La Valle del Sabato ‘marcia’ su Avellino contro la Fonderia

IL 28 FEBBRAIO LA CONFERENZA DEI SERVIZI. CONTRARI I SINDACI DEL COMPRENSORIO Giornata di sabato 23 febbraio dedicata alla manifestazione indetta dal Comitato “Salviamo la Nostra Valle del Sabato” contro l'apertura di un impianto di trattamento e smaltimento di rifiuti a Pianodardine. Iniziativa appoggiata da Sinistra Italiana ed associazioni ambientaliste

Borgo Ferrovia dall'alto

Manifestazione indetta per sabato 23 febbraio dal Comitato “Salviamo la Nostra Valle del Sabato” contro l’apertura di un impianto di trattamento e smaltimento di rifiuti a Pianodardine. «Tale impianto, della cui realizzazione si discuterà in una conferenza dei servizi il prossimo 28 febbraio, dovrebbe realizzare la fusione, tra l’altro, di metalli, come il rame, il bronzo e l’ottone, con lo smaltimento e la gestione di circa 10 tonnellate al giorno di rifiuti», scrivono in una nota gli attivisti della Federazione irpina di Sinistra Italiana, che ha aderito alla manifestazione.

Valentino Tropeano, si daco di Montefredane e presidente dell’ente d’ambito irpino per i rifiuti

SINDACI UNITI CONTRO L’IMPIANTO, CONFERENZA DEI SERVIZI DECISIVA. Diranno no alla fonderia e all’impianto di riciclaggio di pallini di piombo proposto ad Avellino i Sindaci dei Comuni confinanti con Pianodardine, ha fatto sapere nei giorni scorsi Valentino Tropeano, che sta seguendo la vicenda come Sindaco di Montefredane e non come Presidente dell’Ato Rifiuti, come spiega. All’esame della Conferenza la richiesta protocollata al Comune di Avellino il 23 maggio scorso, inerente la realizzazione ad Avellino, tra Borgo Ferrovia e Pianodardine, di un «impianto per riciclare pallini di piombo e per la gestione di rifiuti pericolosi», avevano rivelato alcuni giorni fa in una nota congiunta alcuni cittadini residenti nella zona oggetto dell’intervento e l’ex consigliere comunale Alberto Bilotta, affiancati nel contrasto all’ipotesi dell’impianto dal parroco don Luigi Di Blasi. Nella zona l’impianto viene definito una fonderia, perchè «nella relazione di accompagnamento è scritto addirittura che è previsto ‘l’acquisto e l’installazione di un forno di fusione’ da installare su un’area del nucleo industriale di Pianodardine». Nella lettera scritta per essere indirizzata agli organi di informazione ma soprattutto al Procuratore della Repubblica Rosario Cantelmo, i cittadini hanno sottolineato che «la fusione oltre al piombo interessa anche altri metalli, quali rame, bronzo e ottone». Per questo, lo considerano «un impianto pericolosissimo e fortemente inquinante che prevede lo smaltimento e la gestione di circa 10 tonnellate al giorno di rifiuti, inclusi i metalli pesanti menzionati». Interessati al progetto e alle sue ricadute sono i cittadini avellinesi, ma anche chi risiede nelle aree urbane e rurali prossime a Pianodardine: Atripalda, Manocalzati, Aiello del Sabato, Pratola Serra, Prata, Grottolella, Altavilla, Montefalcione, Monteforte Irpino. Fino ad ora risulta che nessun ente abbia rilasciato autorizzazioni per questo impianto, nemmeno l’Asi. La partita, dunque, si discuterà nella sede della Conferenza dei servizi.

SINISTRA ITALIANA POLEMIZZA CON LE ISTITUZIONI LOCALI. «Si può facilmente immaginare quale sarebbe l’impatto ambientale di tale attività, e dunque questa ipotesi appare del tutto inaccettabile, anche considerando l’allarme destato dai dati recenti che conferiscono ad Avellino e il suo hinterland drammatici primati per livello medio di polveri sottili PM10, e per la condizione complessiva di inquinamento del territorio», fanno sapere da Sinistra Italiana. «Come più volte segnalato, quest’area avrebbe bisogno di bonifiche e di politiche ambientali coraggiose e radicali, non certo dell’insediamento di ulteriori attività inquinanti». Sinistra Italiana polemizza anche con il Presidente della Provincia, Domenico Biancardi, riaffermando la vicinanza del partito alle Associazioni ambientaliste, «in queste ore attaccate in modo scomposto anche da rappresentanti istituzionali». Per Sinistra Italiana «il messaggio inaccettabile che qualcuno intende far passare è che la tutela e la difesa dell’ambiente sarebbe un freno allo sviluppo di questa provincia». In realtà, si prosegue, «questi anni hanno dimostrato proprio il contrario: inquinamento, assenza di rispetto per il nostro territorio, sfregio continuo dell’ambiente, sono fattore di compromissione della salute e anche di depauperamento della ricchezza più grande di questa provincia, che è, esattamente, quella ambientale. Anche per questo domani saremo in Piazza».


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