L'assessore Teresa Mele accanto al Sindaco di Avellino, Paolo Foti, in occasione della presentazione alla stampa del Museo di Villa Amendola

Soddisfazione per la nascita dell’Azienda speciale di Avellino che gestirà i servizi sociali nell’ambito del Piano di zona A4 è stata manifestata dall’ex Assessore Teresa Mele, che ringrazia pubblicamente a nome della precedente amministrazione comunale il Commissario prefettizio Giuseppe Priolo per il suo contributo determinante alla soluzione di questo delicatissimo capitolo. Per l’avvocato Mele «il via libera alla Azienda Speciale consente di tagliare un traguardo che come assessore mi ero posta come obiettivo», spiega.

Il Prefetto Giuseppe Priolo, commissario prefettizio del Comune di Avellino

«L’azienda speciale consente di responsabilizzare una gestione indipendente dalle amministrazioni comunali, che con il Piano di Zona sono parte dell’assetto. Trattandosi di servizi alla persona, assistenza e prestazioni a ceti deboli, a fasce disagiate o in difficoltà, non è poco», sottolinea, spiegando le ragioni per le quali il progetto fu rinviato. «Proposi con la Giunta Foti la costituzione della Azienda speciale nel 2016, ma il Consiglio comunale si schierò decisamente per riprendere il percorso del Piano di Zona, che riuscii a sbloccare prima della cessazione dell’impegno di assessore alle politiche sociali del Comune di Avellino, nel luglio scorso», prosegue Mele. «Tuttavia la soluzione ottimale resta l’Azienda speciale oggi divenuta realtà grazie alle nuove condizioni venute a crearsi».

L’ex assessore ricorda le tensioni che accompagnarono il dibattito politico intorno alla questione. «Quando assunsi la delega il Piano di Zona Sociale il settore era un campo di battaglia. La stessa capacità di dare risposte a livello cittadino risentiva di questa condizione di inagibilità», ricorda l’avvocato Mele. «Per questo con la Giunta ritenemmo necessario puntare a superare lo stallo causato dallo scontro permanente tra i Comuni. Avellino capofila da un alto, Altavilla Irpina, Capriglia Irpina, Cervinara, Chianche, Grottolella, Montefredane, Petruro Irpino, Pietrastornina, Prata, Pratola Serra, Roccabascerana, Rotondi, San Martino, Torrioni, Tufo in ordine sparso dall’altro. Si doveva trovare una sintesi per far ripartire una programmazione decisiva per dare risposte a numerose famiglie in attesa di servizi efficaci, tempestivi e concreti». Inoltre, aggiunge, «senza il mio accordo sulla convenzione per il Piano di Zona ci sarebbe stato un commissariamento con due conseguenze negative: oggi non avremmo a portata di mano una soluzione adeguata alle esigenze dei cittadini, perché si consentirà una immediata programmazione degli interventi; oggi avremmo perso tutta quella pianificazione che invece l’accordo sul Piano di Zona fa transitare nel nuovo soggetto».

Date le circostanze, quindi, quella fu la scelta giusta, sottolinea. «C’era la consapevolezza che un’azienda speciale avrebbe potuto fare anche di più, ma il mio mandato in prima battuta riguardava il superamento dei contrasti, garantendo slancio alla attività del Piano di Zona. Sono lieta di esserci riuscita, incassando peraltro i complimenti dell’assessore regionale Lucia Fortini, che ora sta accompagnando brillantemente il processo costituente della agenzia consortile dei servizi sociali.


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