Zungoli al voto. Il Sindaco Caruso si ripropone. Il programma

Il Comune Bandiera Arancione si prepara alle amministrative 2019. Il gruppo di maggioranza, "in buona parte", si ripresenta. Agli elettori, il sindaco fa presente le attività e i progetti realizzati in cinque anni e quelli in corso.

Squadra che vince non si cambia. L’amministrazione di Zungoli, borgo Bandiera Arancione, si approccia alle prossime amministrative presentando agli elettori i risultati raggiunti. “Che sono visibili”, dichiara il primo cittadino Paolo Caruso. Un modus operandi tipico delle migliori holding private. Obiettivi e problem solving, Caruso restituisce ai suoi cittadini un paese in cui “per molti – dice – non c’è nulla e quindi non c’è nulla da fare. Invece io dico che proprio per questo c’è molto da fare”. Al punto da ricevere gli scatti fotografici di Raghu Rai dell’Agenzia Internazionale Magnum Photos.

Sindaco, la prossima primavera si va alle urne. Lei si ricandida?

“Sì e riconfermiamo buona parte di questa squadra. Abbiamo lavorato molto e gli obiettivi raggiunti sono sotto gli occhi di tutti. Tra l’altro diversi progetti sono in corso e vorremmo portarli a termine”

L’opinione pubblica è già stata conquistato nei cinque anni quindi? Come intendete agire?

“Dobbiamo mettere sotto l’attenzione dell’elettorato il lavoro fatto sinora e recuperare l’attenzione dei nostri cittadini. Faremo capire o semplicemente ricordare il lavoro eseguito che obiettivamente penso possa definirsi eccellente”.

La Bandiera arancione è stato un riconoscimento importante per Zungoli durante la sua gestione. Quali altri risultati rivendica?

“Innanzitutto il PUC. Avere dopo 35-36 anni questo strumento pperativo è tantissimo. Lo abbiamo fatto. Per un territorio avere un piano urbanistico comunale che guarda anche alla promozione di fattori economici e sociali, mi pare tanto. Ma non siamo solo questo”.

Cos’altro?

“Molte delle nostre azioni hanno respiro intercomunale. Siamo Borghi in Rete. Ancora siamo  parte dei Borghi più Belli d’Italia. Ancora stiamo lavorando all’interno del Parco Intercomunale Boschi e Sorgenti della Baronia. Ci stiamo adoperando per il riconoscimento UNESCO delle vie della Transumanza. Per Zungoli abbiamo appaltato la Casa Albergo. Anche i POC che abbiamo realizzato sono serviti a darci visibilità. Molti turisti sono poi tornati a farci visita”.

Parliamo di occupazione.

“Sono stati attivati numerosi progetti imprenditoriali grazie ai Programmi di Sviluppo Rurale. Vede, bisogna partire da quel che si ha. Dalle proprie risorse che sono l’agricoltura di qualità, l’enograstronomia e il turismo. Su questi fattori abbiamo spinto molto e soprattutto abbiamo promosso lo spirito d’interazione, del fare squadra oltre i confini del proprio borgo. Avremo la Casa Albergo, come le dicevo. Queste sono opportunità occupazionali”.

Lei punta anche al turismo, ma siamo davvero adeguati ad una domanda che non vuole saperne di intoppi legati ad esempio alla carenza di infrastrutture?

“Stiamo facendo tutto quanto necessario per mettere il turista a suo agio. Abbiamo la guida turistica interna al paese. Cioè anche in assenza di una persona preposta, chi viene da noi  accanto ad ogni monumento trova la descrizione in italiano e in inglese con codice  QR CODE. Ci avviamo verso un turismo esperenziale che fa da apripista anche rispetto agli altri paesi del comprensorio”

A proposito, la Fondovalle Fiumarella, collegamento diretto alla stazione Hirpinia, è un progetto a Lei molto caro….

“Certamente. Avremo modo nel prossimo futuro di parlarne con contezza. Adesso è prematuro.”

Il suo principale “rivale” a livello di politica locale tempo fa le disse che se Lei fosse riuscito nell’opera della Fondovalle, sarebbe stato suo elettore. C’è la possibilità di una lista unica per Zungoli?

“(Sorride, ndr) si era pure immaginata una situazione del genere, ma non credo si verifichi. Non penso”.

Con le case ad 1 Euro, com’è andata?

“Abbiamo chiuso il primo lotto. Stiamo lavorando al secondo. Sono pervenute 38 manifestazioni di interesse. Tutte dall’estero”.

Lei è uomo politico, docente ma anche padre. Con tutta franchezza, crede possano migliorare le cose. Se con grande probabilità chi è emigrato non ritorna da queste parti, quantomeno si riesce a frenare il fenomeno migratorio “in uscita”?

“Le cose cambieranno e stiamo creando le condizioni. Qui si muove qualcosa e a chi dice che qui non c’è niente da fare, io replico che invece proprio per questo occorre adoperarsi molto”.

 

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