Rifiuti: Biancardi lancia l’ipotesi dell’affidamento ad Irpiniambiente

La presidenza della Provincia segue con attenzione anche il dibattito nazionale sulla modifica della legge Delrio, che potrebbe di nuovo assegnare alle Province la competenza sui rifiuti. A Palazzo Caracciolo, intanto, nuovi stanziamenti per viabilità e poli museali.

Provincia di Avellino. La sede di Palazzo Caracciolo

Il presidente della Provincia, Domenico Biancardi, auspica che si vada in direzione di un affidamento in house del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti all’azienda pubblica, di proprietà dell’ente, nell’ambito del riassetto del sistema.

Intanto, a Palazzo Caracciolo si lavora alla predisposizione del nuovo bilancio. Nel 2019 per la riqualificazione delle strade irpine, tra vecchi e nuovi stanziamenti, saranno impiegati complessivamente 21 milioni di euro, anche grazie alla collaborazione avviata con la Regione. Tra gli investimenti, spazio al rilancio dei poli museali e dei palazzi monumentali, con una dotazione di oltre 10 milioni.

Il Presidente della Provincia, Domenico Biancardi

Presidente, il futuro di Irpiniambiente appare ancora incerto. Quali prospettive intravede per l’azienda pubblica?

«A decidere sul futuro della gestione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti saranno i Comuni e l’Ato, in particolare. La Provincia, comunque, è per la difesa dell’esperienza di Irpiniambiente. Un’azienda che sta lavorando bene, come dimostrano gli importanti risultati raggiunti nella differenziata. Auspichiamo quindi che si tenga conto di tutto ciò, nel delineare la prospettiva».

L’obiettivo è l’affidamento in house del servizio?

«Direi proprio di sì. Bisogna valorizzare le competenze e le energie di cui disponiamo, fermo restando la possibilità di tarare la macchina sulle nuove esigenze che si presentano. Seguiamo, inoltre, con attenzione l’evoluzione del dibattito parlamentare e governativo sulla modifica della legge Delrio, che potrebbe mettere in discussione le competenze, riaffidando alle amministrazioni provinciali quella sui rifiuti. Ma è una situazione tutta da verificare».

Le rappresentanze istituzionali del territorio e le forze sociali sono mobilitate per trovare una soluzione al fermo imposto dal governo al cantiere della Lioni-Grottaminarda. Per martedì è convocato un consiglio comunale monotematico ad Ariano Irpino. (Leggi l’articolo)

«Condivido la mobilitazione portata avanti dal sindaco e dal consiglio comunale di Ariano Irpino. Difficilmente però riuscirò ad essere presente alla seduta dell’assemblea municipale appositamente convocata, che vedrà la partecipazione dei sindaci della Valle Ufita e dell’Alta Irpinia, perché impegnato a Roma per l’elezione degli organismi dell’Upi, l’Unione province italiane. Ritengo però che sia assolutamente giusto tenere alta l’attenzione sulla vicenda e spero che presto il governo possa trovare una soluzione».

Della vicenda se ne è occupato direttamente, confrontandosi con il sottosegretario Siri e con la Regione. Non è così?

«Sì, certamente. Siamo tuttora impegnati nel cercare una mediazione. L’obiettivo è che si possa riattivare l’Unità di Missione del Commissario ad Acta Filippo D’Ambrosio e soprattutto che riprendano i lavori. In subordine, riteniamo si possano valutare anche soluzioni alternative, purché sia messo in salvo l’intervento».

Come procede, invece, il Piano viabilità dell’amministrazione provinciale?

«Per i lavori previsti con i fondi 2018 siamo nella fase di sottoscrizione dei contratti con le ditte che si sono aggiudicate le gare. Parliamo complessivamente di 12 milioni di euro. Entro la fine del mese sarà effettuata la consegna delle aree dei cantieri. Ma non è tutto. Per la manutenzione delle strade, per le quali si registrano le maggiori criticità, dovremmo ricevere, intorno al 20 di marzo, uno stanziamento della Regione di 5 milioni di euro, ai quali andranno aggiunti ulteriori 6 milioni che metteremo in bilancio per il 2019. Avremo pertanto la possibilità di disporre di una cifra ragguardevole per gli interventi previsti per quest’anno».

Quando sarà attivato lo sportello di assistenza progettuale ai Comuni, per l’attivazione di finanziamenti europei, che aveva annunciato?

«Abbiamo effettuato la modifica della pianta organica dell’ente, per inserire l’ufficio all’interno della struttura, e previsto uno stanziamento di 1,5 milioni di euro. Successivamente procederemo con la gara di evidenza pubblica, per il reclutamento di società di consulenze nel settore di livello nazionale ed internazionale, in grado di garantirci qualità dell’assistenza e risultati».

Sul fronte della promozione turistica, invece, come intendete muovervi?

«Dopo le convocazioni del tavolo istituzionale, si sta lavorando ad un Piano Strategico di promozione culturale e territoriale. I primi obiettivi da realizzare sono la Fondazione, che gestirà le attività, ed una banca dati per la piattaforma digitale. Nel frattempo mi sto muovendo per rilanciare i poli museali irpini, con uno stanziamento di oltre 10 milioni di euro, che sarà utilizzato per restaurare e riqualificare edifici storici e monumentali, rendendoli visitabili e fruibili, e per rilanciare l’offerta culturale e formativa d’eccellenza. Bisognerà restituire una funzione a queste strutture, che possa anche produrre risorse».

Ha già individuato le strutture su cui intervenire?

«La prima sarà il castello di Gesualdo, che in parte è proprietà dell’amministrazione provinciale. Un complesso straordinario su cui sono già stati effettuati interventi, che andranno completati».


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