Biodigestore, Chianche va avanti. L’Ato e la Regione chiamati alla verifica del sito

L'amministrazione comunale ritiene nel suo diritto procedere e punta sull'anaerobico, quindi su un progetto che protegge l'ambiente da ogni possibile esalazione. L'Ente d'Ambito si prepara ad assumere i pieni poteri, convocando i Comuni. Ma non si esclude un confronto a Napoli con l'assessore Bonavitacola

Mentre il Comune di Chianche va avanti con il progetto del biodigestore, si annuncia a breve il tavolo di confronto per definire la definitiva localizzazione dell’impianto. L’amministrazione comunale ritiene nel suo diritto procedere e con la giunta ha dato il via libera all’iter con una nuova previsione, rettificata rispetto a quella iniziale, puntando sull’anaerobico, quindi su un progetto che protegge l’ambiente da ogni possibile esalazione.

Sull’altro fronte sindaci e rappresentanze istituzionali, in particolare il consigliere regionale Maurizio Petracca, puntano a rivedere la destinazione di un impianto avanzato di compostaggio che potrebbe essere collocato secondo l’esponente dei Popolari lungo i margini autostradali o a Teora, nell’ambito di un potenziamento del sito da molti anni già operativo. Una iniziativa si attende dall’Ato di Avellino, che con il Presidente Valentino Tropeano ha chiarito di essere disponibile nelle prossime settimane ad affrontare il problema nella sede istituzionale propria, quella dell’Ente d’Ambito. “Ho espresso la mia disponibilità a dialogare con i sindaci: certo non spetta a me la decisione sulla localizzazione dell’impianto. Ad oggi il sindaco di Chianche conferma la sua posizione, mentre non sono arrivate altre proposte da valutare” spiega Tropeano. Sul fabbisogno relativo agli impianti, il presidente rimanda alla valutazione tecnico- scientifica del direttore generale. “Credo che siano necessari almeno due impianti, ma la relazione del direttore potrebbe stabilire che il fabbisogno sia di uno oppure di tre: vedremo”. Nel merito, avendo esaurito la fase preliminare e le procedure di rito, con l’entrata nei poteri della Direzione Generale l’Ato da novembre avrà la competenza per legge di deliberare. In questo senso, Tropeano ha assunto l’impegno di «redigere il piano industriale sul ciclo integrato dei rifiuti nei prossimi mesi», spiegando che, «non appena sarà ufficializzato l’insediamento alla direzione generale dell’ingegnere Barbati, l’Ato convocherà i Comuni per sub ambiti, aprendo la discussione con le autonomie locali sulla stesura del nuovo piano industriale».

Così in una intervista a Nuova Irpinia dei giorni scorsi. A Napoli tutte le parti potrebbero incontrarsi con il Vicepresidente Fulvio Bonavitacola, Assessore all’Ambiente e, soprattutto, delegato alla attuazione del Piano dei Rifiuti. Bonavitacola aveva già chiaramente spiegato di non avere difficoltà a recepire una nuova localizzazione nel caso di una richiesta del territorio formalizzata dalle istituzioni locali in un clima di concordia.

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