Avellino: compravendita di falsi diplomi, 6 arresti. C’è anche un funzionario del Provveditorato

Inchiesta della Procura su un giro di compravendita di falsi attestati, a carico dei quali sono stati valutati più di 50 casi. Eseguite dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale ordinanze di custodia cautelare nel capoluogo irpino, a Montefalcione, Ottaviano e Palma Campania in provincia di Napoli, a San Prisco in provincia di Caserta. Effettuate perquisizioni domiciliari. Invito dell'Arma a sporgere denuncia per casi analoghi

Vendevano falsi diplomi e attestazioni per la partecipazione a concorsi pubblici ad Avellino. Sono state arrestate sei persone, tra le quali un funzionario del Provveditorato agli Studi del Capoluogo irpino. Le persone raggiunte dal provvedimento sono coinvolte in un giro di compravendita di falsi attestati, a carico dei quali sono stati valutati più di 50 casi.

Questa mattina i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno dato esecuzione ad Avellino, Montefalcione, Ottaviano e Palma Campania in provincia di Napoli, a San Prisco in provincia di Caserta ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio e dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria emessa dal GIP presso il Tribunale di Avellino su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 6 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati p.p. dagli artt. 110, 81 cp, 61 n. 2, 319, 321 cp. (corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio; reato in concorso, continuato ed aggravato), p.p. dagli artt. 110, 81 cp., 61 n. 2, 479 in relazione all’art. 476 c. 2 C.P. (falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale; reati in concorso, continuati ed aggravati).

Il Palazzo di Giustizia di Avellino

Contestualmente all’esecuzione della misura cautelare, sono state effettuate perquisizioni domiciliari e locali presso le abitazioni degli indagati e presso le sedi di lavoro.

Le indagini, che si sono protratte per diversi mesi, costituiscono uno stralcio di una precedente attività investigativa che già nel gennaio 2018 aveva portato all’arresto di un avellinese per un analogo episodio corruttivo.

Per portare a termine l’attività investigativa sono state eseguite intercettazioni telefoniche ed ambientali e svolti tradizionali servizi di osservazione e controllo, acquisizione di materiale documentale, che hanno consentito di risalire agli istituti scolastici che avevano rilasciato false documentazioni.

Il Comando provinciale dei Carabinieri ad Avellino

I militari hanno appurato che gli indagati, in concorso tra loro, dietro compenso di somme che andavano dai 2.000 ai 2.300 euro, si adoperavano per procurare false attestazioni di frequenze per corsi EIPASS o equiparati, patenti europee di informatica, diplomi di “qualifica” presso strutture scolastiche private paritarie campane, anche al fine di incrementare il punteggio per la partecipazione a concorsi pubblici ed in particolare al concorso per personale ATA-SCUOLA scaduto il 30 ottobre 2017.

Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino rivolge a tutti l’invito a sporgere immediata denuncia qualora si è a conoscenza di eventuali casi analoghi.

IERI LA SENTENZA A CARICO DI UN SINDACALISTA. Soltanto ieri era stata emessa una sentenza di condanna a carico di Antonio Perillo, sindacalista nell’ambito di un’inchiesta riguardante le mazzette sui falsi diplomi per il personale Ata, scaturita da un servizio televisivo realizzato da Luca Abete per la trasmissione “Striscia la notizia”, in onda su Canale 5.


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