Fabbrica esplosa a Gesualdo, lutto cittadino per Michele D’Adamo

Domani l'autopsia sul corpo della vittima, il cinquantenne investito dall'esplosione di ieri a Gesualdo. Il primo cittadino si stringe al dolore dei familiari. Dolore e incredulità anche nei paesi vicini

Lutto cittadino per Michele D’Adamo, vittima della fabbrica esplosa a Gesualdo. Da ieri sera si moltiplicano i messaggi sui social media e personali di solidarietà e cordoglio da parte della comunità locale. Il Sindaco Edgardo Pesiri proclamerà il lutto cittadino.

“Il grande dolore che ci provoca la morte di un buon conoscente ed amico deriva dalla consapevolezza che in ogni individuo vi è qualcosa che è solo suo, e che va perduto per sempre”. Così uno dei commenti social alla notizia della morte di Michele D’Adamo. Cinquant’anni, papà di tre figli, l’uomo è morto ieri vittima dell’esplosione a Gesualdo.

Domattina l’autopsia. A seguire sarà comunicata data e orario dei funerali. Il sindaco Edgardo Pesiri proclamerà lutto cittadino. D’Adamo aveva un punto vendita di fuochi pirotecnici nel centro del borgo. Appena fuori poi un capannone come sede del suo lavoro di fuochista. Una dimora che con la grossa esplosione ha provocato la morte di Michele.

L’intero paese ieri è sceso a valle per l’accaduto. “Non per curiosità – afferma il sindaco – ma perché davvero c’è partecipazione al dolore”. Sul posto fino alla mezzanotte di ieri, il primo cittadino pensa all’immane tragedia, alla perdita di un cittadino, “di un uomo” dice e ai suoi familiari. “Penso alla moglie e ai figli. Al dolore per la perdita si aggiunge anche la difficoltà nel continuare a vivere senza di lui”.

La moglie dipendente dell’Industria Italiana Autobus, subito nella giornata di ieri ha ricevuto la solidarietà di tutti i suoi compagni di viaggio.

“Stabilisco fin da adesso che verrà indetto lutto cittadino e manifesto. Il paese è una famiglia allargata, abbiamo perso un uomo, un nostro concittadino. Da punto di vista umano è forte il rapporto di comunità e partecipazione. È doveroso farlo. È un uomo, un cittadino che ha passato un guaio. Siamo vicini alla famiglia perché è una tragedia”.

Furia, come veniva chiamato in paese ha speso la vita a colorare il cielo. Amico di tutti.  Ieri il suo corpo balzato in aria e ritrovato miracolosamente illeso ma senza respiro. Sul posto anche il procuratore Cantelmo. Si cerca di capire come sia successo. Cosa ha innescato il tutto. Si susseguono le ipotesi e i “forse”. Un casolare con deposito di polveri, probabilmente un ristagno nell’aria. Forse una distrazione nel mischiare le sostanze. “Ma adesso pensiamo alla famiglia” afferma il sindaco Pesiri.

 


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