Personale insufficiente all’ospedale Frangipane di Ariano, Cgil Fp chiama l’Asl

In una nota la Funzione Pubblica chiede l'apertura di un confronto per discutere la riorganizzazione dei reparti alla luce della apertura di Lungodegenza

Ad Ariano Irpino il sindacato chiede da diverse settimane un confronto con la Direzione Generale e quella aziendale dell’Asl, per discutere la riorganizzazione interna al presìdio ospedaliero Sant’Ottone Frangipane. Con una nota la Cgil stigmatizza la indisponibilità dei vertici di via degli Imbimbo ad aprire una discussione di merito, scrivono il segretario generale della Funzione pubblica Cgil, Licia Morsa, e il segretario provinciale Fp Cgil, Pietro De Ciuceis, che intervengono nuovamente sulla gestione dell’Asl di Avellino.

Il Governatore Vincenzo De Luca, la Presidente del Consiglio Regionale Rosa D’Amelio e la manager dell’Asl Avellino Maria Morgante, inaugurano i nuovi reparti dell’ex ospedale Di Guglielmo di Bisaccia

«Probabilmente il fine settimana ha fatto passare in sordina il nostro intervento precedente, con il quale stigmatizzavamo l’eccessiva leggerezza con cui il direttore generale dell’Asl, Maria Morgante, organizzava festose aperture di strutture sanitarie», si legge.  «Purtroppo quello che è successo, prima alla Regione e dopo al “Frangipane” di Ariano, hanno dimostrato la fondatezza dei nostri inviti alla prudenza. Abbiamo la sensazione che si continuerà su questa strada, di certo molto rischiosa, soprattutto per operatori e utenza. Sicuramente terremo sotto controllo la situazione, anche in virtù degli ulteriori stimoli inauguratori che il nuovo piano ospedaliero sembra offrire».

Per la Cgil «i requisiti per l’apertura di una struttura sanitaria, oltre che logistici, sono anche di tipo organizzativo e legati alla dotazione organica; naturalmente è assolutamente da escludere il personale a mezzo servizio. La modalità del “cambio di turno” fra operatori sanitari, impegnati in prima linea, è, di per sé, necessaria: quest’ultima, in caso di carenza di personale, consente soprattutto all’azienda di sopportare deficienze organizzative e/o di risorse umane. Di conseguenza, vietarla, senza un opportuno riassetto organizzativo, sarebbe un’azione suicida».

Dunque, la Fp Cgil, si legge ancora, «si opporrà a qualsiasi azione che tende a ledere, come già fatto in passato, il personale che, tutti i giorni, nonostante tutto e tutti, permette di garantire ai nostri cittadini una assistenza sanitaria sicuramente migliorabile, ma quantomeno degna. In particolare, la nostra organizzazione vigilerà affinché non avvengano trasferimenti coatti e ulteriori esternalizzazioni di servizi».

E si conclude: «Auspichiamo che il nostro messaggio, motivato solo ed esclusivamente dalla necessità di tutelare cittadini, dipendenti ed azienda, venga recepito».

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