Dall’università un Piano strategico per l’Alta Irpinia

Il pool di studenti e accademici del Dipartimento di architettura della Federico II di Napoli sperimenta nel borgo di Quaglietta di Calabritto la costruzione del primo "piano strategico della città dell'Alta Irpinia" e chiama alla collaborazione diretta amministratori, associazioni e studenti

Amministratori, espressioni delle associazioni e studenti si ritroveranno ai tavoli di lavoro composti da dieci persone per compilare una rosa di schede tecniche redatte dal team del master Arìnt per le aree interne del Dipartimento di Architettura della Federico II di Napoli e tratteggiare il “Piano strategico della Città dell’Alta Irpinia”. Interesse del pool di accademici guidati dall’architetto Federico Verderosa sarà quello di accompagnare i protagonisti del territorio a replicare il “metodo Canvas” e a descrivere azioni, servizi, punti di forza e di debolezza, seguendo precise regole di gioco, che sono attività, relazioni con l’ambiente circostante e proposte.  “Il nostro obiettivo è concludere il laboratorio con un progetto di area vasta che avrà la sua chiave di lettura nei tre percorsi stabiliti: città natura, città cultura o città welfare”, spiega Verderosa.

In attesa di visitare l’albergo diffuso di Quaglietta

“Si tratta dell’applicazione di un modello di business che intendiamo sviluppare nel laboratorio di Quaglietta, cuore di una iniziativa che guarda all’intera valle del Sele. Poi Sarà replicato anche a Conza e a Lioni” anticipa Verderosa.

L’architetto Federico Verderosa

Il master Arìnt guidato dal Dipartimento di Architettura e promosso di concerto con la Regione Campania e il Forum Regionale dei Giovani ribalta la piramide della concertazione istituzionale e tenta il superamento dei confini dello stesso progetto pilota per le aree interne, interrogando gli stessi cittadini sulla visione futura del ri-popolamento dei borghi abbandonati.

Sabato 2 febbraio nella fiabesca cornice dell’albergo diffuso di Quaglietta, studenti, accademici e ricercatori saranno impegnati ad ascoltare le relazioni degli amministratori della Valle del Sele, da Calabritto a Caposele, Contursi, Laviano, Oliveto Citra, Palomonte, Senerchia e Valva; ma anche le associazioni e i portatori di interesse rappresentativi dell’intero tessuto sociale dei piccoli paesi.

Quaglietta | L’interno

UN CENTRO CONGRESSI NEL BORGO. Intanto domani il sindaco di Calabritto Gelsomino Centanni, nell’annunciare il finanziamento ottenuto per la realizzazione del centro congressi nel fabbricato che insiste nelle mura dell’albergo diffuso, illustrerà i dati del flusso turistico registrati dalla struttura, con un incremento sostanziale di visitatori e curiosi. “Il Borgo di Quaglietta è lanciato su scala regionale e le prospettive sono estremamente positive; per questo è necessaria una sinergia con i comuni della valle del Sele, rappresentativi della cerniera fra la provincia di Avellino e di Salerno” spiega.

“L’obiettivo deve essere quello di unire le ricchezze del borgo di Quaglietta a Materdomini, a Valva, alle Terme di Contursi, e ragionare come comunità diffusa non come singolo campanile. Il gioco di squadra non è più una opzione, è l’unica via d’uscita che abbiamo se vogliamo sopravvivere” conclude.


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