I saldi mettono il turbo: sconti dal 50 al 60% dopo l’inizio in sordina. Vola l’on line

Ad Avellino pesa l'e-commerce ma soprattutto la controfferta dei Centri Commerciali. Confesercenti e Confcommercio registrano il trend negativo dei flussi dei clienti presso i negozi di quartiere. S'impongono nuove sfide per i commercianti e per l'organizzazione del sistema città.

Nuove sfide per la città di Avellino. Anche nel comparto del commercio a fronte di un inizio saldi al rallenty. I negozianti reagiscono piazzando molta della merce “al 50 e al 60%”. Una scontistica considerevole, che normalmente viene applicata nella seconda metà della stagione dei saldo.

“La necessità è venuta dal fatto che le aspettative dei commercianti per il dopo festività sono state completamente disattese. Ad oggi almeno”, dichiara il presidente di Confesercenti Avellino, Giuseppe Marinelli.

Segno “meno” pari a circa il 20%. In generale tutto il Centro Sud è partito a rilento registrando un -5/10%. Avellino quindi, comunque ha superato in negativo il trend dell’intero Mezzogiorno. Probabilmente sono state determinanti le cattive condizioni meteorologiche dei giorni scorsi “e i problemi di viabilità che certamente non hanno incoraggiato ad uscire”, afferma Marinelli. Il numero uno di Confesercenti lamenta “un sistema città sostanzialmente fermo e impoverito. “La gente dall’hinterland non viene in centro per spendere. Anzi va via e si reca altrove”.

Una vetrina al corso Vittorio Emanuele II di Avellino

Da qui la sferzata dei negozianti di piazzare tutto al 50% e al 60% come fosse fine stagione. La scelta potrebbe rappresentare un attrattore.

L’inclinazione in negativo delle vendite viene avvertita pure da Confcommercio Avellino che, sebbene non dispone di dati certi, regista comunque un trend negativo.

Confesercenti ha chiesto un incontro con il commissario prefettizio. “Ad oggi non abbiamo avuto riscontro. Inoltreremo altra richiesta al Prefetto per rappresentare la situazione di stallo dell’economia locale – prosegue Marinelli – e valutare insieme il da farsi”.

A livello nazionale, in controtendenza rispetto agli ingressi presso i negozi di quartiere, cresce l’e-commerce. Il valore delle compravendite online è passato dai 3 miliardi di euro del 2005 ai quasi 24 del 2018. Il maggior numero di acquirenti si trova nella fascia di età compresa tra i 35 e i 44 anni. Cresce però anche la percentuale di over 65 che sceglie la rete per effettuare i propri acquisti.

Continuano a reggere poi i Centri Commerciali, veri luoghi “sociali”. Tant’è che, a fronte dei dati relativi alla compravendita on line, è ancora il punto vendita “reale” a collezionare il 90% delle vendite. Il dato emerge dalle analisi del Politecnico di Milano. Ad ogni modo nel nostro Paese il peso dell’eCommerce sul totale degli acquisti retail è solo del 6.5%.

Shopping ad Avellino

A questo punto s’impongono nuove sfide per il retail, per così dire, tradizionale. Innanzitutto bisogna sposare in pieno un cambio di mentalità. La tecnologia cioè va vista come un’opportunità per migliorare l’esperienza del cliente con il brand. Servono strategie in grado di far coesistere e cooperare il negozio digitale con quello fisico.

Importante agire su più fronti: sviluppare una strategia offline che si integri con quella online e offrire ai clienti soluzioni logistiche competitive con quelle degli e-commerce. Ancora, sviluppare una comunicazione al cliente coadiuvata dai social, messaggi istantanei ed e-mail. Il personale quindi deve essere appassionato e competente, in grado di coinvolgere il cliente nella personalizzazione del prodotto stesso. In questo modo si crea anche valore aggiunto rispetto all’e-commerce.

Oltre quindi all’organizzazione logistica della città di Avellino, molto dipende anche dalla capacità degli esercizi commerciali di sapersi innovare non certo nella vetrina ma nell’approccio e nell’offerta al cliente chiamata ad essere una protesi del negozio virtuale.


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