La processione di Sant’Antonio Abate a Quindici con la storica costruzione delle ‘focare’ diventa il potenziale minimo comune denominatore di un percorso interregionale turistico sulle “strade delle focare” con la Puglia da valorizzare in onore del Santo.
Il 17 gennaio la piazza del paese diventa il teatro di accensione di un manufatto di legno che duplica il volume dell’opera artistica costruita l’anno scorso. Dopo il successo delle due edizioni precedenti, Quindici ripropone il sacro rito de “‘A focara” e annuncia la costruzione di un evento che unisce gastronomia e accoglienza turistica da tutta la regione.
La processione è un antico rito rinnovato dagli abitanti negli anni, e prevede che vengano trasportati degli animali da benedire, e la costruzione della “focara”, ovvero una pila di fascine da ardere in onore del rito di purificazione. Tutti gli abitanti del posto contribuiscono alla raccolta della legna e alla composizione della pila, ma da qualche anno le fascine sono venute meno perchè utilizzate nelle aziende come trito per le biomasse.
Così è nata l’idea: sostituire alle fascine un’opera di artigianato artistico. Il manufatto di legno ideato e realizzato dalla manualità degli artigiani del posto accende i riflettori su un comparto produttivo ancora debole, e vivifica una tradizione millenaria proiettandola nel futuro per consegnarla alle giovani generazioni. Come spiegano gli organizzatori, il primo anno di sperimentazione artistica ha visto l’accensione di una struttura rappresentativa della chiesa del paese, e il secondo anno del castello, in forma abitabile (come si evince dal contributo video). Quest’anno si prevede la presentazione di un castello di dimensioni superiori a quelle dell’anno precedente, con un forte legame dell’evento ai prodotti del territorio.
Dalla presentazione del dolce tipico a base di nocciole e farina, per poi ampliare tutto il percorso gastronomico. E’ stato sacrificato un intero maiale qualche giorno fa, e sarà offerto nei giorni della festa, per legare la cultura del posto alla valorizzazione delle tipicità di eccellenza. Fra le motivazioni che hanno spinto questa “riforma della tradizione”, la volontà degli organizzatori di garantirne la continuità e assecondare l’evoluzione dei tempi, provocare i giovani sulla crescita dell’artigianato; e infine, valorizzare le risorse locali e consentire una piccola opportunità di guadagno offrendo ai visitatori le prelibatezze del posto.
INVITATE AUTORITÀ E PERSONALITÀ DELLA INTERA PROVINCIA. Alla manifestazione sono stati invitati anche il Presidente di Confindustria Pino Bruno, e il Presidente della Provincia Domenico Biancardi, per testimoniare che Quindici non merita la ribalta soltanto in occasione della frana o di eventi di cronaca nera di cui è stato protagonista.
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