Biodigestore a Chianche, partita ancora aperta. Entro un mese la decisione

TROPEANO: ENTRO UN MESE GLI INDIRIZZI PER IL PIANO D'AMBITO. Il presidente dell'ente d'ambito sta raccogliendo le indicazioni dei sindaci sulla questione degli impianti e sull'affidamento del servizio di raccolta e smaltimento. Domani incontro con i sindacati sul futuro di Irpiniambiente.

Chianche

«Stiamo effettuando una ricognizione complessiva sul territorio per definire le linee di indirizzo del Piano d’ambito. Ascolteremo i sindaci e le organizzazioni dei lavoratori di Irpiniambiente, prima di sciogliere i nodi dell’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento e dell’impiantistica». A parlare è Valentino Tropeano, presidente dell’Ato rifiuti e sindaco di Montefredane.

Valentino Tropeano, si daco di Montefredane e presidente dell’ente d’ambito irpino per i rifiuti

Come procede il lavoro di riassetto del ciclo integrato dei rifiuti in provincia di Avellino?

«Stiamo organizzando una serie di incontri, per aree geografiche, per raccogliere le indicazioni delle amministrazioni comunali su tutte le questioni all’ordine del giorno. Successivamente stileremo una bozza del documento di programmazione degli interventi e degli obiettivi strategici. Ma è ancora presto per dire quale sarà l’orientamento».

Per quanto riguarda il gestore del servizio sono aperte tutte le ipotesi?

«Sì, certamente. La decisione sarà il frutto del confronto tra tutti gli attori in campo e di un ragionamento complessivo. Per adesso non escludiamo nessuna opzione. Sarà sicuramente molto utile il faccia a faccia con i sindacati previsto per domani. Raccoglieremo analisi e proposte dei lavoratori di Irpiniambiente».

Da parte delle organizzazioni c’è la preoccupazione che la politica ed i rappresentanti istituzionali cerchino di evitare di affrontare questioni spinose come la realizzazione degli impianti. Come risponde? (Leggi l’articolo)

«Il tema è sicuramente prioritario. E, alla fine, nessuno potrà sottrarsi dall’esprimere una posizione chiara. Personalmente non sono tra quelli che fuggono di fronte all’assunzione di una responsabilità. L’ho già detto più volte: il compito degli amministratori pubblici è risolvere i problemi, non rinviarli».

Sul tappeto ci sono i timori dei cittadini, la necessità di chiudere la filiera degli impianti e la tutela del territorio e delle attività ad esso legate. Come si tengono assieme tutte queste esigenze? Non c’è il rischio che i sindaci scelgano la strada più semplice, per evitare contestazioni?

«Non nascondo che vi sia anche questo rischio. Ma dobbiamo agire con la massima lucidità, sapendo che non siamo all’anno zero e che esistono leggi e sistemi di sicurezza che tutelano territori e cittadini. In Irpinia abbiamo già una sufficiente rete di impianti di trattamento. Si tratta soltanto di completare la filiera, con strutture a basso impatto, come un impianto di compostaggio e delle aree di trasferenza. Non decidere e lasciare tutto così com’è sarebbe l’ipotesi peggiore. Soltanto se disponiamo degli strumenti necessari possiamo organizzare un servizio più efficiente ed economico».

Il caso del biodigestore di Chianche è stato definitivamente archiviato? Si è trovata una collocazione alternativa per la struttura?

«La vicenda non è ancora chiusa. Dal comprensorio sono venute indicazioni contrastanti. Bisogna trovare una soluzione alternativa, che risponda ai requisiti richiesti».

Quali sono le scadenze che si è dato per la definizione di una strategia complessiva?

«Nel giro di un mese procederemo a mettere gli indirizzi nero su bianco. Sono assolutamente aperto al confronto. Ma se dovesse esserci il tentativo di allungare i tempi, andrò avanti lo stesso. Mi farò carico di assumere le decisioni ritenute più opportune».

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