Visionare le opportunità di una zona industriale all’interno della ZES, la Zona Economica Speciale e stabilire la opportunità di un possibile investimento. Guardare da Honk Kong, da Pechino o da New York la praticabilità di scegliere la piattaforma logistica della Valle Ufita per impiantare stabilimenti, attività o centri di ricerca. Questo sarà possibile con una app, che ieri è risultata vincente alla maratona per l’innovazione informatica promossa dalla Regione Campania a Capodimonte.

Il Team NZT si è aggiudicato la challenge della Regione Campania per un pieno sviluppo delle opportunità derivanti dalle nuove Zone Economiche Speciali (ZES). L’applicazione presentata è classificata come «ZEST app». Permette «a potenziali investitori di immergersi nel tessuto socio-economico e ambientale della Campania, dando loro modo di esplorare in maniera semplice e intuitiva le possibilità offerte dalle zone economiche speciali con un quadro completo del territorio, degli incentivi e delle infrastrutture già presenti».

La app è risultata vincitrice al termine di una vera e propria maratona nell’ambito della “HackNight@Museum”, cominciata sabato mattina e conclusa ieri sera «con la grande premiazione nella splendida location del Salone da ballo del Museo di Capodimonte».
A confronto «duecento ragazzi e ragazze, che hanno invaso il Parco del Museo di Capodimonte per sfidarsi a colpi di codice durante il “The Big Hack – HackNight@Museum” promosso da Regione Campania, organizzato da Maker Faire Rome – The European Edition e Sviluppo Campania, in collaborazione con il Museo di Capodimonte», fanno sapere gli organizzatori.

Gli sviluppatori, ingegneri, designer, e comunicatori del Challenge Regione Campania

DALLE ZONE FRANCHE, UN MODELLO PER ATTRARRE INVESTIMENTI. Le Zes, le Zone Economiche Speciali, sono una settantina in Europa, 2700 nel mondo. Nascono per rendere duraturi gli investimenti produttivi privati internazionali, grazie ad agevolazioni e semplificazioni. All’interno del perimetro geografico individuato come Zes, si applica per un periodo di tempo prestabilito una legislazione economica differente da quella nazionale. Le Zes rappresentano una evoluzione delle Zone franche. I tagli delle imposte e le forti semplificazioni burocratiche garantite alle imprese che sottoscrivono un impegno duraturo al mantenimento delle produzioni si associano ad altri interventi, come possibili incentivi per gli investimenti iniziali, agevolazioni o esenzioni fiscali, deroghe alla regolamentazione sui contratti di lavoro, canoni di locazione ridotti e utenze a tariffe agevolate. In Italia il modello è stato sviluppato e approfondito con successo a Milano. In Europa hanno dato risultati significativi soprattutto in Polonia, dove se ne contano il numero maggiore, ma ce ne sono anche in Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lituania, Lettonia, Malta. Olanda, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna e Gran Bretagna. A livello globale la Cina ha fatto di questo lo strumento principale per importare con le imprese straniere il know how necessario a far germogliare a livello locale un’industria autonoma paragonabile a quella europea o americana.

LAssessore regionale alle Attività Produttive Antonio Marchiello

COLLABORAZIONE TRA ROMA E NAPOLI: IN CAMPANIA SI ACCELERA. Sembra consolidarsi una collaborazione istituzionale importante tra il Governo nazionale e quello regionale in materia di Zona Economica Speciale. A pochi giorni dal decreto, è già pronto il Comitato di Indirizzo della ZES Campania, integrato dalla nomine di competenza di Roma. Entrano l’avvocato Roberto Rosiello e Domenico Bellobuono, rispettivamente in rappresentanza del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Le agenzie hanno rilanciato nella serata di venerdì la soddisfazione del Presidente Pietro Spirito e del Delegato della Regione Campania, Gianluigi Traettino, con ringraziamenti al Governo “per la sensibilità dimostrata nel perfezionamento della governance per la zona economica speciale che comprende i porti di Napoli, Castellamare e Salerno, con un modello di ZES a rete che coinvolge oltre 5.100 ettari di territorio regionale”, si legge in una nota.

LE CIFRE DEL “CHALLENGE REGIONE CAMPANIA”. Sviluppatori, maker, ingegneri, designer, startupper, studenti e comunicatori. Gli hacker di questa lunga notte anno hanno in media 24 anni, tra under 18 e gli over 40. In crescita la partecipazione femminile con 24 ragazze. E non mancano anche i cittadini stranieri: giovani provenienti da Hong Kong, Brasile, California, Ucraina e Olanda. Trentasette i team formati per rispondere alle challenge lanciate da Regione Campania in collaborazione con Almaviva, Museo e Real Bosco di Capodimonte, Cisco, Eni, Ferrovie dello Stato Italiane, P&G, TIM WCAP, Tecno, WWF Oasi.

ARTICOLI CORRELATI