Ariano: riqualifica il cortile della scuola, scultrice allontanata dal laboratorio

La storia di Barbara Maraia, pittrice e scultrice e presidente dell'Associazione Miscellanea, che dopo avere riqualificato il cortile della scuola è stata invitata a lasciare l'attività laboratoriale. "Di questo passo dovrò abbandonare anche io questa terra"

Barbara Maraia è una pittrice e scultrice, ma è soprattutto la presidente dell’Associazione Miscellanea di Ariano Irpino, una realtà consolidata da dieci anni, e si occupa di portare avanti un percorso di didattica all’aperto con i bambini. “I bambini non giocano più nei cortili, nè hanno la possibilità di esprimere la loro creatività attraverso la pittura, o l’arte in generale: sono inchiodati ai tablet, si muovono poco e mai all’aperto, così ho deciso di fare la mia parte e candidare dei progetti laboratoriali nelle scuole” ha spiegato.

Nel percorso di sperimentazione del suo metodo didattico, l’artista ha riqualificato un cortile all’interno di una scuola, l’Istituto Comprensivo “G. Lusi” di Ariano, restituendo uno spazio vitale ai bambini, e sostenendo la scuola stessa nella pulitura delle vasche adibendole a giardino, al taglio dell’erba e ad una serie di attività utili all’allestimento del laboratorio. “Ho impiegato diversi mesi a dipingere il cortile, e ho allestito lo spazio con materiale didattico, ma la scuola non appezza la mia donazione e mi ha chiesto di portare via la mia roba” commenta delusa.

“Mi sento mortificata perchè deduco che non sia stata apprezzata la mia donazione, nè il mio lavoro con i bambini all’aperto” continua. “Non ho alcun problema a trovare uno spazio fuori da questa città e da questo contesto territoriale, ma questa resta pur sempre la mia terra ed ero intenzionata a dare il mio contributo partendo proprio da una scuola di periferia”.

Barbara ha iniziato a riqualificare il cortile ad aprile 2017, e senza investimenti da parte della scuola. “Ho fatto tutto a mie spese, e sono riuscita ad avere una donazione sulla pittura per esterni. Senza grandi sfarzi ho riqualificato il cortile con murales e mi sono occupata della pulizia di spazi che erano stati trascurati. Ho donato anche una scultura di Francesco Battaglini, che è stata donata alla mia associazione e che io ho voluto installare a scuola come simbolo di creatività: oggi mi chiedono di rimuovere tutto, e senza un motivo”.

Barbara conferma di avere portato avanti l’attività laboratoriale incassando soltanto un rimborso spese volontario da parte delle famiglie, pari a 3 euro a bambino. “Avrei voluto che una scuola di periferia avesse lustro per dimostrare che l’arte migliora la qualità della vita in generale, e influenza la capacità di apprendimento nello specifico. Di questo passo dovrò andarmene” conclude.

 

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