La Fca Pratola Serra

È attesa per domani la comunicazione da parte di Fca al sindacato delle eventuali modifiche al Piano Italia per effetto della introduzione della ecotassa. Ma in queste ore si moltiplicano le indiscrezioni sul nuovo scenario che il Gruppo automobilistico italo americano starebbe delineando. La corsa all’ibrido e all’elettrico, impone una accelerazione anche ad Fca, che avrebbe ormai anticipato al 2020 l’esordio della 500 elettrica con produzione a Torino. Secondo anticipazioni riportate dal Sole 24 Ore rientrerebbero nell’operazione più stabilimenti, in particolare quelli dedicati alla realizzazione di motori. Con il processo produttivo che muta, Fca si preparerebbe a realizzare una nuova filiera dei partner e dei fornitori, ma anche a riconfigurare alcune sedi dedicate ai motori come Pratola Serra e Termoli. La fabbrica irpina continuerebbe a sfornare propulsori Diesel, visto che il pur vistoso calo delle vendite non ha azzerato il segmento. Ma contestualmente lo stabilimento verrebbe integrato, voltando pagina.

IN ATTESA 1800 FAMIGLIE. L’inizio di febbraio potrebbe risultare decisivo per le 1800 famiglie di altrettanti addetti in forza alla Fca di Pratola Serra. Domani il responsabile di Fca Emea, Pietro Gorlier, delineerà il futuro degli stabilimenti del gruppo Fiat Chrysler Automobiles in Italia e, soprattutto, dirá quali prodotti saranno loro assegnati. Su Pratola Serra e su Termoli si concentra l’attenzione di tutti gli osservatori, che si faranno un’idea chiara delle intenzioni globali della Fca partendo da quello che si deciderà per lo stabilimento avellinese. In queste ore si fanno anticipazioni su quello che sarà il Piano, sui modelli di punta che saranno proposti al pubblico, alla luce della rivisitazione del programma triennale. Comunque tutti gli scenari proposti indicano la volontà di una riconferma degli stabilimenti, il mantenimento dei livelli occupazionali, la determinazione a rilanciare il marchio Fiat, nonostante gli effetti della ecotassa.

Il quartier generale della Fca

FCA DELINEA IL NUOVO SCENARIO. Domani, 1 febbraio, nei colloqui fissati con la Fiom Cgil l’Azienda italo americana annuncerà i piani sugli stabilimenti italiani. Non solo “alla luce dell’andamento del mercato dell’auto e delle previsioni sul 2019, del calo dei volumi produttivi e dell’utilizzo di ammortizzatori sociali, della legislazione sulle emissioni e della possibilità che il piano industriale sia messo in discussione, la Fiom ha chiesto a Fca un incontro specifico sul futuro occupazionale”, si legge nella nota con cui la Fiom aveva annunciato la data dell’incontro nelle scorse settimane. In quell’occasione, rispondendo a richieste precise a proposito delle modifiche in predicato dopo l’introduzione dell’Ecotassa  Fca aveva risposto di aver avviato analisi al termine delle quali valutare eventuali modifiche del piano entro febbraio. Si tratta quindi di attendere domani prima di capire le reali ripercussioni sulla occupazione a Pratola Serra e nelle realtà produttive nazionali del Gruppo. Il caso era stato innescato poche settimane fa, per le parole pronunciate a Detroit dal Ceo della Fca, Mike Manley.

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