Una fontana pugliese del 1914 installata l'anno successivo

La protesta sollevata dal Comune di Caposele sulla tariffa idrica applicata dall’Acquedotto Pugliese che in bolletta conteggia un costo pari a 0,59 centesimi di euro, ovvero più del doppio della tariffa idrica ordinaria della Regione Campania (0,24 centesimi) si estende a tutti gli otto comuni irpini interessati dalla gestione della società di Bari. Una condizione che si trascina da anni, e che oltre a proteste isolate sollevate da qualche sindaco, non è mai stata veramente affrontata ai tavoli istituzionali.

Consiglio comunale straordinario del 24 febbraio- relazione del sindaco Melillo

Ma dopo Caposele insorge Calitri. Il sindaco Michele Di Maio si affianca alla diffida deliberata dal consiglio comunale straordinario e chiede l’adeguamento della tariffa idrica a quella della Regione Campania. “Ho sollevato la questione già con l’ex presidente regionale Nichi Vendola in occasione dell’inaugurazione del potabilizzatore a Conza nel 2012, ma la mia richiesta non ha mai avuto seguito” annuncia Di Maio. “Oggi Calitri si affianca al Comune di Caposele per chiedere il ristoro ambientale ai comuni depositari di sorgente, su cui non si sono mai pronunciate le regioni Campania e Puglia, né l’Aqp. Regolamentare la tariffa e gli idroprelievi della portata generale è necessario sono atti necessari alla messa in funzione della Pavoncelli bis”.

Il sindaco di Calitri Michele Di Maio

In particolare il sindaco Di Maio sottolinea la stesura del rapporto tecnico sugli emungimenti idrici redatto da Sabino Aquino e da Anna Savarese: “I prelievi dalle sorgenti non si possono intaccare, e i costi sostenuti dai comuni per tutelare le sorgenti e preservarle dall’inquinamento devono essere alleviati dall’Aqp ma anche dalle regioni stesse”. E sulla tariffa idrica applicata agli otto comuni serviti dalla società di Bari, Di Maio rileva l’urgenza di un intervento da parte della Regione Campania e dell’Ente Idrico Campano. “Calitri paga l’acqua all’Aqp, ma facciamo parte dell’Eic in quanto siamo nel piano d’ambito dell’Ato irpino; però non siamo mai stati convocati: si faccia chiarezza”.

Sotto i riflettori i comuni di Monteverde, Lacedonia, Aquilonia, Bisaccia, Calitri, Cairano, Conza e Andretta, per la verifica della tariffa, ma anche per sostenere la vertenza aperta dal Comune di Caposele. Alla luce delle evidenti difficoltà di bilancio denunciate dall’esecutivo di governo di Lorenzo Melillo, intanto, Caposele è costretto a verificare gli allacciamenti idrici delle utenze fuori dai confini comunali e collegati al serbatoio caposelese. La contabilizzazione del consumo licenziata da Bari infatti, e che determina un costo decisamente superiore al milione e 350mila euro trasferiti dalla società, è la risultante di un consumo che oscilla sui 90 litri al secondo, e che abbraccia anche le utenze dei comuni di Teora, Lioni, Calabritto, Castelnuovo di Conza e Laviano, oltre alle decine e decine di aziende agricole che insistono nel perimetro indicato.

Consiglio comunale straordinario- intervento del vice sindaco Armando Sturchio

Resta in piedi inoltre, la richiesta di ottemperare alla installazione del misuratore della portata complessiva del fiume e il suo relativo trasferimento, che a breve dovrà confluire nella Pavoncelli bis. “Il sindaco ha già espresso con atti ufficiali il nulla osta alla installazione del misuratore, ma il lavoro non è stato completato” spiega Armando Sturchio, numero due dell’amministrazione caposelese. “In questo momento a nostra attenzione è concentrata soprattutto sul consumo contabilizzato da Aqp, su cui il Comune non ha alcuno strumento di monitoraggio: non riusciamo a definire se la somma addebitata derivi dal consumo delle utenze, dalle dispersioni delle reti idriche- la cui manutenzione ora è a carico nostro- oppure se deriva da un aggravio degli allacci esterni a Caposele” continua.

Pubblico- Consiglio comunale straordinario di Caposele

“Quello che è certo, è che i vantaggi iniziali della convenzione non sono stati incanalati nella maniera giusta e per risolvere le questioni iniziali, come gli interventi sulla riduzione dei consumi e la sostituzione delle reti colabrodo” argomenta Sturchio. “Abbiamo un solo contatore, installato al serbatoio, e fino ad oggi non è mai stata avviata una verifica sui consumi esterni, ma già il sindaco Farina aveva avviato la sottoscrizione di convenzioni con i comuni limitrofi che riconoscessero il pagamento delle quote al Comune di Caposele.

Su questo aspetto ha mostrato piena condivisione della linea strategica e adesione alla

Il Sindaco di Teora, Stefano Farina

vertenza aperta dal Comune, il sindaco di Teora Stefano Farina, che ha confermato la stipula di una convenzione per il riconoscimento di un corrispettivo economico a valere sul consumo idrico delle utenze di una sola contrada teorese allacciata alla rete di Caposele. “Con spirito di responsabilità” come ha dichiarato Stefano Farina, sottolineando la piena condivisione della battaglia.

L’apertura ai comuni depositari di sorgenti al fine di ufficializzare un protocollo d’intesa ha già incassato il parere favorevole di diversi comuni, a partire da Cassano Irpino, e che a breve chiamerà in causa anche l’amministrazione di Volturara Irpina, che peraltro ha già espresso solidarietà al Comune di Caposele. “Un protocollo d’intesa fra i comuni delle sorgenti tende ad una politica di tutela e salvaguardia della montagna in generale, fino ad arrivare alla richiesta congiunta di un ristoro per il maxi prelievo della Puglia, che non ha speso un euro per la salvaguardia delle sorgenti, e non tiene conto delle frane, della tutela degli alberi e di tutte le difficoltà del territorio” conclude.

La richiesta ratificata dal consiglio comunale alla Regione Campania intanto, attende una formale risposta.

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