Azienda forestale pubblica: 25 Comuni per il maxi progetto

L'assemblea del progetto pilota a Nusco ha stabilito che i 25 sindaci si costituiranno in Associazione Temporanea di Scopo. Vecchia: "Il ruolo di capofila del progetto deve essere assegnato ad un comune o ad un ente montano"

Azienda forestale: l’assemblea dei sindaci del progetto pilota convocata a Nusco ha stabilito di concorrere al bando regionale e alla misura del Psr per candidare il progetto dell’azienda forestale attraverso una Associazione Temporanea di Scopo inclusiva di tutti e 25 i comuni. Il parterre al completo dunque, sarà chiamato a sottoscrivere la costituzione dell’associazione pubblico- privata deputata a redigere il piano progettuale e a candidarlo alle misure aperte. “Fermo restando che ogni comune avrà la libertà di indicare singoli interventi da realizzare a seconda del patrimonio boschivo da valorizzare” (ndr).

A partire da oggi, dunque, i Comuni coinvolti sono stati incaricati di produrre un avviso da inoltrare all’esterno, per il coinvolgimenti di privati e associazioni ambientali per ampliare la rosa dei partecipanti e rispondere ai requisiti stabiliti dal bando stesso. In seguito, la procedura tecnico- amministrativa prevede che ogni comune produca un deliberato del consiglio comunale per ufficializzare la volontà ad aderire all’Associazione.

Resta da sciogliere il nodo dell’ente capofila che dovrà candidare il progetto. Su questo aspetto il confronto di ieri non ha risparmiato momenti di tensione fra il presidente della costruenda Città dell’Alta Irpinia e il sindaco di Cassano Salvatore Vecchia. “Il ruolo dell’ente capofila deve essere assegnato ad un Comune del tavolo, oppure ad una Comunità Montana altirpina” tuona Vecchia, in netto dissenso rispetto all’ipotesi di ‘la guida’ della governance progettuale alla Fondazione Montagne Italia. “Sono convinto che noi abbiamo tante intelligenze locali a cui fare riferimento che possono essere messe a frutto e ritengo che la fondazione abbia già giustamente ottenuto l’assegnazione del Rup a Luca Lo Bianco. Ma non il capofila”.

Il vademecum della spesa illustrato dal bando indica un tetto di aiuti concedibili di 200mila euro per la costituzione del partenariato, le consulenze tecniche e lo studio di fattibilità. “I destinatari di questo progetto devono essere i 25 comuni, ovvero l’intero consesso del tavolo: diversamente stiamo contravvenendo all’idea di fondo che ci lega e all’obiettivo che ci siamo prefissati” continua Vecchia. “Se continuiamo a ragionare per gruppi di comuni, non saremo mai in grado di costruire la città dell’Alta Irpinia: la logica che deve animarci è quella di unire il territorio e il comune sentire. La misura a cui aderiamo inoltre, non prevede soltanto un’apertura di idee progettuali sulle foreste ma anche sulla zootecnia e non è pensabile si escludere nessuno, nè di mettere dei paletti” conclude.

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