L'insegna IIA sulla fabbrica a Flumeri

Martedi 29 gennaio Consiglio di amministrazione dell’Industria Italiana Autobu. Invitalia investe 31 milioni di euro per la riqualificazione dei due stabilimenti, in particolare Flumeri. La nuova struttura societaria risulta essere divisa in tre parti: il 50% ad Invitalia, il 35% a Leonardo e il restante 15% alla turca karsan.

Ad avere particolare necessità di ristrutturazione è soprattutto Flumeri. Qui lo stabilimento, nel tempo, ha perso pezzi importanti per la produzione fino a rimanere pressochè vuoto. E’ verosimile l’investimento riguardi nuove macchine e tecnologie utili alla produzione dell’ibrido. Di conseguenza potrebbe esserci anche l’aggiornamento professionale dei dipendenti.

In cantiere al momento, la commessa Consip di 330 autobus. Questi, per essere pronti in tempi celeri, saranno prodotti in Turchia. A rivelarlo gli organi di stampa del settore autobus. Tutti i dettagli dell’operazione saranno comunque forniti nei prossimi giorni e a margine del Cda del prossimo martedi.

Intanto i lavoratori riceveranno a giorni l’ultima mensilità del 2018 di cassa integrazione. Diventa importante lavorare sui tempi di costituzione del nuovo assetto societario in modo così da poter disporre delle garanzie necessarie per garantire gli ammortizzatori sociali nei prossimi mesi.

Lo stabilimento ufitano va interamente riorganizzato. Soprattutto non dispone al suo interno di alcunchè di utile per poter avviare un discorso legato alla produzione. Probabilmente 31 milioni di euro non basteranno a risanare edifici, comprare macchinari e tecnologie d’avanguardia. Filtra infatti la notizia di un interessamento nella compagine di un altro partner estero. Un marchio solido pronto a puntare tutto sulla realizzazione di pullman a Flumeri e Bologna.

L’industria, se tutto dovesse trovare conferma nei prossimi giorni, ripartirebbe da un anno zero. Da un reset che pure era necessario rispetto alle vicende degli ultimi anni che hanno portato addirittura la IIA a vincere le gare in Italia e produrre in Turchia lasciando gli operai a braccia conserte. Dipendenti che comunque sono pronti a rimettersi in discussione e riprendere a lavorare.

Le sigle sindacali sono in attesa della convocazione al MISE per apprendere nero su bianco le prospettive aziendali. Premono anche per la cassa integrazione, nell’attesa che tutto possa ripartire.

Se le indiscrezioni fin qui annunciate dovessero trovare forma scritta, davvero per i lavoratori e per l’intero comprensorio ci sarebbe un impulso considerevole. Intorno alla produzione di autobus si crea un indotto. Aziende satelliti che garantirebbero altra occupazione. Quasi non si riesce ad immaginare uno scenario concreto perchè nel tempo sono cresciuti lo scetticismo e la sfiducia. Ma a fronte di quel che si dice, tutti sono pronti a ricredersi.

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