IIA: attesa la convocazione al Mise. Leonardo aumenta le quote. Il 9 novembre la nuova spa

BUSITALIA E INVITALIA AZIONISTI DELLA NUOVA SOCIETÀ. Entro 10 giorni i nuovi azionisti si incontreranno al Ministero dello Sviluppo Economico per definire il futuro dell'Industria Italiana Autobus. Le RSA attendono la convocazione a breve. In quella sede emergerà il profilo industriale del marchio che potrebbe tornare a fabbricare pullman e bus (elettrici)

Entro domani le segreterie sindacali si aspettano una convocazione dal MISE rispetto alla definizione della futuro assetto dell’IIA. Il ponte della festività di Tutti i Santi e la ricorrenza dei Defunti con annesso ponte sposterebbe l’asticella temporale troppo in là. Il termine ultimo è il 9 novembre. L’auspicio è quello di non arrivare in dispnea ancora una volta. Ma capire e muoversi prima.

L’amministratore delegato dell’IIA, Stefano Del Rosso, avrebbe lasciato intendere non aver incontrato “nessuno” nelle ultime settimane. La notizia di per sé non ha grande significato perché le parti in gioco, stiamo parlando del Gruppo Ferrovie dello Stato, Leonardo e Invitalia, partecipate pubbliche, avrebbero chiesto (molto ragionevolemente) silenzio stampa. La fase della trattativa è delicata e come ci diceva il segretario generale della FIOM Emiliana, Bruno Papignani, “non si decide tutto in due giorni”.

Silvia Curcio, rsa della Fiom Cgil alla IIA ex Irisbus

“I sopralluoghi sono avvenuti quindi non abbiamo motivi per pensare i tre attori principali non si siano visti nell’ultimo mese”, dichiara Silvia Curcio, FIOM Avellino. Prosegue, “certo è importante a questo punto vederci. Sia presso il MISE che eventualmente in qualche altra sede istituzionale”. L’importante è capire e non arrivare alla data del 9 con l’incognita del rischio fallimento, finora scongiurato di tappa in tappa, ma non ancora spazzato via definitivamente dall’orizzonte. Intanto continua il via vai di autobus urbani in entrata e in uscita dai cancelli dell’Industria Italiana Autobus. L’ultima dipartita (in ordine temporale) ieri, in direzione Catania.

Il Vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio

GLI IMPEGNI ASSUNTI CON IL MINISTERO. In occasione dell’ultimo briefing ministeriale, presieduto dal Vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial, era stato delineato l’assetto della futura compagine societaria per il rilancio dell’azienda. Si era garantito al tavolo il mantenimento dei livelli occupazionali e la produzione di autobus. Secondo quanto si apprende, Ferrovie dello Stato, forte del via libera deliberato dal Consiglio di Amministrazione, parteciperà «attivamente al progetto secondo i tempi dettati dal proprio Cda». Per Leonardo, già presente nel capitale della azienda, si tratta di consolidare la propria partecipazione societaria nell’azienda, «manifestando la disponibilità, ove necessario, per un eventuale incremento azionario». Questo lo si vedrà il 9 novembre al Mise. Quanto ad Invitalia, «sulla base degli strumenti a sua disposizione confermerebbe quanto ribadito al tavolo dell’8 ottobre, quando affermò «la sua volontà di perseguire nell’operazione di rilancio della società, garantendo un ruolo proattivo e di coordinamento con Ferrovie dello Stato e Leonardo». Tra una decina di giorni questi impegni dovranno essere confermati con atti tangibili.

RIFLESSI NEGATIVI PER LE INCERTEZZE SUL FUTURO FERROVIARIO DELLA VALLE UFITA. Non fanno bene agli umori le fibrillazioni di questi giorni rispetto alla possibilità di revisione del tracciato dell’Alta Capacità Napoli Bari con fermata in Valle Ufita. Tappa “accessoria” per la parlamentare pentastellata Sabrina Ricciardi di cui il quadro economico italiano potrebbe fare a meno. Sempre secondo la Ricciardi. Se mai la proposta dovesse avere riscontro e seguito esecutivo, salterebbe anche la logistica e la ZES. E questo non piacerebbe a nessuno degli investitori attualmente protesi sulla ricapitalizzazione dell’Industria Italiana Autobus. Nessuno vorrebbe mai che, come dichiarato stamane dal presidente di Confindustria Avellino, “chi deve investire qui, se vengono a mancare le infrastrutture, si sposta su aree più attrezzate e collegate”. Sulla faccenda della stazione Hirpinia si attendono ragguagli ufficiali nelle prossime ore proprio per scongiurare ogni elemento contestuale che rappresenterebbe un vento contrario alle prospettive di sviluppo ufitane.

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