Il municipio di Nusco

Parte l’Azienda Zootecnica dell’Alta Irpinia-Azai, con l’obiettivo di lanciare un marchio di tipicità locale e valorizzare le risorse ambientali, mentre slitta la progettazione sul polo del legno a data da destinarsi. Quindici amministrazioni comunali altirpine già nel mese di ottobre hanno deliberato l’adesione all’Associazione Temporanea di Scopo, affidando pieni poteri sulla progettazione da candidare alla misura regionale del Piano di Sviluppo Rurale, all’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno e al Comune di Nusco.

L’area pilota dell’Alta Irpinia ad oggi è la sola area rientrante nella Strategia Nazionale delle Aree Interne della Campania. Tutt’altro percorso invece, si registra per il maxi progetto sulla forestazione, denominato Azienda Forestale dell’Alta Irpinia, che da mesi tiene impegnati amministratori, imprenditori del legno e dibattito politico. Un progetto preannunciato dalla Fondazione Montagne Italia presieduta dall’On.le Enrico Borghi e diretta da Luca Lo Bianco, il quale è stato protagonista di diverse assemblee dei sindaci a Nusco. Dopo la revoca del bando di concorso per l’assegnazione dell’incarico di  Responsabile Unico di Procedimento allo studio di fattibilità, nessuno dei partner, nè i sindaci hanno avuto notizie circa lo stato di avanzamento del progetto.

Ciriaco De Mita

I sindaci, così come i privati, 16 in tutto, attendono una convocazione da parte del presidente dell’assemblea altirpina per avere una informativa puntuale e dettagliata. La prossima riunione servirà a fare chiarezza sull’iter di un percorso politico e amministrativo che ha impegnato le scelte di un intero territorio. Alla vigilia della scadenza del bando infatti, non si registra nessuna richiesta di (ulteriore) proroga agli uffici regionali, nè gli amministratori sono in grado di fornire risposte al territorio.

Mentre si susseguono ipotesi sul congelamento del maxi progetto, si considera anche la possibilità maturata in questi giorni, di costruire un organigramma affidando al privato la parte del promotore, con la scelta di indicare un tecnico in organico presso uno degli Enti partner dell’Associazione Temporanea di Scopo.

I sindaci intanto, manifestano un certo malumore, lamentando la scarsa condivisione del percorso fra la presidenza e l’assemblea. Si attendono lumi circa l’intesa fra il presidente De Mita e i vertici della Regione Campania. Anche i fedelissimi del presidente- nel corso delle recenti assemblee- hanno preso le distanze dalla condotta politica del presidente, richiamando la necessità di maggiore trasparenza e condivisione delle scelte.

Luigi d’Angelis, sindaco di Cairano

“L’interesse di tutti è portare a termine il processo, e sono certo che il Presidente avrà avuto rassicurazioni su questo aspetto a livello regionale: noi sindaci invece viviamo nell’incertezza più totale” spiega Luigi D’Angelis, sindaco di Cairano. “L’esperienza del progetto pilota è un’occasione pedagogica prima che di indirizzo politico, e prevede una discontinuità rispetto ai metodi, con una maggiore apertura alla condivisione” continua. “Non sappiamo se stiamo sprecando un’occasione, ma vorremmo rassicurazioni da parte del Presidente De Mita: chiediamo una convocazione ad horas per essere messi al corrente delle cose” conclude.

Oltre al tavolo dei sindaci, alla vigilia della seconda scadenza del bando si fanno avanti anche i partner che avevano risposto alla manifestazione di interesse aperta dalla Fondazione Montagne Italia, che sottolineano di non avere ricevuto nessun aggiornamento, nè convocazioni per la firma dell’Associazione Temporanea di Scopo.

Ciriaco De Mita, presidente della Città dell’Alta Irpinia e Enrico Borghi, referente della Fondazione Montagne italia

La stessa Fondazione rappresentata dall’Onorevole Enrico Borghi sembra avere congelato le comunicazioni di servizio all’esterno. La revoca del bando per l’individuazione del Responsabile Unico di Procedimento non ha avuto nessuno sviluppo. Il primo rinvio della scadenza del bando ottenuto dal Comune di Nusco e dal presidente dell’assemblea Ciriaco De Mita era stato motivato dalla necessità da parte della struttura tecnica incaricata, di costruire la complessa impalcatura del progetto e la tela dei protagonisti, con la produzione dunque di tutta la documentazione necessaria da inserire nel fascicolo della candidatura. Obiettivo del progetto e dei suoi protagonisti, la costruzione del polo del legno, con la messa a regime della risorsa boschiva in dotazione dei Comuni, per replicare il modello di implementazione di sviluppo del Friuli, ma anche del Nord Europa.

“Dopo l’incontro di Nusco di qualche mese fa non abbiamo avuto altri contatti: ci aspettiamo un ulteriore rinvio della scadenza, oppure la rinuncia definitiva a costruire l’azienda forestale” spiegano delusi gli imprenditori che hanno risposto alla manifestazione di interesse . “In realtà, se si trattasse di una rinuncia definitiva, noi privati perdiamo l’occasione di fare rete, ma non di candidare un progetto in autonomia; la prima fase della progettazione prevedeva la candidatura del maxi progetto, e la nomina del Rup per lo studio di fattibilità, ovvero una analisi di partenza che noi privati già abbiamo” commenta Luigi Iavarone, leader dell’omonima azienda impegnata nella lavorazione del legno.


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