Il bivio di via Catapano che conduce al Vallone delle Brecce, oltre il cantiere della galleria di valico Pavoncelli bis

Rinvenuto uno smottamento del terreno nei pressi del costone alto che sovrasta Vallone delle Brecce, ovvero la zona che sovrasta il cantiere della Pavoncelli bis. A causa del rinvenimento del fenomeno delle acque bianche del fiume Sele denunciato dal consigliere di maggioranza Lele Grasso, una squadra di tecnici dell’Arpac, Carabinieri Forestali e polizia municipale che ha battuto il fiume palmo a palmo, è riuscita a risalire al punto esatto della colorazione delle acque, causata dal fenomeno franoso.

Grazie a questa intensa attività e monitoraggio a maglie strette portata avanti per tutto il fine settimana, che la squadra ha individuato invece una frana originatasi a monte di Vallone delle Brecce, ovvero in un terreno che insiste in una zona che “sorveglia” il cantiere della Pavoncelli bis. L’Arpac ha effettuato i prelievi per la campionatura delle acque e si attendono i risultati.

Le acque del fiume Sele biancheggianti per i detriti riversati a valle dalla frana del costone sovrastante

Il rinvenimento del distacco di un’ampia zolla di terreno, intanto, ha provocato una profonda spaccatura per diversi metri in lunghezza. In attesa del verbale in fase di compilazione in queste ore, amministratori e tecnici sono a lavoro sul fronte del contenimento della frana, per impedire che possa dilagarsi; ma anche sullo studio delle origini del fenomeno a monte, per intervenire tempestivamente.

Anche il fenomeno delle acque bianche ha registrato la massima attenzione soprattutto alla luce delle criticità denunciate dal consigliere Grasso in occasione del consiglio comunale straordinario del 24 febbraio scorso. Nel suo intervento Lele Grasso aveva denunciato la gravità delle condizioni del bacino idrografico del Sele, soffermandosi sulla necessità di tutelare le sorgenti e il territorio. “I cambiamenti climatici hanno da tempo ridotto la portata del bacino idrico, ma non sono mai stati presi provvedimenti in merito per tutelare e conservare la risorsa idrica” aveva spiegato in assise.

“Serve realizzare lavori di contenimento delle acque piovane e sotterranee, sia per il trattenimento delle stesse che per la messa in sicurezza del territorio. Infatti in passato si sono verificate frane che hanno coinvolto parti del paese” continua. Il consigliere esperto in materia ambientalista ha chiesto anche la realizzazione di laghetti artificiali “anche per eventuali incendi, e la bonifica delle zone limitrofe dai rifiuti pericolosi e dannosi per le falde, per tutelare la qualità delle acque sorgive” ha spiegato, evidenziando la necessità di garantire il deflusso minimo vitale del fiume tramite un’asta idrometrica, e l’eliminazione dell’inquinamento acustico a danno sia dei cittadini che degli animali.

 

 

 

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