L’Italia è Popolare ad Ariano: prove d’intesa per il 2019

Sul tricolle, l'area centrista guarda a destra e a sinistra. "L'intesa (eventuale) si fa sui progetti e sui valori condivisi". Parla la responsabile del movimento, Carmela Roberto.

Carmela Roberto classe 1988, laureata in Economia degli Strumenti Finanziari. Candidata alle elezioni regionali nel 2015 e alle amministrative di Ariano Irpino nella scorsa tornata, è oggi riferimento e responsabile de L’Italia è Popolare ad Ariano Irpino. La passione per la vita civile, la formazione politica decennale e l’orgoglio irpino. Sintesi di una persona giovane che scommette su un territorio ricco di risorse e complessità. Paradossi e talenti, a volte, inespressi. Con lei una disamina rispetto alle amministrative arianesi 2019 nonché sulle criticità e sulle prospettive dell’area.

Carmela Roberto, Responsabile de L’Italia è Popolare ad Ariano Irpino. Con lei l’ex deputato Giuseppe De Mita

Cosa significa fare politica oggi, dopo la fatidica data del 4 marzo 2018?

“E’ importante concentrarsi sui progetti e sulle persone. Fare politica oggi è complicato. La società è complessa: c’è discredito verso gli amministratori a più livelli, sfiducia in generale. In un clima di malcontento generale si cerca il “colpevole” e spesso si pensa che la politica sia la causa di ciò che non va. C’è una reazione rabbiosa che in qualità di cittadina comprendo anche. La gente è stanca. E in questa situazione è difficile pensare di fare politica quotidianamente con confronti e attacchi continui”

Quindi?

“Ad Ariano il movimento l’Italia è Popolare si è consolidato nel tempo. Abbiamo una tradizione e una storia politica di spessore. Abbiamo delle basi, questo è importante. Io e il mio gruppo anche se non siamo stati presenti in Consiglio comunale, abbiamo sempre portato avanti battagli per il bene comune. Un tra le altre, il riconoscimento del Dea di I livello per l’ospedale di Ariano. Il gruppo ha le caratteristiche per affrontare la sfida di governare la città”

Carmela Roberto ad una iniziativa dei Popolari con Ciriaco De Mita

Pensate di “correre” da soli?

“Non escludiamo nulla. Destra e sinistra oggi sono concetti relativi. Non ha più senso fare distinzioni. Le necessità e le esigenze vanno oltre. Contano le persone. Sicuramente come centristi il nostro obiettivo è mettere insieme le menti più brillanti e le persone disposte ad essere coerenti nel tempo. Noi viviamo questi luoghi. Non siamo mai andati via nonostante le difficoltà e crediamo poter mettere insieme un gruppo indipendentemente dai colori”.

Quindi potreste anche unirvi a quanti faranno riferimento all’attuale sindaco, Domenico Gambacorta?

“A prescindere da Gambacorta, io sono aperta con tutti laddove c’è la possibilità di discutere su un progetto comune. Questo nostro modo di ragionare a volte ci porta anche ad uscire da gruppi o coalizioni proprio perché valutiamo persone e progetti. Se c’è la possibilità reale di convergere su progetti, va bene. Possiamo ragionare insieme. L’importante è non tradire i nostri valori di base”.

Quanti voti contate ad Ariano Irpino?

“Quantificare è cosa difficile anche perché dopo il 4 marzo lo scenario è cambiato. Però la gente ci conosce e credo i risultati per noi ci saranno. Non abbiamo scheletri nell’armadio, siamo giovani, tutti professionisti”

Lei scenderebbe in campo?

“Quattro anni fa sono stata candidata con la lista civica “Caso sindaco”. Poi le regionali nel 2015, che per essere la prima volta andò bene nei risultati. Diciamo che sicuramente ho una base. Ho maturato esperienze che mi hanno permesso di crescere e che danno forza e consapevolezza. Tanto per cominciare mi sento di dire che non ci si limita solo a dire ciò che non va. Occorre rimboccarsi le maniche”.

Il Presidente della Commissione Regionale all’Agricoltura, Maurizio Petracca

Per fare cosa?

“Il problema grosso di Ariano è lo spopolamento. La fascia dai 20 ai 30 anni non c’è. Tutti fuori. Senza infrastrutture non si ha ripopolamento. Con maggioranza e opposizione ci siamo battuti molto per la stazione Hirpinia. Senza sicuramente siamo finiti. Con la stazione si innesca tutto un meccanismo. Non dimentichiamo poi il lavoro fatto da Maurizio Petracca (Presidente della Commissione Agricoltura) rispetto alle aziende agricole. Dobbiamo fornire gli strumenti, ad esempio garantire la fibra in un’area dove ci sono imprese. Intanto la stazione non si tocca”.

La stazione c’è anche a Paola in Calabria. Certo noi geograficamente siamo baricentrici, poi c’è il discorso ZES…però non è che a volte rischiamo di incorrere nell’alibi della “stazione Hirpinia”? Il treno è un’opportunità ma da sola può bastare?

“Non è che stiamo ad aspettare il treno. È chiaro che nel frattempo bisogna darsi comunque da fare. Noi abbiamo fatto un lavoro notevole sull’agricoltura. Abbiamo tante risorse e l’agricoltura è una di questa. Queste aziende sono state lasciate un po’ a sé nel passato. Mai si è pensato di investire su di loro. La politica invece deve saper spingere su chi opera e lavora mettendogli a disposizione gli strumenti conoscitivi. È importante informare e divulgare. L’agricoltura è un punto cui tengo molto. Non esiste solo il treno. Bisogna investire su quello che si ha”.

Ad esempio?

“Il turismo. Soprattutto quello legato al cibo buono e di qualità che noi abbiamo. Si può creare turismo gastronomico. Abbiamo menti brillanti e realtà aziendali di tutto rispetto. Dobbiamo aiutarli. Bisogna ascoltare il territorio”.

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