Si apre oggi ad Avellino la 43esima edizione del Festival Internazionale del Cinema Laceno d’Oro. In attesa dell’ideale taglio del nastro previsto per questa sera al Cinema Partenio, questa mattina gli appuntamenti introduttivi. Alle 11.30 si terrà la Masterclass affidata a Aleksey German jr. Il regista premio alla carriera terrà una esclusiva lezione di cinema presso il Godot Art Bistrot. Nel pomeriggio alle ore 18 il Concerto per Mimmo Lucano con Jabel Kanuteh. A seguire, a partire dalle ore 20.30 Premio alla carriera Laceno d’oro ad Aleksey German jr, prima della proiezione della sua ultima opera, “Dovlatov”, con al termine l’incontro con l’autore e l’attrice Elena Okopnaya.

IL 43esimo LACENO D’ORO | Scarica la brochure ufficiale dell’evento

La scenografa russa Elena Okopnaya

Tra i più importanti cineasti internazionali per l’originale approccio storico dei suoi film, inaugurerà la manifestazione questa sera (20,30 – Cinema Partenio) con la proiezione in anteprima, dopo la presentazione al Torino Film Festival 2018, di “Dovlatov”, il film sulla vita dello scrittore russo Sergej Dovlatov e la sua parabola tra censura ed emigrazione nella Russia sovietica post-staliniana. All’incontro con il regista sarà presente anche la scenografa Elena Okopnaya, Orso d’argento a Berlino 2018.  Quella di quest’anno è certamente l’edizione più ricca sul piano dell’offerta tra quelle organizzate in epoca recente. Con oltre novanta proiezioni e dieci anteprime, quaranta ospiti e incontri con i protagonisti, concorsi internazionali, mostre, retrospettive e sperimentazioni sonore, il Laceno d’oro anche quest’anno conferma l’originale formula di festival diffuso coinvolgendo sette location: «Il Partenio, storico cinema del centro cittadino e cuore della manifestazione, il Cinema Eliseo, il Movieplex di Mercogliano, il Cinema Comunale di Bagnoli Irpino (sede storica al tempo di Pasolini), il Conservatorio di Musica “Domenico Cimarosa”, il Circolo della stampa e il Godot Art Bistrot». Aleksey German Junior, Stéphane Brizé ed Edoardo De Angelis sono i registi premiati al 43esimo Festival Internazionale Laceno d’oro, lo storico appuntamento ‘del cinema del reale’ che dall’1 al 9 dicembre animerà la città di Avellino e la sua provincia con nove giorni di cinema d’autore, indipendente e di ricerca in continuità con l’intuizione di Pier Paolo Pasolini che fondò la rassegna nel 1959, insieme con gli intellettuali irpini Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio, per valorizzare il territorio con una manifestazione cinematografica di ispirazione neorealista.

Aleksey German jr

PROFILO DI Aleksey German Junior. Nato a Mosca nel 1976, cresce con il cinema del padre Aleksey German. Esordisce nel lungometraggio nel 2003 con Posledniy poezd, vincitore della Menzione Speciale del Premio Luigi De Laurentiis per la miglior opera prima nella sezione Nuovi Territori del Festival di Venezia. La sua seconda opera, Garpstaum, viene selezionata nel concorso della stessa manifestazione nel 2005, dove tre anni dopo torna nuovamente con Soldato di Carta (Bumazhnyi soldat), che gli varrà il Leone d’Argento per la miglior regia. Dopo una pausa di sette anni e un cortometraggio (From Tokyo), ritorna al lungo nel 2015 con Under Electric Clouds, presentato in anteprima al 65° Festival di Berlino dove conquista il prestigioso Orso d’Argento. Lo stesso riconoscimento gli è stato attributo nel 2018 per il suo ultimo film, Dovlatov, biografia sul celebre scrittore russo. Per il suo particolare approccio nell’interpretare gli eventi storici, è attualmente considerato uno degli autori di punta della nuova cinematografia russa.

Il regista Edoardo De Angelis
Stephane Brize

I PREMIATI. Il Laceno d’oro, organizzato dal Circolo ImmaginAzione con la direzione artistica di Antonio Spagnuolo in collaborazione con Aldo Spiniello, Sergio Sozzo, Leonardo Lardieri della rivista cinematografica Sentieri Selvaggi e Maria Vittoria Pellecchia, con il contributo di Regione Campania e MIBAC – Direzione Generale Cinema, ha assegnato il premio alla carriera “Laceno d’oro” al regista russo Aleksey German Junior. Il premio alla carriera “Pier Paolo Pasolini” va al regista francese Stéphane Brizé che presenterà, il 3 dicembre (20,30 – Movieplex di Mercogliano), la sua ultima opera “In guerra”, in concorso a Cannes 2018. Dopo “La legge del mercato” (2015), Brizé torna ad affrontare il tema della precarietà nel mondo del lavoro raccontando la lotta sociale tra operai e dirigenti di una fabbrica in chiusura. A entrambi i registi sarà dedicata anche una retrospettiva dei loro film più significativi. Il premio “Giacomo D’Onofrio”, dedicato ai giovani autori, è stato conferito al regista Edoardo De Angelis che ad Avellino presenterà l’ultimo successo “Il vizio della speranza” e l’omonimo libro (Mondadori), in un incontro con il pubblico il 9 dicembre alle ore 20,30 al Cinema Partenio. Il film sarà proiettato anche al Cinema Comunale di Bagnoli Irpino alle 18,30 alla presenza del regista.


Il Concorso cinematografico internazionale in 10 punti

Ritorna il concorso internazionale “Laceno d’oro” che quest’anno apre anche alla categoria documentari: in gara sette lungometraggi, nove doc e diciassette cortometraggi provenienti da tutto il mondo. Presidente della giuria dei lunghi è il regista brasiliano Júlio Bressane. Tra i maggiori autori sperimentali del panorama internazionale, Bressane presenterà due film in anteprima nazionale il 6 dicembre alle 20,15 al Cinema Partenio: “Beduino”, un saggio sull’amore tra assenza di parola e costante ricerca del desiderio, e “Sedução da Carne”, tra disperazione e fantasia, storia di una scrittrice che conversa con il suo pappagallo. La cerimonia di premiazioni dei film vincitori si svolgerà l’8 dicembre alle 21 al Cinema Partenio.

GRANDI OPERE FUORI CONCORSO. Sugli schermi del Laceno d’oro si alterneranno, fuori concorso, opere che hanno avuto già una distribuzione nazionale e produzioni indipendenti italiane e internazionali, alla presenza degli autori: il 4 dicembre saranno in visione “Nimble fingers” di Parsifal Reparato e “Menocchio” di Alberto Fasulo, il 5 dicembre “L’ultima chiamata” di Massimo Latini e “Ovunque proteggimi” di Bonifacio Angius. Il 9 dicembre, “Untitled – viaggio senza fine” di Michael Glawogger e Monika Willi seguito da un incontro con il produttore Alfredo Covelli.

NOVITÀ LA VETRINA DEL TERRITORIO. Tra le novità, “Spazio Campania”, una vetrina per 17 produzioni del territorio (lunghi, corti e doc), tra cui l’anteprima del documentario “Il teatro al lavoro” di Massimiliano Pacifico con Toni Servillo, prodotto da Teatri Uniti e il lungometraggio “Bruciate Napoli” di Arnaldo Delehaye con Mariano Rigillo, produzione Le 9 muse. Con Rigillo anche il corto “Il nome che mi hai sempre dato” di Giuseppe Alessio Nuzzo per Paradise Pictures e ancora “Lilliput” di Giovanni Linguiti, “Racconti del Palavesuvio” di Luca Ciriello e “Pierrot” di Antonio Longobardi, prodotti da ArciMovie e Filmup.

LE MOSTRE. Il festival conferma anche la sua attenzione per la storia del cinema con due mostre in esposizione dal 3 dicembre al Cinema Eliseo. “Il ’68 nel cinema”, a cura di Paolo Speranza, storico del cinema e direttore della rivista “Quaderni di Cinemasud”, è una mostra documentaria basata sui reportage d’epoca dei periodici italiani e ripercorre la ventata di protesta e di sperimentazione del cinema mondiale nel clima culturale di quella stagione memorabile, soprattutto in relazione al ruolo del movimento studentesco. “Leone Factory”, omaggio a Sergio Leone e al padre Roberto Roberti (pseudonimo di Vincenzo Leone), originario di Torella dei Lombardi (Av), propone 30 fotografie provenienti dagli archivi della famiglia Leone e della rivista “Quaderni di Cinemasud”. La mostra è a cura di Orio Caldiron, storico del cinema, già presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, e di Paolo Speranza.

Sergio Leone con i pantaloni corti. Il futuro padre del Western all’italiana

LA FAMIGLIA ROBERTI. In omaggio a Roberti (Cinema Partenio dalle ore 20,45), sarà proiettato un frammento originale di 12 minuti del suo ultimo film, “Il folle di Marechiaro”, ritrovato da Paolo Speranza (in formato super-8). Si tratta di alcune scene particolarmente drammatiche, con protagonista Aldo Silvani, alternate a momenti idilliaci che evocano le atmosfere di “Napoli che canta” (1926) con una breve apparizione di Sergio Leone giovane nel ruolo di un marinaio. Seguirà la sonorizzazione in chiave elettronica, a cura di Anacleto Vitolo, del film di Roberti “La serpe” (1920).

EXTRA. Una sezione extra sarà dedicata alla storia del cinema irpino con “I corti storici” del cineclub Avellino, attivo negli anni Cinquanta e Sessanta. Verranno proiettati al Circolo della stampa otto corti in 16mm., quattro in 8mm. e due in super8, oltre a sette negativi originari. Due gli eventi musicali che completano il ricco cartellone della manifestazione a partire dal concerto per Mimmo Lucano con Jabel Kanuteh, poeta e cantore immigrato in Italia dal Gambia, che conserva nella sua musica la tradizione del suo popolo (1 dicembre, ore 18 – Godot Art Bistrot). Evento speciale al Conservatorio “Domenico Cimarosa” (5 dicembre, ore 19) con “Todo sentimiento” di Antonello Matarazzo, video musicale dell’omonimo album di Maria Pia De Vito e Chico Buarque de Hollanda. Introduce Gabriele Perretta, segue performance di Maria Pia De Vito.

I CONCORSI – Tutte le opere e le giurie. I sette lungometraggi in corsa per il “Premio Laceno d’oro 2018”, presentati al Cinema Partenio, sono: dalla Bosnia in anteprima internazionale “The Fall” di Akash Sharma (3 dicembre, ore 17,45), dal Libano “Erased_Ascent of the invisible” di Ghassan Halwani (4 dicembre, ore 20), dal Portogallo in anteprima nazionale “Sobre tudo sobre nada” di Dídio Pestana (6 dicembre, ore 18,15, in sala il regista), dalla Francia “Nul homme n’est un’île” di Dominique Marchais (7 dicembre, ore 21), dall’Italia “Butterfly” di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman (2 dicembre, ore 21, incontro con gli autori), “Pierino”, di Luca Ferri (5 dicembre, ore 19,45, incontro con l’autore) e “I passi leggeri” di Vittorio Rifranti (7 dicembre, ore 19, incontro con l’autore). Il film vincitore sarà scelto da una giuria di qualità presieduta da Júlio Bressane e i registi Luca Bellino che incontrerà il pubblico in occasione della proiezione del film “Dell’arte e della guerra”, diretto con Silvia Luzi (8 dicembre, 17,30 – Partenio) e Martina Parenti che presenterà “Blu” diretto con Massimo D’Anolfi (8 dicembre, 19,30 – Partenio).

I DOCUMENTARI. Nove i documentari in gara che arrivano da Messico, Francia, Svezia, Germania, Italia e altri paesi: in anteprima internazionale “Vietato fare lo shampoo (no shampoo)” di Cinéma Fragile, in anteprima nazionale “Rush hour” di Luciana Kaplan, “Monte Amiata” di Tommaso Donati e “The last of his kind” di Jánik von Wilmsdorff, e ancora “Et in terra pacis” di Mattia Epifani, “Nel primo cerchio” di Mattia Mariuccini, “3 stolen cameras” di RåFILM & Equipe Media, “’Ndunetta”di Fiorenzo Brancaccio e “Mamihlapinatapai – Gente di Bogotà” di Gaetano Crivaro e Margherita Pisano.

TICOZZI AD AVELLINO. I lavori saranno giudicati dal regista Filippo Ticozzi che ad Avellino presenterà “The secret sharer” (8 dicembre ore 20 – Partenio), dal direttore artistico del Perso Film Festival Giacomo Caldarelli e dal regista argentino Martín Solá con il film “La familia Chechena” (5 dicembre, ore 18,15 – Partenio).

CORTOMETRAGGI. In corsa per il premio dei cortometraggi, 17 opere internazionali: le anteprime assolute di “15 agosto” di Francesco Clerici (Italia) e “Scaramucce” di Alfredo Chiarappa (Italia), “Cleveland: the resurrected arcade” di Kristin Li (Canada), “XCTRY” di Bill Brown (USA), “Là est la maison” di Lo Thivolle (Francia), “Refreshing water” di Philip Persson (Svezia), “Il viaggio di nozze” di Danilo Monte (Italia), “27 Floors (to live and invest)” di Álvaro Rivera (Cile), “Le domande” di Chiara Rigione (Italia), “Quelle brutte cose” di Loris Giuseppe Nese (Italia), “In second nature” di Koni Hansen (Germania), “Microcosmo” di Tommaso Fagioli (Italia), “Cinema” di Isabella Mari (Italia), “Cutting edge” di Emanuele Dainotti (Italia), “Fauve” di Jeremy Comte (UK), “Across the line” di Mattia Parisini (Italia), “Migrapoli” di Antonio Mastrogiacomo (Italia). Il vincitore dei corti sarà scelto da una giuria composta dal critico cinematografico Enrico Azzano e le registe Silvia Luzi e Joana De Freitas Ginori. I lavori vincitori dei concorsi si aggiudicheranno un premio di Euro 3.000 per i lunghi e di Euro 1.500 per doc e corti.

Il teatro al lavoro – Peppe Servillo

CREDITS. Il Laceno d’oro è organizzato dal Circolo ImmaginAzione di Avellino con la direzione artistica di Antonio Spagnuolo in collaborazione con Aldo Spiniello, Sergio Sozzo, Leonardo Lardieri della rivista cinematografica Sentieri Selvaggi e Maria Vittoria Pellecchia, con il contributo di Regione Campania e Mibac – Direzione Generale Cinema. Con il patrocinio del Comune di Avellino, Comune di Mercogliano, Comune di Bagnoli Irpino, Conservatorio di Musica “Domenico Cimarosa”. In collaborazione con Sentieri Selvaggi, Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Movieplex, Quaderni di Cinemasud, Cactus Film Produzione, Godot Art Bistrot, Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino. Con il sostegno di Banca Campania Centro, Pdm, Allianz, Torrone Di Gennaro, Mastroberardino. La sigla e il progetto grafico di “Laceno d’oro 2018” è a cura del regista e video artista Antonello Matarazzo.

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