Novolegno, riunito il consiglio di fabbrica dopo il sit in Prefettura. Cgil: Fantoni non fugga

Duro l'attacco sferzato dal segretario generale della Cgil Avellino, che replica alle accuse arrivate da una parte degli industriali sulle pressioni ambientaliste subite dal Gruppo Friulano. "Dopo 40 anni di attività a Pianodardine non si può abbandonare così il territorio"

I 117 operai della Novolegno sono riuniti da pochi minuti in assemblea negli stabilimenti di Pianodardine insieme alle Rsu e alle sigle sindacali di categoria, per un aggiornamento complessivo del vertice in Prefettura terminato soltanto da poche ore, e sulle iniziative da intraprendere nei prossimi giorni. Oggi scade il contratto di solidarietà per i lavoratori, che è stato risolto unilateralmente dall’azienda. Da lunedì i cancelli della Novolegno saranno chiusi, a meno che il Gruppo Fantoni non annunci un passo indietro rispetto alla decisione annunciata ieri nel confronto con Rsu e sindacati.

Il Prefetto di Avellino, Maria Tirone

Accolta favorevolmente la disponibilità del Prefetto di Avellino Maria Tirone dalle parti sociali, intenzionate ad affiancarsi all’assessore regionale alle attività produttive Antonio Marchiello per chiedere ai vertici della società friulana non solo di restare a produrre in Irpinia, ma anche di rilanciare gli investimenti.

“Alla luce di questa ecatombe occupazionale, il gruppo Fantoni non può abbandonare il territorio” tuona Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil di Avellino al termine dell’incontro in Prefettura. “Dopo 40 anni di produttività dell’azienda a Pianodardine non si può abbandonare così un territorio. Non vorremmo che si ripetesse la storia dell’imprenditore arrivato dal nord che dopo tutto questo tempo conferma una pagina di storia del Mezzogiorno già scritta da altri” continua.

Il segretario provinciale della Cgil, Franco Fiordellisi

“In realtà sono in profondo disaccordo con quella parte di imprenditori e istituzioni che accusano il sindacato di avere spinto la protesta ambientalista fino al punto da scoraggiare gli investimenti” denuncia un agguerrito Fiordellisi. “Vorrei che fosse chiaro a tutti che soltanto nel 2016 è stato siglato un patto per lo sviluppo in cui uno dei capisaldi ero proprio la tutela ambientale, per una produzione seria e degna di una manifattura sostenibile. Le preoccupazioni denunciate sono legittime: i cittadini avevano bisogno di fugare ogni dubbio sulla salubrità ambientale e i lavoratori avevano interesse a ottenere garanzie del posto di lavoro e degli ammortizzatori sociali” continua.

Le risorse annunciate per le aree Zes intanto, potrebbero essere utilizzate tanto dall’Asi, da Confindustria e dalle stesse sigle sindacali come un magnete in grado di catturare nuovamente l’attenzione dei vertici del Gruppo Fantoni e aprire una trattativa per un rilancio degli investimenti. Si attende intanto, il pronunciamento delle maestranze, che al termine dell’assemblea di questo pomeriggio potrebbero indicare nuove proposte da candidare ai vertici della Novolegno, e ai sindacati. Così come si attende l’esito della missiva inoltrata dal Prefetto di Avellino per la convocazione di un tavolo al Ministero.


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