IIA - Industria Italiana Autobus

Con una lettera inviata alle organizzazioni sindacali la IIA comunica che sottoscriverà un accordo in sede ministeriale per garantire la prosecuzione della cassa integrazione in continuità. Nella missiva la Industria Italiana Autobus fa sapere, quindi, di voler richiedere una proroga degli ammortizzatori sociali, lasciando intendere di essere pronta a fornire garanzie al Ministero del Lavoro circa le proprie intenzioni future. Per ora si tratta di far proseguire la Cig. Per capire cosa ci sarà oltre, quale sarà il destino della fabbrica di Valle Ufita, occorrerà attendere di conoscere il contenuto dei documenti che la dirigenza della Industria Italiana Autobus porterà al tavolo del Mise.


La lettera inviata dalla Industria Italiana Autobus alle organizzazioni sindacali

IL CONFRONTO MINISTERIALE È DECISIVO PER LO STABILIMENTO DI FLUMERI. Il Ministero del lavoro ha convocato azienda e sindacati a Roma per decidere sugli ammortizzatori sociali ai lavoratori della IIA di Flumeri. È stata recapitata la convocazione delle parti per il prossimo 10 gennaio anche alla Regione Campania, oltre che al Ministero dello Sviluppo Economico per conoscenza. Oggetto della riunione sarà la procedura di esame congiunto, ai sensi dell’articolo 24 del decreto legislativo 148/2015, la norma che ha riscritto le regole in materia di ammortizzatori sociali.

La convocazione pervenuta ad azienda e sindacati per la vertenza IIA

Nella sostanza, in assenza di un piano industriale, cioè di una prospettiva concreta per lo stabilimento di Flumeri, il Ministero del Lavoro deve accertare le reali intenzioni di Industria Italiana Autobus, prima di definire un qualunque eventuale impegno con l’azienda stessa e con gli operai. La procedura aiuterà a fare definitivanente chiarezza sulla posizione degli azionisti, la turca Karsan da un lato e la Leonardo ex Finmeccanica dall’altro, titolari rispettivamente della IIA nella misura del 70 e del 30 per cento, in una fase in cui non mancano le commesse, ma sono state destinate alla produzione in fabbriche lontanissime da Flumeri, in larga parte in Turchia e in quota minore nella ex Bredamenarinibus di Bologna.

L’ASSEMBLEA SPONTANEA PRIMA DI NATALE. Nei giorni scorsi gli operai di Flumeri si sono riuniti pet chiedere l’intervento delle istituzioni, di fronte ad un atteggiamento dei nuovi azionisti giudicato foriero di una chiusura definitiva dello stabilimento ufitano. Il passaggio di proprietá che ha portato l’azienda in mani turche, le voci e gli annunci di un nuovo trasferimento della proprietà ad un non meglio identificato soggetto italiano con la mediazione del Ministero dello Sviluppo Economico, mentre nel frattempo la ex fabbrica di Flumeri vede solo passare le commesse, che invece vengono realizzate in Turchia, rappresentano per i lavoratori il segno che si stiano giocando sulle loro teste altre partite.

“Il senso di incertezza, di smarrimento, di tradimento che stiamo vivendo  è facilmente immaginabile, ormai la fiducia nei confronti di tutti gli attori in campo è vicino allo zero”, hanno scritto gli operai annunciando la autoconvocazione “Ragion per cui ritrovarsi è urgente ed importante non come fonte di speranza ma come invito e  impegno a non arrendersi e a riprendere la lotta fino alla riapertura VERA di questa fabbrica”.

L’appello è rivolto dagli operai alle istituzioni locali, agli amministratori del territorio, ai cittadini, a chiunque “voglia incontrarci e condivide con noi questa iniziativa”, si legge ancora nella nota. “Chiunque voglia partecipare sarà il benvenuto”.

Tra pochi giorni al Ministero del Lavoro Governo nazionale e Regione Campania prenderanno atto delle intenzioni dell’azionista, riservandosi le successive iniziative. L’obiettivo è attivare ammortizzatori sociali in attesa dei passaggi che verranno indicati. Si parla di una cessione della proprietà ad un soggetto italiano, con tanti nomi messi finora in campo. In alternativa si dovranno esperire altre vie. Le richieste di investimento sullo stabilimento di Valle Ufita non mancano.

 

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