Poco prima della Mezzanotte è stata lanciata la scommessa gialloverde sulla ricetta per far uscire il Paese dalle conseguenze della crisi.

In tarda serata è arrivata la fumata bianca per il documento che disegna la nuova strategia di finanza pubblica del Paese per il triennio. Si tratta, come hanno titolato tutti i giornali, di una manovra espansiva finanziata con maggiore deficit, cioè ricorrendo al debito pubblico.

Dal 2019 al 2021 per tre anni consecutivi il deficit sarà del 2,4 del Pil, cioè lo 0,8 per cento in piu di quanto voleva il Ministro delle Finanze, quindi l’1,6 in più di quanto stabilito dal Governo Gentiloni.

Questi soldi dovranno finanziare il Reddito di Cittadinanza, in una certa misura il superamento della Riforma Fornero, un risarcimento dei cittadini vittima di truffe bancarie, un ritocco al ribasso delle tasse per una piccola platea di contribuenti, tra i vari punti. Confermato lo stop all’aumento dell’Iva.

Ottenuto il via libera della Lega, scongiurate le dimissioni del Ministro Tria grazie al provvidenziale intervento da parte del Capo dello Stato, i Cinque Stelle si sono radunati sotto Palazzo Chigi per festeggiare. “Manterremo tutti gli impegni assunti durante la campagna elettorale”, ha dichiarato il Vicepremier Luigi Di Maio.

Esibendo una certa qual sicurezza, si è minimizzato l’impatto che la decisione di non contenere il debito nazionale potrebbe avere in queste ore e giorni sui mercati. Dall’insediamento del Governo e, fin dalle prime consultazioni con il primo ministro incaricato Giuseppe Conte, proprio sul rischio di un possibile mancato contenimento del debito gli investitori hanno alzato il tiro sull’Italia, scaricando i titoli di Stato. Aumentare il tasso programmato del deficit significa dover acquistare più debito sul mercato, accettando di pagare il tasso d’interesse stabilito sui mercati dalle aste primarie. Quindi ciò che diranno oggi le contrattazioni avrà un forte rilievo.

Con alcuni tweet, Carlo Cottarelli ha commentato le notizie sull’intesa tra Carroccio e Pentasrellati senza giri di parole. “Per essere chiari: finanziare le nuove misure (reddito di cittadinanza, taglio tasse e controriforma pensioni) in deficit vuol dire finanziarle prendendo comunque soldi dalle tasche degli italiani, non con tasse ma … in prestito…”. 

Nel merito delle prime notizie circolate a proposito dei contenuti, “se le indiscrezioni sulla Manovra del Popolo (deficit al 2,4% nel 2019) saranno confermate, stimiamo l’avanzo primario all’1,3%, il livello più basso dal 2011, molto al di sotto del tendenziale di aprile (2,7%). Le finanze pubbliche non solo non si rafforzano ma si indeboliscono”, ha osservato.

Questo lo sanno bene i leader gialloverdi Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che sembrano correre un rischio calcolato.

Le prossime ore saranno decisive, ma l’impressione è che la strada intrapresa non sarà abbandonata facilmente. L’obiettivo del Governo è durare una Legislatura e puntare a ottenere fra tre anni il Quirinale, a scadenza di mandato dell’attuale Presidente.

Se sui mercati sarà avallata la logica di espandere la spesa per investimenti potenziando anche il Welfare e tagliando una parte delle tasse indebitando il Paese, muteranno le stesse basi del confronto tra maggioranza e oppposizioni. Altrimenti, con i numeri del Parlamento attuale, si aprirà una fase critica senza precedenti.

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