Il Palazzo di Giustizia di Avellino. All'ingresso Carabinieri e Polizia Municipale

Una condanna in primo grado a cinque anni e sei mesi per Antonio Perillo, il sindacalista accusato di rilasciare falsi certificati ad Avellino. L’inchiesta riguarda le mazzette sui falsi diplomi per il personale Ata, scaturita da un servizio televisivo realizzato da Luca Abete per la trasmissione “Striscia la notizia”, in onda su Canale 5. Agli atti del processo, infatti, anche le riprese effettuate dagli inviati di “Striscia la notizia”, abili a filmare il momento in cui c’è stato il passaggio del denaro tra una donna e il sindacalista.

Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale i reati per i quali è stato giudicato colpevole al termine del processo. Il giudice non ha accolto interamente la richiesta di sette anni avanzata dal piemme Antonella Salvatore. L’inchiesta innescata dallo scoop era stata aperta e portata avanti dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Avellino.

Assolto il titolare di una scuola privata per il quale era stata richiesta la condanna a 5 anni, Biagio Amato, ritenuto estraneo ai fatti. Così come estranea ai fatti era l’organizzazione sindacale per la quale l’imputato oggi condannato sosteneva di operare, come è poi stato chiarito. Resta aperta un’altra inchiesta parallela, che vede indagate 43 persone.

 

 

ARTICOLI CORRELATI