Multe del tutor sull’A16 annullate. Pignorata la Prefettura di Avellino

L'associazione "Difesa Consumatori e Contribuenti" chiede il pagamento delle spese processuali sostenute dagli automobilisti che hanno ottenuto l'annullamento del verbale davanti al Giudice di Pace

Annullate le multe del Tutor sull’A16, pignorata la Prefettura di Avellino.

Attraverso i canali social media l’avvocato Cristiano Cervello, Presidente della Associazione “Difesa Consumatori e Contribuenti”, ha dato notizia dell’incarico dato per il pignoramento della Prefettura per le spese processuali relative ai verbali annullati dal Giudice di Pace.

La vicenda riguarda le multe notificate agli automobilisti per presunte violazioni dei limiti orari imposti lungo il tratto coperto dai Tutor sull’A16, l’Autostrada Napoli Canosa, a ridosso di Avellino Ovest. Si tratta di una questione ormai annosa, fatta di migliaia di ricorsi contro i tantissimi verbali prodotti negli anni, dopo la tragedia del pullman precipitato dal viadotto Acqualonga nel luglio del 2013. Solo nel 2018 sarebbero state sanzionate 13mila auto.

Il legale ha fatto sapere di aver ottemperato ai tempi stabiliti dalla legge, avendo atteso i 120 giorni di legge stabiliti per le Pubbliche Amministrazioni prima di notificare gli atti di precetto. Non avendo ottenuto risposta, il legale ha dato incarico per pignorare i conti della Prefettura.

Nelle comunicazioni diffuse attraverso la rete, il legale spiega il paradosso. Oggi i multati non hanno più l’onere della sanzione ma addirittura sarebbero creditori.

Sono sei i pignoramenti già notificati e altri sarebbero in fase di preparazione. La battaglia della Associazione “Difesa Consumatori e Contribuenti” prosegue anche con i nuovi dispositivi installati lungo la tratta autostradale, i Tutor Sicve PM.

Sono stati avviati i ricorsi e l’associazione informa di aver ottenuto i primi accoglimenti. I rappresentanti fanno notare che nonostante tremila firme in calce alla petizione presentata, l’Autostrada non ha voluto elevare a 100 chilometri all’ora il limite su quella che non si può considerare una strada extraurbana secondaria, sulla quale peraltro non si esige il pedaggio. E si rilancia auspicando un ripensamento su questa questione.

 

 

 

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