Reddito di cittadinanza per 183 ad Avellino. Per Il Giornale è il bluff di Di Maio, l’ufficio nega i dati

PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO MILANESE L'ESITO DI UNA PRESUNTA SIMULAZIONE PRESSO IL CENTRO PER L'IMPIEGO. In attesa della norma sarebbe stata effettuata la sperimentazione di un modello da applicare in maniera progressiva sul territorio

Il Giornale.it scrive che la sperimentazione del “reddito di cittadinanza” sia partita da Avellino, dove sarebbero state “organizzate le prime prove tecniche del provvedimento” con la stesura di un elenco di nomi che sarebbe stato compilato a mano, e con calcoli numerici approssimativi, che però sarebbero stati messi in rete. L’autorevole testata parla di un elenco di nomi, cognomi e codici fiscali di coloro che sarebbero “almeno sulla carta, ammessi al beneficio”. Ma il Centro per l’Impiego di Avellino smentisce e sul portale degli uffici non c’è traccia del citato elenco.

Il Giornale cita l’esistenza di un elenco di beneficiari che sarebbe stato prodotto a seguito di una scrematura delle domande pervenute. Un elenco contenente appena 183 persone, “di cui circa l’80% risiede in città e il restante nei paesini limitrofi del capoluogo campano” come scrive la testata. In una popolazione in cui risultano 80mila iscritti ai Centri per l’Impiego, e su una stima di almeno 30 mila interessati al provvedimento, l’elenco citato appare un bluff. In primo luogo perchè manca una legge, e quindi anche i requisiti di accesso necessari; e in secondo luogo perchè stando al numero dei “presunti aventi diritto”, in provincia di Avellino il provvedimento non avrebbe efficacia e testimonierebbe (contrariamente alla realtà dei fatti) una certa vivacità occupazionale.

Altra questione, invece, potrebbe essere una stima prodotta dai tecnici Pentastellati che- stando alle affermazioni de Il Giornale- avrebbero avviato una campionatura sugli elenchi degli aventi diritto, mentre appare noto l’identikit a cui sta lavorando il movimento, ovvero: “cittadino italiano o titolare di permesso di soggiorno residente in Italia da 5 anni, di età superiore ai 29 anni, non lavoratore al momento della presentazione della domanda, iscritto al Centro per l’impiego e vincolato a restare iscritto per tutto il periodo di erogazione del beneficio”.

E poi ancora: “Deve essere inoltre esente dal percepire prestazioni di assicurazione sociale o altri ammortizzatori sociali di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria, disponibile a partecipare a progetti gestiti dal comune e utili alla collettività mettendo a disposizione 8 ore settimanali del proprio tempo. E poi si passa all’esame del nucleo familiare: deve avere un’attestazione Isee non superiore a 3 mila euro, non deve possedere autovettura di potenza superiore a 80 KW acquistata negli ultimi 12 mesi, non essere proprietario di immobili ad eccezione dell’immobile di residenza, con esclusione di immobili appartenenti alle categorie catastali di lusso, agricoli o commerciali”.


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