D’Amelio: nel Pd irpino chi vuole l’unitá si faccia avanti adesso

E’ il messaggio lanciato dalla presidente del consiglio regionale, in vista del congresso della Campania. L'esponente dei Democratici ha deciso di sostenere , in sintonia con il governatore De Luca, la candidatura di Leo Annunziata, sindaco di Poggiomarino.

Rosa D'Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania

«Nel Pd irpino è tempo di far prevalere senso di responsabilità e tensione unitaria. Il congresso regionale è una opportunità di confronto, a meno che non si preferiscano le conte. Ma in quel caso, bisogna venire allo scoperto».

Intanto, il consiglio regionale, ieri pomeriggio, ha dato il via libera al bilancio 2019-2020. Dopo le sconfitte alle politiche e alle amministrative, per i Democratici si conferma la centralità del governo De Luca.

Quali sono i tratti salienti della manovra finanziaria di Palazzo Santa Lucia?

«Nonostante le ristrettezze economiche, nel bilancio sono stati mantenuti gli impegni sulle politiche sociali e sul fronte degli investimenti. Ritengo sia un risultato importante, per nulla scontato. L’azione della Regione si è estrinsecata a 360 gradi: dalla valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, al supporto ai Comuni per il completamento dei procedimenti di redazione dei Puc, al rinnovo del parco autobus, dal sostegno all’attività delle associazioni di assistenza agli ammalati cronici ed oncologici, riconosciute dalle Asl, agli interventi per la promozione dello spettacolo. Ma c’è una notizia ancora più importante».

Dica pure…

«Il notevole lavoro compiuto sul fronte della programmazione dei fondi europei è stato riconosciuto da Bruxelles. Grazie all’alto livello di spesa registrato, non sono andati in perenzione i finanziamenti. Potremo, quindi, continuare a disporre degli stanziamenti dell’Unione, che costituiscono la principale risorsa che abbiamo».

Veniamo alle questioni politiche. Le candidature per la segreteria regionale del Pd sono ormai state ufficializzate. Che cosa si aspetta da questo confronto interno? (Leggi l’articolo)

«Sono sempre stata favorevole alla contemporanea celebrazione del congresso nazionale e regionale. Non è un momento facile per il Pd, ma probabilmente proprio per questo è possibile avviare un dibattito proficuo, che non sia condizionato da tatticismi ed opportunismi. Il tempo in cui tutti saltavano sul carro del vincitore è ormai alle spalle. Adesso è possibile riflettere con serenità e lucidità sugli errori commessi e sulla prospettive. E’ necessario rilanciare il partito, recuperando i valori originari del progetto politico, organizzando la presenza sui territori, ascoltando le istanze delle comunità e degli amministratori locali».

Chi sosterrà alle primarie della Campania?

«Conosco tutti i quattro candidati. Ognuno è portatore di un’esperienza. Ho però deciso di schierarmi con il sindaco di Poggiomarino, Leo Annunziata, perché è un giovane, colto, che rappresenta un pezzo di territorio in trincea. Penso che per voltare davvero pagina dobbiamo investire sui giovani, così come abbiamo fatto anche in provincia di Avellino, valorizzando le capacità amministrative, le mobilitazioni sociali, la lotta per la legalità. La presenza del Pd nel Paese è importante. I segnali che vengono fuori in questi giorni non possono essere sottovalutati».

A cosa si riferisce?

«Al sentimento che emerge in un certo elettorato, soprattutto quello di estrazione di sinistra, che ha optato per un voto di protesta a favore dei Cinque Stelle, ma che è rimasto deluso dall’attività del governo nazionale e dalle posizioni assunte dal Movimento, soprattutto su alcuni temi delicati. Il Pd è chiamato ancora più a svolgere un’opposizione seria e ad essere pienamente in campo».

Nel Pd irpino resta un clima da separati in casa, con alcune componenti che non hanno partecipato al congresso provinciale, come ad esempio quella che fa riferimento a De Caro. Che cosa si aspetta per il futuro?

«Il segretario provinciale, Giuseppe Di Guglielmo, ha sempre dimostrato grande apertura. Ritengo che questa sia la strada giusta. A prevalere devono essere la saggezza, la volontà unitaria, l’interesse generale del partito e della comunità, rispetto a quello personale. Chi ha deciso di non partecipare al congresso provinciale, preferendo la follia del ricorso in Tribunale, ora ha la possibilità di cambiare registro e confrontarsi. Se poi si rivendicano ruoli e si preferiscono le conte, è comunque il momento di dimostrare quanto si vale. Lo dico senza spirito polemico».

Bisognerà comprendere anche cosa farà chi si è spesso collocato sulla linea di confine del partito. Dopo la sconfitta alle elezioni provinciali, lei ha chiesto che si facesse chiarezza. La pensa ancora allo stesso modo?

«Sì, certamente. Chi sceglie di stare in un partito è tenuto a rispettarne le regole e sostenerlo con lealtà in tutte le scadenze. Chi guarda soltanto alla propria carriera politica e preferisce l’ambiguità è bene che stia fuori dal Pd».


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