Aeclanum: 20 ettari da scavare. La sfida dell’archeologa Lo Pilato

Sandra Lo Pilato parla delle sue passioni, dei viaggi e delle risorse archeologiche della sua terra. Quelle scoperte e quelle ancora sepolte. Guida turistica lungo la via Appia, l'archeologa è anche speaker radiofonica.

Lo scrittore e giornalista Paolo Rumiz nel suo testo “Appia” parla di Sandra iniziando dalla chioma di capelli. “Una coltre inquieta”, afferma Rumiz. Sandra Lo Pilato, archeologa di Mirabella Eclano è una giovane donna interprete moderna della sua Aeclanum. Figlia di una terra amata e setacciata al minuto. A piedi, attraverso lo studio, le letture, la conoscenza di luoghi e persone. Di recente un viaggio in Medio Oriente. Per cercare e approfondire la storia politica, biblica e sociale di un luogo “complesso”. Per rivedere se stessa nello sguardo degli altri. Tra la confusione di una terra multiculturale e ricca di confessioni religiose differenti. Speaker radiofonica, Lo Pilato è persona che fa della ricerca archeologica e delle radici storiche di luoghi e personaggi il motivo della sua vita.

Sul libro di Rumiz sulla via Appia il giornalista-scrittore scrive che nell’area eclanese ci sono 25 ettari archeologici di cui è emerso solo il 5%. È così?

“La zona dove possono rinvenirsi reperti è molto più ampia del Parco Aeclanum. Parte della SS 90 che tocca il Comune di Mirabella all’altezza di Passo Eclano segue il percorso della via Appia. Nell’area c’è il vincolo indiretto. Cioè si può costruire ma sono necessari dei saggi preventivi”.

Qual è la Sua esperienza di ricerca rispetto al Parco Archeologico della sua città natale?

“La mia tesi di laurea riguarda proprio Aeclanum come pure il mio Dottorato di Ricerca. Ho scavato e trovato molte tombe. Una tra le altre riguardava la sepoltura di un bambino. Accanto al corpo, successivamente alla deposizione del feretro, è stata sepolta una piccola brocca. Meravigliosa. Ricca di simboli e incisioni che, in parte, sto ancora studiando”.

Venivano sepolti i corpi con molti oggetti personali….

“Si. I pagani erano convinti che dopo la morte il defunto avrebbe riavuto una vita per così dire corporale e quindi necessitavano di utensili e altro. Da un punto di vista cristiano invece gli stessi gesti assumevano un significato differente. La brocca ad esempio rievocava la rinascita attraverso il battesimo, la lampada era simbolo della luce eterna”.

Di recente un viaggio in Terra Santa. Perché?

“Ho sempre studiato la Bibbia, l’Antico Testamento. Mi piaceva l’idea di vedere e vivere i luoghi di cui ho letto. Poi mi interessava molto scoprire la verità di questi luoghi così contrastati e difficili da un punto di visto geopolitico. Ancora volevo capire di più della simbologia utilizzata dai primi cristiani. Penso e spero di ritornarci”.

In quali luoghi si è recata?

“Israele e Palestina. Gerusalemme è la città dei contrasti dove ho vissuto in una dimensione senza tempo. Migliaia di culti differenti, tradizioni diverse e molto radicate. Poi di colpo la modernità e la mondanità della vita notturna. Una coesistenza singolare in una città particolarissima”

Cosa Le ha trasmesso questo viaggio?

“Intanto la realtà che più mi ha emozionata è stata la Palestina. Qui davvero ho visto la gente soffrire. C’è una povertà enorme. I bambini lungo le strade vendono le chewing – gum, cioè la povertà è davvero profondissima. Ho incontrato sguardi che non dimenticherò mai. Particolare ospitalità, accoglienza. Le donne mi fissavano. Non riuscirò a cancellare quegli occhi. Comunicavano messaggi profondi”.

Lei è andata come turista, studiosa o cristiana?

“Sono andata come studiosa e credente. Quei luoghi sono le terre dei Padri e gli itinerari dei primi cristiani. Un mondo che mi ha sempre affascinato. Con me ho portato un libro che avevo letto. Uno scritto di una delle prime pellegrine a Gerusalemme del IV secolo dopo Cristo. “Diario di Viaggio” di EGERIA. I suoi racconti mi hanno guidata un po’”.

Quali sono le Sue passioni?

Mi appassiona tutto ciò che è vita. Il piacere più grande per me è la lettura. Non resisto ai libri. Poi la natura, l’ambiente. La mia terra che percorro a piedi da anni lungo i fiumi e i boschi”.

E poi la radio…

“Si da piccola ascoltavo la radio e di notte mi piaceva ascoltare la voce degli speaker. Adesso per Cosmo Radio Taurasi con Flavio Castaldo conduco Frammenti dal Passato. Un appuntamento quindicinale in cui ripercorriamo i siti archeologici della nostra provincia anche quelli ignorati dal grande pubblico. I luoghi che non sono noti ma sono ricchi di storia”.

Cosa sogna da grande?

“Sogno serenità per le persone che amo”.

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