Polo del legno, De Mita il 20 consegna la lista dei partners

Gli uffici regionali prorogano i termini di scadenza del bando al 20 novembre per consentire il completamento delle complesse procedure di costruzione dell'Associazione Temporanea di Scopo deputata alla definizione del partenariato pubblico privato.

La Direzione generale per le politiche agricole, alimentari e forestali della Regione Campania ha prorogato i termini di scadenza del bando del Psr destinato alla Strategia Nazionale per le Aree Interne, utile alla definizione del partenariato pubblico privato necessario alla definizione dell’Azienda forestale dell’Alta Irpinia.

Lo scorso 25 ottobre infatti, le due unità capofila dei partenariati- la Fondazione Montagne Italia e l’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, impegnati rispettivamente nella costruzione dell’Azienda Forestale dell’Alta Irpinia e nella costruzione di un marchio di prodotti di alta qualità- hanno inoltrato agli uffici regionali la richiesta di proroga del bando, per completare le procedure di costruzione del partenariato pubblico privato. Oltre ai 25 comuni infatti, protagonisti della misura del Piano di Sviluppo Regionale, è stata registrata una buona partecipazione di associazioni e imprese. Mentre l’Istituto Zooprofilattico ha chiuso la casella delle manifestazioni di interesse incassando la candidatura di sei aziende zootecniche e di caseificazione, la Fondazione ha deciso di riaprire il bando per consentire l’ingresso di ulteriori partecipanti.

Fissato originariamente per oggi, 5 novembre 2018, il termine di scadenza è stato prorogato al 20 novembre. Gli uffici regionali, infatti, alla luce delle motivazioni addotte hanno accolto positivamente la richiesta formulata, predisponendo una dilatazione dei tempi per caricare la candidatura sulla piattaforma regionale.

Enrico Borghi, Presidente della Fondazione Montagne Italia

L’IDENTIKIT DELLA AZIENDA FORESTALE. In attesa di conoscere la mappa del progetto, filtrano particolari che delineano l’industria del legno altirpina. La sagoma non può prescindere da una attenta lettura del territorio, che guarda alla grande disponibilità dei boschi e delle foreste nel perimetro del progetto pilota. E’ scontato che non tutte le zone del territorio saranno adatte allo scopo, e le principali aree di interesse boschivo si concentrano fra Lacedonia, Aquilonia, Bisaccia, Calitri e Monteverde. Senza escludere l’altro versante, costituito dal patrimonio boschivo di Bagnoli Irpino, l’altopiano del Laceno, Montella e l’altopiano di Verteglie, e le zone limitrofe. Fermo restando che la valorizzazione boschiva dovrà coincidere con la messa a disposizione delle aree demaniali da parte dei Comuni.

L’idea progettuale espressa dalla Fondazione Montagne Italia e dal parterre di amministratori mira a raggiungere un primato nel Mezzogiorno d’Italia: costruire la prima azienda capace di auto-alimentarsi e auto-riprodursi, occupandosi nel contempo della tutela delle sorgenti e della qualità ambientale. Mutuando le esperienze del Trentino Aldo Adige, a cui l’Alta Irpinia sta guardando in questo momento, è possibile immaginare la stesura di un piano che parta dall’utilizzo razionale dell foresta, con una percentuale da destinare alla filiera industriale e un’altra dell’utilizzo a scopo termico.

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