si ragiona sulla possibile regolamentazione delle emissioni e del traffico. E per la prima volta si è dato seguito ad un briefing tecnico tra gli uffici dei vari Comuni. Per quello che riguarda possibili stop alla circolazione delle auto in caso di sforamenti ripetuti dei livelli di Pm10, saranno adottati parametri che stabiliranno automaticamente il blocco parziale solo nelle città dell’area urbana, Mercogliano, Monteforte e Atripalda, cioè limitatamente alle aree conurbate.

L’area dell’ex Macello, oggi dedicata allo stazionamento dei pullman

Sul trasporto pubblico si va verso un tavolo di concertazione, strumento in vigore fino alla vendita della ex Ati (poi Cti Ata) all’Air nel 2003. Al tavolo i Comuni che condividono i flussi di trasporto pubblico principale dovranno ragionare sulla ridefinizione del contratto di servizio con le aziende attualmente concessionarie, mettendo in campo anche il capitolo della metropolitana leggera, che Avellino non ha ancora attivato.

Una volta definito in ogni sua parte, il protocollo sarà al vaglio dei consigli comunali per la approvazione e la successiva entrata in vigore.


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