Questa mattina sarà avviato dalla Prefettura l’iter per il commissariamento del Comune di Avellino. L’esito del voto consiliare, che sabato ha approvato la mozione di sfiducia contro il Sindaco di Avellino, porterà alla indicazione di un funzionario che dovrà gestire l’ordinaria amministrazione fino alla scadenza elettorale di primavera, quando sarà eletta la nuova amministrazione comunale. In questa particolare circostanza, tuttavia, il commissario prefettizio avrà incombenze più impegnative. Dovrà farsi carico anche di procedere con il piano di risanamento, che la Giunta presieduta da Vincenzo Ciampi non ha approvato. Si tratta, cioè, di stabilire le coperture rispetto al disavanzo che un altro commissario aveva definito all’interno della proposta di Consuntivo che il Consiglio comunale ha poi approvato.

Un momento della riunione tenuta dalla Giunta comunale di Avellino presieduta dal Sindaco Vincenzo Ciampi

GIUNTA FERMA SUL BILANCIO. Di fatto, fin dalla sua elezione, Ciampi non  ha mai predisposto gli atti finanziari stabiliti dalle scadenze, subendo il subentro della Prefettura per il consuntivo, evitando ora solo per pochi giorni un ulteriore commissariamento che sarebbe arrivato comunque, non avendo predisposto alcun atto per la salvaguardua degli equilibri di bilancio, provvedimento in scadenza per il quale era stato già diffidato nei giorni scorsi dal Prefetto. Il commissario dovrà quindi dare seguito agli atti conseguenti del consuntivo, stabilendo in che modo procedere per garantire gli equilibri di bilancio. Con ogni probabilità terrà conto del piano già predisposto dall’Ufficio della Ragioneria, che l’ormai ex sindaco non ha mai voluto considerare, determinato com’era a portare in Consiglio una proposta di dissesto, benchè consapevole di non avere i numeri per approvarla.

Palazzo di Città e la Torre dell’Orologio, simbolo di Avellino

Nel documento finanziario elaborato dal commissario prefettizio tra settembre e ottobre, approvato dal Consiglio comunale nelle scorse settimane, si è certificato un disavanzo di 35 milioni e 716 mila, cioè 16 milioni e 700 mila euro in più rispetto al consuntivo predisposto dalla precedente amministrazione. Al di là dei contenziosi in corso e delle possibili istanze risarcitorie che ne potrebbero derivare, in questo momento vanno fronteggiati i debiti accertati, anche alla luce dei crediti che il Comune di Avellino vanta, nella misura di 125 milioni, al netto delle difficoltà di esigibilità. La Ragioneria ha stilato un piano che contempla anche le fatture in scadenza, calcolando in quindici anni il rientro. Il commissario partirà da qui per procedere al completamento degli obblighi di legge imposti all’ente, che dovrà iniziare il nuovo esercizio a gennaio in un quadro definito di certezze. La strategia elaborata dalla Ragioneria si fonda anche sulle valutazioni di un consulente, a suo tempo incaricato di analizzare in profondità i conti comunali avellinesi.

Il consulente del Comune di Avellino in materia finanziaria, esperto di bilanci di enti pubblici di fama nazionale

IL PARERE RESO DAL CONSULENTE DEL COMUNE DI AVELLINO ALL’UFFICIO. Enzo Cuzzola, esperto di bilanci di enti pubblici di fama nazionale, già assessore alle Finanze del Comune di Messina, dirigente a Reggio Calabria e consulente in diverse città italiane, ha firmato la valutazione commissionata dal Ragioniere capo di Piazza del Popolo, Gianluigi Marotta, sulla attuabilità del piano di rientro in 15 anni del disavanzo, prospettata all’amministrazione comunale. «Ci sono tutte le condizioni per avviare un’azione di risanamento in 15 anni come proposto dal dirigente», ha dichiarato a Nuova Irpinia in una intervista rilasciata alcuni giorni fa. «In realtà, tenendo conto della massa passiva, per un solo punto di percentuale il piano non è rientrato nella fascia inferiore, quella dei 10 anni. Il punto debole dell’ente è la capacità di riscossione dei crediti. Se dovesse essere approvata questa strategia, in base alla legge, già dal gennaio del prossimo anno, l’amministrazione potrebbe incassare 8 milioni di euro dal fondo di rotazione nazionale». Stando a quanto ha asserito l’esperto, dunque, a fronte degli oltre 35 milioni da coprire, otto arriverebbero dallo Stato, riducendo l’impegno pluriennale a carico dell’ente.

L’accesso al Tunnel-Sottopasso da via San Leonardo, in prossimità dell’ex Mercatone. Sullo sfondo via Due Principati e l’omonimo Ponte

UN ANNO CRUCIALE. Nella agenda del funzionario, che sarà inviato dal Prefetto a garantire un ordinato proseguimento invernale in attesa del voto di primavera, ci sono molte scadenze tecniche importanti, rispetto alle quali dovrà garantire continuità amministrativa, ma anche incidere con scelte non rinviabili. Ci sono le programmazioni dei cantieri nuovi, come il Pics da 18 milioni di euro appena approvato dalla Giunta Ciampi, in prosecuzione della iniziativa avviata dalla precedente, ma soprattutto quelli che dovranno essere definitivamente chiusi. È il caso del Sottopasso di piazza Garibaldi per il quale si prosegue nella rendicontazione, che ha dei limiti temporali oltre i quali scatterebbero pesanti sanzioni. È il caso di piazza Castello, dove i lavori potrebbero riprendere, dopo la lunga fase di verifica della natura dei rifiuti scoperti nel sottosuolo, ma anche dell’ex Mercatone, dove esiste un progetto lasciato dalla precedente Giunta, ma valutato positivamente anche dall’Amministrazione di Vincenzo Ciampi. Sul piano dei servizi, toccherà al commissario prefettizio seguire gli sviluppi della costituenda azienda speciale dei servizi sociali e della nuova gestione ambientale dei rifiuti, questione che proprio nelle settimane che restano prima della fine dell’anno sarà al vaglio dei sindaci irpini. Tra le questioni più spinose, sia per le ricadute finanziarie che sociali, c’è la ricapitalizzazione dell’Alto Calore Servizi spa, rispetto alla quale il commissario dovrà pronunciarsi, assumendo una responsabilità in ogni caso non facile, anche per i pochi giorni a sua disposizione per procedere. Infine, in questo breve elenco di alcuni punti importanti, al netto di altre rilevanti questioni sul tappeto, c’è il problema dell’inquinamento atmosferico, che rinvia al gigantesco capitolo del trasporto pubblico ad Avellino. Con l’Air va completata la discussione avviata dal Sindaco nei giorni scorsi, stabilendo finalmente dove collocare il terminal dei pullman, non più tollerabile nell’area di sedime dell’ex mattatoio comunale.

L’area direzionale della città oltre l’autostazione

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