Un cartello del reddito di cittadinanza da giovedì è negli uffici postali

In molte filiali avellinesi e irpine di Poste Italiane è comparso l’avviso per la presentazione delle domande relative al Reddito di cittadinanza. Un cartello nei pressi dello sportello indica il calendario per la presentazione delle domande, che potranno essere consegnate dal 6 marzo seguendo un ordine alfabetico. Quindi, in base della prima lettera del proprio cognome si saprà quando presentare l’istanza.

L’ordine non è strettamente vincolante, tuttavia. Il diritto di consegnare la propria istanza vale a prescindere dal giorno. L’obiettivo di Poste Italiane, secondo l’organizzazione attuata in tutta Italia, punta ad evitare code o ressa agli sportelli. Nella sola provincia di Avellino c’è chi è arrivato a ipotizzare diverse decine di migliaia di aventi diritto. Dal 6 marzo si verificheranno i numeri reali, comprensivi delle domande che arriveranno per via digitale.

L’insegna dell’Ufficio postale

COME PRESENTARE LA DOMANDA. I cittadini interessati hanno tre possibilità di invio. I cittadini possono richiedere l’aiuto del Caf oppure autonomamente per via digitale o ancorain modalità cartacea presso gli sportelli di Poste Italiane. In quest’ultimo caso, gli interessati devono presentarsi agli sportelli nei primi 7 giorni a partire dal 6 marzo compreso, rispettando l’ordine alfabetico. Sarà l’operatore a inserire il modulo nel portale del ministero del Lavoro. Dovranno essere muniti di modulo pre compilato, del modello Isee e di una fotocopia del codice fiscale e della carta d’identità. Sul sito www.redditodicittadinanza.gov.it sono disponibili le informazioni per gli utenti, che potranno trovare lì tutte le risposte sui casi specifici. Intanto giovedì Ieri, sul sito dell’Inps è apparso il modulo da scaricare e compilare entro il 31 marzo per ottenere il sostegno. Di seguito il link:


RdC/PdC – Domanda di Reddito di Cittadinanza / Pensione di Cittadinanza

L’insegna dell’ines, Istituto Nazionale di Previdenza Sociale

LA DOMANDA DIGITALE. Il “reddito di cittadinanza” potrà essere richiesto attraverso il sito all’indirizzo https://www.redditodicittadinanza.gov.it a cui si accede esclusivamente tramite SPID, la credenziale digitale (nome utente più password) che identifica un cittadino italiano o uno straniero con permesso di soggiorno e residente in Italia (richiedibile attraverso i seguenti identity provider: Aruba, InfoCert, Intesa, Lepida, Namirial, Poste, Sielte, Register.it, Tim.). Per procedere occorre aver presentato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per l’ISEE presso l’INPS, tramite CAF o online, che attesta i dati del proprio nucleo familiare ma anche quelli relativi al reddito e alla situazione patrimoniale mobiliare o immobiliare.

Uno degli avvisi del Reddito di Cittadinanza

A COSA E A CHI SERVE IL REDDITO DI CITTADINANZA. La misura approvata dal Governo fornisce un sussidio di disoccupazione alle famiglie momentaneamente in difficoltà economica. Nella sezione «Prestazione e servizi» c’è un documento di quattro pagine che fornisce informazioni circa il funzionamento della misura e i requisiti per beneficarne. A seguire ci sono altre cinque pagine da compilare. Gli utenti devono scegliere tra «reddito di cittadinanza» e «pensione di cittadinanza», quest’ultima riguardante i nuclei familiari composti da uno o più persone di età pari o superiore a 67 anni.

L’AMMONTARE. La cifra mensile di cui si parla ammonta a 500 euro mensili a cui si aggiungono 280 euro per chi vive in affitto oppure 150 se paga un mutuo, fino a 500 euro se vive in casa di proprietà. Per le famiglie, con due adulti e due figli minorenni, 900 euro più 280 se vive in affitto, fino a 900 e 150 se paga il mutuo. Se i figli sono uno maggiorenne e l’altro minorenne, il nucleo con due adulti percepisce fino a 1.000 euro più 280 se vive in affitto, fino a 1.000 più 150 se paga il mutuo. Nel caso di famiglia con tre figli, di cui due minorenni, fino a 1.050 euro più 280 se in affitto, fino a 1.050 più 150 se paga il mutuo. I benefici riguardano chi vive in Italia almeno da dieci anni, gli ultimi due devono essere consecutivi, devono avere un Isee inferiore a 9.360 euro annui, con un patrimonio immobiliare diverso dalla prima casa di abitazione fino a 30mila euro annui. Il patrimonio finanziario non può superare i 6.000 euro, fino a 20mila per le famiglie con disabili. I soldi si ricevono su una carta prepagata di Poste Italiane.

COME SI PUÒ SPENDERE E QUANTO DURA. La spesa del denaro deve rispettare alcune regole e limiti. Per esempio, non può essere impiegata per il gioco d’azzardo, la quota per l’affitto o il mutuo deve essere versata tramite bonifico alle Poste, anche se non sono possibili controlli cosiddetti invasivi sul tipo di spesa fatta. La durata del sussidio è di diciotto mesi, rinnovabili dopo una pausa di un mese, alla luce di una nuova verifica dei requisiti. Il sussidio cessa appena si comincia a lavorare e la parte delle mensilità non ancora corrisposte vanno all’azienda che assume a tempo indeterminato. Chi ha i requisiti sarà chiamato a sottoscrivere, a seconda delle necessità, un patto per il lavoro con i cento per l’impiego, per la formazione con gli enti di formazione o sociale presso i servizi sociali.

TRE OFFERTE DI LAVORO. Nei primi dodici mesi del sussidio, arriveranno tre offerte di lavoro. La prima con un salario minimo di 858 euro, potrà arrivare in un raggio di 100 chilometri da casa (100 minuti di viaggio). Nel caso di rifiuto, ne arriva una seconda entro 250 chilometri e, in caso di ulteriore non accettazione, una in tutta Italia. Dopo 12 mesi anche la prima offerta potrà arrivare in un raggio di 250 chilometri.In caso di rinnovo ogni offerta potrà provenire da tutto il territorio nazionale. Per le famiglie con disabili o minori, il limite della distanza si limita ai 100 e 250 chilometri.

IL BUDGET. Lo Stato ha disposizione per quest’anno 6 miliardi. Non potrà essere incrementato, quindi, nel caso di uno sforamento, l’assegno potrà essere ridotto in base alla clausola di salvaguardia prevista dal decreto, in linea con quanto previsto dalla Legge di Bilancio.


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